Un compleanno sorprendente.

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Ero sdraiata su una delle scomodissime poltrone della stanza in ospedale. Stavo dormendo da circa tre ore, a causa dell'insonnia insopportabile.
Poi udii una dolce voce al mio orecchio. «Tanti auguri a te, tanti auguri a te. Tanti auguri alla donna-più-importante-della-mia-vita-che-amo-più-di-qualunque-cosa, tanti auguri a te»
Aprii gli occhi, scoppiando a ridere. Zayn, chinato su di me, mi sorrideva.
«Grazie, amore» risposi.
«Sei più bella di ieri, lo sai?» sussurrò, baciandomi.
«Non dovresti essere sdraiato sul letto?» chiesi.
Fece una smorfia. «Nah, sono giovane e forte. Sto bene» sorrise.
Mi alzai in piedi e gli misi le braccia intorno al collo. «Grazie per la bella canzone»
«Ti piace? Dovrei fare l'autore» disse e io risi.
Si piegò, avvicinando le labbra alle mie, quando la porta della stanza si spalancò.
«Tanti auguri, mamma!» urlarono Leila e i nostri amici.
Scoppiai a ridere di nuovo. «Grazie a tutti»
Presi Leila in braccio e lei mi diede un bacio sulla guancia. «Buon compleanno, mamma» disse di nuovo e io la ringraziai. Poi si rivolse a Zayn. «Papà?»
Si guardarono, scambiandosi occhiate d'intesa.
Zayn venne vicino a me con un sacchetto: il mio regalo.
Sorrisi ad entrambi. «Non ce n'era bisogno» Leila andò in braccio a Zayn e io presi tra le mani il regalo e lo aprii: un anello, un altro.
«Leggi cosa c'è scritto dentro» mi suggerì mia figlia.
Avvicinai l'anello e strinsi gli occhi per riuscire a leggere: "Grazie di tutto, mamma Malik. Da Leila e Zayn"
Feci un enorme sorriso e li abbracciai entrambi. «Grazie a voi» sussurrai, gli occhi lucidi per l'emozione. «Siete la mia vita»
Mia figlia mi asciugò le lacrime, strappandomi una leggera risata. Guardai Zayn negli occhi, ringraziandolo con lo sguardo per tutto quello che faceva per me. Mi avvicinò a lui da un fianco e io poggiai la testa sulla sua spalla. «Ti amo» gli sussurrai.
«Ti amo anch'io, bambolina» mi rispose e mi baciò la guancia.
«Tay, credo sia meglio andare a casa adesso» mi disse Liam.
«No, voglio restare qui» insistetti. Ero più serena, la paura era passata ma non avevo voglia di separarmi da lui.
«Amore» Zayn mi chiamò. «torno a casa oggi pomeriggio»
«Ti dimettono già?» chiesi.
«Si, non ho nulla di grave. Ieri ho preso semplicemente una bella botta ma è tutto a posto» mi spiegò.
Ci pensai un po'. Se era vero che sarebbe tornato, forse avrei potuto resistere qualche ora senza di lui... O forse no?
«D'accordo» dissi infine.
Lui sorrise. «Perfetto. Anche perché credo che ci sia una persona che vuole farti gli auguri»
"Hope"
Annuii. «Già, credo proprio di si.»
«Io e Niall rimaniamo qui» mi disse Louis. «Tu e Leila tornate con Liam ed Harry, okay?»
«Okay» presi la mia borsa. Avevo proprio bisogno di una bella doccia. Andai verso Zayn e gli diedi un bacio sulla bocca. «Ciao, amore, ci vediamo più tardi»
«A più tardi» disse, dandomi un piccolo pizzicotto sulla guancia.
Una volta in macchina, mi guardavo il nuovo anello: mi piaceva, era color argento, con dei piccoli brillanti sul davanti. Zayn mi viziava, anche troppo.
«Ti piace il nostro regalo, mamma?» Leila mi chiese.
Le sorrisi. «Certo, amore»
La feci sedere sulle mie gambe e lei mi toccava gli anelli.
«Qual è il tuo preferito?» le domandai.
«Mi piacciono tutti» ammise. «E il tuo?»
Ci pensai. «Non ho un preferito neanch'io, sai? Sono tutti i miei preferiti, anzi.»
«Questi due chi te li ha regalati?» mi chiese indicando quelli che ho sempre avuto al dito.
Sorrisi. «Il tuo papà»
«Davvero? Ma questi li avevi... Oh, te li ha regalati quando eravate ancora "amici"?» mi chiese e io risi.
«Proprio così.»
«Sai, mamma? Da grande voglio avere un fidanzato come papà»
Io risi. «Te lo auguro anch'io, amore»

Uscii dalla doccia, avvolta nel mio accappatoio, e mi buttai sul letto. La notte in ospedale mi aveva distrutta.
Leila, a terra accanto alla porta, giocava con il piccolo Simba. «Mamma, Simba mi vuole bene» disse.
Sorrisi. «Lo so, amore mio. Sei la sua piccola padrona»
Lei sorrise ma mi fissava pensierosa.
«A che pensi, piccola?» le chiesi.
«A papà. Era tanto felice di farti quel regalo» mi confessò.
«Già» sorrisi.
«Cosa ti metterai adesso?» mi domandò, intendendo i vestiti.
«Non lo so, perché?»
«È il tuo compleanno, devi essere bella come una principessa»
Ridacchiai. «Hai ragione. Cosa mi consigli tu?»
Lei si alzò in piedi e si avvicinò a me, con Simba che la seguiva. Aprì il mio armadio e tirò fuori un tubino azzurro. «Questo piace a papà»
Risi. «E tu che ne sai, di queste cose?»
«Mamma, io le so. Sto molto attenta a certi discorsi»
Ero scioccata. È incredibile. «Ah, si?»
«Si, lo zio Niall pensa che io non capisca, invece...» mi fece l'occhiolino e io scoppiai a ridere.
«Sei tremenda, lo sai?»
Fece spallucce, ridendo insieme a me.
«Dai, vestiti, presto! Papà arriverà a momenti, devi essere pronta» disse, tirandomi su in piedi.
Mi vestii e misi un filo di trucco sul viso - solo un po' di mascara e il rossetto color fragola.
Misi delle ballerine bianche ai piedi e girai su me stessa davanti a mia figlia. «Allora, la critica di moda approva questo look?»
Lei si accarezzava il mento con il pollice e l'indice, poi alzò il pollice in aria. «È perfetto!»
Mentre ridevo, sentimmo un clacson.
Leila drizzò in piedi. «È arrivato papà!» Mi afferrò la mano e mi trascinò fuori verso il balcone e poi giù per le scale.
Zayn era in mezzo al giardino, che camminava verso di noi con un sorriso sul volto.
«Papà!» esclamò lei e gli corse incontro. Lui la prese in braccio e la strinse.
Quando io li raggiunsi, abbracciarono anche me.
«Finalmente a casa» disse lui. «Queste 24 ore in ospedale mi sono sembrate un inferno.»
«Papà, è il momento» gli disse Leila.
Corrugai la fronte. «Il momento di cosa?»
Si sorrisero entrambi, poi nostra figlia scese dalle sue braccia e si allontanò. «Divertitevi!» ci disse.
Guardai Zayn. «Divertitevi? Che succede?»
Lui mi sorrise e mi prese per mano. «Andiamo a festeggiare il tuo compleanno.»
Risi. «Oddio, andiamo!»
«È la prima volta che lo trascorriamo insieme e voglio che sia speciale» insistette. «Andiamo in macchina»
«In macchina? Dopo l'incidente di ieri?»
«Numero 1: non è stata colpa mia ma del povero vecchietto; numero 2: Liam mi presta la macchina» mi fece l'occhiolino.
Mi portò sul lungomare e scendemmo a fare la passeggiata. Misi un braccio attorno i suoi fianchi e lui uno sulle mie spalle. Camminavamo, tranquilli e felici.
Mi ero bloccata a guardare i suoi tatuaggi: quanto mi piacevano. Ci ero quasi affezionata: ogni volta che vedevo una rondine, ad esempio, pensavo a Zayn.
«Che guardi?» mi chiese lui.
«I tatuaggi»
«A proposito» si fermò e mi prese le mani. «È ora di fare una follia»
Non ebbi il tempo di chiedere spiegazioni perché mi aveva già trascinato dentro un negozio. Presto capii che si trattava di un negozio di tatuaggi.
«Hey, Michael!» Zayn salutò un ragazzo grassoccio strapieno di tatuaggi, doveva essere un tatuatore.
Il ragazzo di avvicinò a noi. «Zayn Malik? Quanto tempo! Che ci fai qui?» si abbracciarono.
«Michael, lei è la mia ragazza: Taylor» mi presentò. Il ragazzo mi strinse la mano. «Tay, Michael è l'autore di tutti i miei tatuaggi.»
«Tu sei la stessa ragazza che gli ho tatuato sul braccio, vero?» rise Michael.
Risi anch'io. «Si, sono io»
«Come hai saputo che sono un Irlanda?» chiese al mio ragazzo.
«Ho chiamato tuo fratello e mi ha detto che sei in vacanza qui; così ho deciso di anticipare il tatuaggio che avevo in mente» spiegò Zayn.
Lui annuì e sorrise. «Cos'è stavolta?»
«Nostra figlia»
Guardai subito Zayn, stupita che non mi avesse detto niente, e sorrisi.
«Avete una figlia? Congratulazioni!» disse Michael. «Puoi sederti» disse a Zayn.
Il mio ragazzo prese posto in una poltrona. Si tolse la camicia. Gli indicò un punto del suo petto. «Lo voglio qui»
«Cosa vuoi tatuato? Il suo viso?» gli chiese Michael.
Lui scosse la testa. «No» e gli porse un foglio sulla quale era stata stampata la manina di Leila. «Mia figlia si è divertita a fotocopiare la sua mano» rise.
Mi ritrovai a ridere con il cuore che esplodeva di gioia.
Michael si sedette accanto a lui e iniziò a disegnargli sul petto. Il risultato fu perfetto.
«Ti piace il tuo ragazzo così tatuato, eh?» mi chiese Michael.
«Si, io adoro i tatuaggi, anche se su di lui mi piacciono particolarmente.» ammisi.
«Tu non ne hai?»
«No, su di me non mi piacciono»
Zayn mi prese per mano. «È ora che ti dimostri che ti sbagli»
Corrugai la fronte. «Non starai pensando che...?»
«Siediti lì e scegli cosa vuoi tatuarti» mi disse.
Non ci potevo credere. «Ma...» Poi ci pensai: in effetti, forse non sarebbe stata una cattiva idea.
Presi posto sulla poltrona, ancora un po' dubbiosa.
«Sembra che abbia cambiato idea» rise Michael rivolgendosi a Zayn.
«Cosa vuoi, amore?» mi chiese.
Sorrisi. «La tua rondine, tatuata sul polso.»
Lui mi sorrise.
«E voglio anch'io la manina di Leila» aggiunsi.
Sembrò sorpreso. «Ne vuoi due?»
«Si, questo lo voglio tra il fianco e la pancia, in basso»
Zayn guardò Michael facendo spallucce. «Decide in fretta»
Michael si sedette accanto a me e iniziò a disegnarmi sul polso: sentivo l'ago sulla pelle che provocava un po' di fastidio inizialmente, poi mi andavo abituando. Quando ebbe finito, passò a tatuarmi sulla pancia - avevo dovuto togliere il vestito e mi avevano posato un telo dal ventre in giù perché a Zayn dava fastidio l'idea che Michael vedesse le mie mutandine - nel frattempo io ammiravo la rondine sul mio polso. Era davvero uguale a quella di Zayn.
Quando ebbe finito anche quello, mi vestii e sorrisi soddisfatta.
Ringraziammo Michael e quando fummo fuori dal negozio guardai Zayn. «Grazie per la sorpresa»
«Questo non è niente» mi rispose.
Guardai le mie mani: nella destra, avevo il brillante e il suo anello; nella sinistra, al medio, avevo il mio regalo di compleanno. Zayn mi stava riempiendo le dita di anelli.
«Che begli anelli» mi sorrise lui.
«Già, mi stai riempiendo. Non ho più dove metterne» risi.
«Ne manca ancora uno, il più importante» disse e mi prese l'anulare della mano sinistra con la sua mano grande. «L'importante è che lasci questo libero, per la fede nuziale»
Sorrisi, guardandomi il dito. «Quindi ne sei sicuro?»
Mi sollevò il mento, costringendomi a guardarlo negli occhi. «Ogni giorno di più» sorrise.
«Non vedo l'ora» ammisi.
«Signora Malik» disse lui. «Taylor Malik»
«Mi piace» dissi.
«Anche a me»
Mi incorniciò il viso con le sue enormi mani e premette le labbra sulle mie. Mi diede un bacio dolce ma voglioso. Poi strinse leggermente il mio labbro inferiore tra i denti e lasciò scivolare la lingua nella mia bocca. Non mi baciava così da tempo e mi mancava, terribilmente.

Il ragazzo della libreria 3.Where stories live. Discover now