19. Liam

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Ed alla fine erano là, di nuovo.

La montagna si ergeva in tutto il suo maestoso splendore mattutino, mentre le prime luci dell'alba donavano riflessi dorati al ghiacciaio, che pareva ricoperto di diamanti.
Il lago sottostante rispecchiava l'immagine, sgranata dalle increspature del vento sulla superficie, mandando bagliori come uno specchio.
Louis ed Harry erano affacciati alla finestra dell'ufficio della guardia forestale, ancora intorpiditi di stanchezza per il volo notturno; Zayn era lungo disteso sopra ad una panca, con la felpa a fargli da cuscino, che dormiva.
Louis, come prevedibile, uscì armato di fotocamera, e scattò qualcosa come un centinaio di foto nel corso dei minuti seguenti, perché progressivamente la luce cambiava, aumentando, regalando scorci sempre più meravigliosi. Poco a poco l'ombreggiatura sulle rocce si esaurì, il versante interamente esposto al sole, con il bianco della neve talmente cangiante da far male agli occhi.
Solo allora rientrò, raggiungendo gli altri.
Niall e Liam nel frattempo erano tornati da una breve capatina al negozio di alimentari, per rifornirsi delle ultime cose.
L'escursione sarebbe durata tre giorni, quattro se avessero voluto prolungare la permanenza; non avendo scadenze, Liam era molto più tranquillo della volta precedente.
-Eccoti finalmente, Louis. Che splendida alba, vero?- Gli sorrise Liam.
-Già. Promette bene, questa gita- concordò il fotografo, afferrando con un cenno di ringraziamento la tazza di caffè che gli porgeva Harry. L'aria era più fresca di quando avevano soggiornato lì l'ultima volta ed aveva le mani infreddolite.
L'idea iniziale era stata quella di farsi trasportare in elicottero direttamente oltre alla frana, salire al ghiacciaio, costeggiandolo come avevano previsto di fare la volta precedente, e scendere dall'altro versante. Poi Harry, prevedendo il desiderio di Louis, aveva chiesto a Liam di fare in modo da raggiungere il rifugio, certo che il ragazzo volesse inserirlo nel reportage. Quindi l'elicottero li avrebbe trasportati direttamente al rifugio, da cui avrebbero proseguito con una cordata a monte della frana per raggiungere il ghiacciaio.
Louis era vagamente preoccupato, ma si fidava di Liam, che avendo sorvolato varie volte la zona ed avendo partecipato alle spedizioni del CAI per ripristinare i passaggi, che restavano per ora ancora bloccati, aveva avuto modo di elaborare un percorso sicuro.

Come l'altra volta, era lui il più inesperto del gruppo. Quindi ascolto' con attenzione i consigli di Liam, mentre Niall, Harry e Zayn offrivano il viso al sole, ad occhi chiusi.
Ben presto il rumore di pale di elicottero si fece sentire, e poco dopo videro comparire in lontananza il velivolo.
Il fragore si fece sempre più forte, fino a che il mezzo non si posò, con destrezza, sull'elisuperficie antistante.
Subito i ragazzi recuperarono gli zaini e si avviarono verso l'elicottero, mentre il pilota si sbracciava sorridendo e faceva loro cenno di affrettarsi.
Harry prese per mano Louis e si avvicinarono a testa bassa al mezzo, per contrastare il forte spostamento d'aria delle pale.
Liam sedette davanti, porgendo le cuffie ai ragazzi dietro di lui. Louis era impressionato; il velivolo era ultramoderno e dotato di un sacco di attrezzatura che lui non riusciva nemmeno a capire cosa fosse.
Harry gli fece cenno verso il suo zaino, e Louis annuì, estraendo la fotocamera ed il teleobbiettivo.
Appena furono tutti agganciati alle imbragature di sicurezza, il mezzo si librò in aria, facendo sentire un vuoto allo stomaco a Louis.
-Ugh...-
-Tutto bene, Louis?- Gli chiese Liam.
Louis annuì, con lo stomaco sottosopra, ma determinato a documentare il panorama mozzafiato che stavano sorvolando.

Vedere la frana sul crinale, dall'alto, colpì tutti. Non si erano resi conto che fosse così vasta.
-Cazzo..- si lasciò sfuggire Niall, impressionato.
-Già- commentò, cupo, Liam.
Harry e Louis si scambiarono un'occhiata, stringendosi la mano.
-Voi lo sapete, vero, che siete stati fottutamente fortunati?- Aggiunse il biondo, serio.

Siccome era impossibile ovviamente atterrare con l'elicottero, i cinque scesero calandosi. Esperienza terrificante, ma per fortuna breve per Louis, che si accuccio' per terra per prendere fiato.
-Voi non siete normali- commentò sottovoce, con un colorito verdognolo.
-Lou tesoro, tutto bene?- Si premurò di chiedergli Harry.
-Non esiste che lo rifaccia, sappilo- affermò.
Harry sorrise e gli tese una mano.
Il velivolo si allontanò, mentre i ragazzi si sbracciavano in saluti festosi, e poco a poco il rumore si affievolì, fino a scomparire.
Liam raggiunse Harry e Louis, ancora accucciati per terra.
-Allora, pronti?- Chiese con un sorriso che non gli coinvolgeva gli occhi. Quel luogo significava molto anche per lui.
Harry si rialzò e tirò su Louis che pareva essersi ripreso, e guardarono finalmente verso il rifugio, a poca distanza.
Subito l'emozione chiuse la gola a Louis.
Anche Harry era serio, con uno sguardo distante negli occhi.
In silenzio, camminarono fino alla piccola costruzione di tronchi e lamiera. Harry si tolse lo zaino, incrociando lo sguardo del fotografo, ed estrasse un sacchetto di carta.
Dentro c'erano una confezione di bustine di the, due pentolini di latta, un pacchetto di caffè solubile ed uno di zucchero, ed un pacchetto di fiammiferi.
Entrarono con riverenza quasi religiosa, seguiti dai ragazzi.
Dentro era tutto uguale, eppure ad Harry e Louis pareva diverso. Avevano vissuto momenti intensi lì dentro, quel tetto di lamiera li aveva accolti, riparati, ed ora si girarono attorno con un senso di affetto. Quel posto era un luogo sereno, in un certo senso.
Aprirono la cassapanca e vi deposero il contenuto del sacchetto, sentendosi sollevare da un peso: quel gesto, a tutti gli effetti, chiudeva il cerchio.
Ora erano a posto, avevano pagato il loro debito con quel luogo, sentendosi più leggeri.

Louis decise di fotografare tutto: i suoi compagni di viaggio, la cassapanca con dentro le spartane vettovaglie, la panca esterna, il camino con la piccola catasta di rami secchi a fianco.
Non c'era nulla da dire; infatti nessuno parlò.
Una volta usciti di nuovo, intrapresero la via per la frana.

L'attrezzatura del fotografo consisteva in due sole macchinette fotografiche più gli obbiettivi. Alla fine aveva fatto stare tutto nel suo zaino ed in quello di Harry, nonostante il gruppetto si fosse reso disponibile a condividere con loro il trasporto di altro; Louis aveva stabilito che si sarebbe fatto bastare la sua preziosissima Nikon ed un'altra, più potente. Aveva espanso la memoria il più possibile, ed aveva stipato due batterie cariche di scorta per ogni fotocamera, certo che stavolta avrebbe fatto un milione di foto.
Con la Nikon al collo, fotografò anche i ragazzi mentre camminavano.
-Non metterò le nostre foto nel reportage, ma le terremo per noi per ricordo- li aveva rassicurati, per cui anche Zayn si dichiarò d'accordo.
Harry ormai non badava più ai continui click del fotografo, concentrato a non fare passi falsi e soprattutto a controllare che non li facesse Louis. Salirono lentamente, senza fretta, apprezzando il panorama ed il sole, non più cocente come durante la precedente escursione. Il tempo era dalla loro parte, perché vi era solo una brezza fresca; sentirono e videro delle aquile reali librarsi in cielo, altissime, maestose. Ci furono anche dei fischi di allerta delle marmotte, e ne scorsero alcune, grassissime, intente ad immagazzinare calorie per il letargo invernale.
-A parte gli stambecchi l'altra volta non abbiamo visto animali- osservò Harry.
-Probabilmente erano stati spaventati dalla frana di notte- commentò Niall.

Raggiunsero la slavina al margine superiore, sotto a dei bastioni di roccia che svettavano, in alto. Guardarono la distesa di rocce e pietre che si stendeva fino in lontananza sotto di loro mentre si fermavano per indossare l'imbragatura per la cordata.
Silenziosi, Liam, Louis ed Harry osservavano il posto dove tutto era cominciato.
-Questa sarebbe potuta essere la vostra tomba- commentò funereo Liam.
-Ma non lo è stata, per fortuna. Ora basta, Lì, ti sei già fustigato abbastanza per questa storia- lo riprese Niall, per una volta serio.
Zayn gli diede alcune pacche sulla spalla, concordando col biondo.
Erano stati ore al telefono con lui, ascoltandolo mentre si angosciava e si dava la colpa di tutto; ora era tempo di lasciare la cosa alle spalle. Certo, a nessuno piaceva l'idea di aver rischiato di perdere Harry e Louis, ma rimuginarci sopra era sbagliato.
-Niall ha ragione, Liam: hai fatto tutto il possibile ed anche di più, per ritrovarci, ed hai persino salvato la vita a Richard. Sei un grande amico ed una bellissima persona, ed io ti voglio bene come ad un fratello, come ben sai- aggiunse Harry, accorato.

Si imbragarono cercando di sdrammatizzare, un po' aiutati con le cinghie da Liam ed un po' intralciati da Niall, e ben presto risuonarono battute grevi e risate.
-Avevo dimenticato quanto idioti foste- commentò con un sorriso di affetto Liam, attenuato il senso di colpa di poco prima.
-Tu non sei da meno, sappilo- lo accusò Niall.
Impiegarono molto tempo per prepararsi alla cordata, non avendo fretta, lasciando il tempo a Louis di fotografarli e di immortalare anche le risate.

Liam si rese conto che era esattamente quello di cui necessitava: aveva bisogno di Niall e del suo carattere per sdrammatizzare e togliersi i sensi di colpa di dosso; aveva bisogno della calma di Zayn per rasserenarsi e vedere le cose sotto un'altra prospettiva, aveva bisogno dell'espressione affettuosa di Harry, ed anche di Louis, perché vederli vivi e vegeti, a ridere e scherzare, era la vittoria più grande di tutte.

Sentendosi più leggero e con il cuore pieno di affetto per i quattro dietro di lui, si accinse a guidare l'escursione tra le rocce.

Alta quotaTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang