Capitolo 25

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Canzoni (capitolo 25):
One Direction - Midnight Memories
Lorde - Yellow Flicker Beat

"Buon compleanno" urliamo in coro sulla porta io e Dylan ridendo quando Rachel ci apre.

L'abbracciamo e si chiude la porta alle spalle.

"Grazie!" esclama Rachel abbracciandoci.

Il suo sorriso sembra quasi forzato, triste ed è accompagnato da uno sguardo malinconico.

A quanto pare, se ne accorge anche Dylan e, mentre ci avviamo verso l'auto, inizia a fare alcune delle sue pessime battute.

Ci apre la portiera e saliamo.

Mi metto ad osservare Rachel di fianco a me: porta un vestito verde scuro lungo fino alle ginocchia che richiama lo stesso colore brillante dei suoi occhi, mentre i capelli sono sciolti con qualche ciocca intrecciata ad altre e raccolta.

Anche Dylan è molto elegante: porta una camicia bianca e dei pantaloni neri; è davvero strano vederlo conciato così, sono abituata a vederlo con le sue amatissime camicie a scacchi di tutti i colori.

In poco tempo, tra le solite battute di Dylan che peggiorano ogni secondo di più, arriviamo al ristorante: è gigantesco ed è tutto in legno, molto rustico.

Prendiamo subito posto e, dal momento che Dylan aveva già prenotato, il primo piatto arriva dopo neanche cinque minuti.

È tutto squisito e raffinato e, da quanto ho capito, quelli che abbiamo mangiato sono i piatti preferiti di Rachel.

Tra chiacchiere e risate terminiamo anche il nostro pranzo e Dylan esordisce "Allora? Si va a fare compere?"

Rachel risponde ridendo e battendo le mani "Oh mi piacerebbe tanto"

"Solo per te, ovviamente" dice Dylan scandendo ogni sillaba di ogni parola quasi volendo sottolineare il fatto che Rachel è l'unica tra i presenti che apprezza il mondo dello shopping.

Io mi limito a ridere e rapidamente raggiungiamo la jeep azzurra e nera di Dylan.

"Da quanto ce l'hai?" chiedo a Dylan curiosa.

"Oh, è stato un regalo dei miei genitori. È stata la mia prima auto e, beh ce l'ho da quando ho preso la patente, le sono molto affezionato" dice guardandola.

"Si, se potesse ci dormirebbe insieme, ora però non metterti a piangere Dyl" ridacchia Rachel accarezzandogli la spalla quasi come se volesse consolarlo.

Lui gli lancia un'occhiataccia e poi ride.

Saliamo e ci avviamo verso il centro commerciale.

Ovviamente la storia si rivela tale e quale alla scorsa: Rachel che prova abiti, gonne, top, giacche, collane e scarpe e alla fine se ne esce con una collana e un top.

Io sono resistita alla tentazione di entrare nell'invitante libreria di fronte al negozio dove Rachel si è provata vari vestiti.

"Oh, non fare quella faccia!" esclama Rachel avvicinandosi.

"Quale faccia?" chiedo sorridendole e tentando di distogliere lo sguardo ancora fisso sulla libreria.

"Quella da cucciolo bastonato a cui hanno sottratto famiglia e cibo" esclama ridendo e sbuffando come se si stesse rivolgendo a un caso disperato e irrecuperabile.

Rido anch'io e dico indicando l'ammasso di capi appoggiati su una poltrona in pelle di fronte a noi "Scusa, hai terminato di provare quei vestiti?"

"Io si, ora tocca a te, forza!" esclama entusiasta.

Tento di replicare, ma lei mi precede "Shh, ti ho trovato un vestito che sono sicura ti starà divinamente!"

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