CAPITOLO 4

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- Sono tornata! – esclamò Cecilia, rientrando dentro casa. Si chiuse la porta dietro e posò le chiavi sull'apposito armadietto, in cui tenevano tutte le loro copie.

Avanzò verso il salotto, dove tutti i ragazzi erano impegnati in una partita ad un videogioco. Cecilia scosse la testa con un sorriso e poi avanzò ancora.

- Ben tornata. Com'è andata? – le chiese Michael, uno dei ragazzi, con i capelli neri e leggermente ricci e gli occhi verdi.

- Bene. – rispose semplicemente Cecilia, andandosi a sedere sulla poltrona, aspettando che finissero di giocare, per poter parlare un po'. Dopo cinque minuti vide che era tutto inutile e andò in camera sua. Posò la borsa e prese il suo computer, accendendolo e sedendosi sul puff.

Cominciò a navigare un po' su internet, finché non si stufò e lasciò perdere. Chiuse il computer e afferrò il cellulare e il tovagliolo su cui c'era scritto il numero di telefono di Logan. Fece un sospiro e ci pensò su. Non sapeva se richiamarlo oppure no. Non sapeva davvero cosa dirgli. Non sapeva neanche se sarebbe dovuta andare a quell'appuntamento, che era stato organizzato a sua insaputa. Guardò per l'ultima volta il foglietto e sospirò. Si alzò dal suo puff e andò in salone, dove tutti gli altri ragazzi stavano giocando. Entrò in silenzio e si sedette a terra, vicino ad una poltrona.

Si rigirò per un po' il tovagliolo tra le dita, pensando al da farsi. Sperava che le venisse un'illuminazione, finché tutti i ragazzi non bloccarono il gioco e si voltarono a guardarla.

- Che succede? – le chiese il ragazzo dagli occhi verdi.

- Dovrebbe succedere qualcosa, Andy? – domandò a sua volta Cecilia, in modo alquanto strano, poiché tutti gli altri ragazzi si misero seduti accanto a lei sul pavimento.

- Direi di si. – rispose sorridendo il giovane.

- Eva mi ha organizzato un appuntamento. – sospirò la ragazza, raddrizzandosi gli occhiali sul naso e guardando i suoi amici.

- E c'è un problema? – chiese Michael, non capendo la preoccupazione di Cecilia.

- E com'è? – domandò Tristan, interrompendo e facendo cadere la domanda del suo amico.

- Si che c'è, Mike! L'ho visto tre volte per puro caso e so a malapena il suo nome! – rispose Cecilia, cercando di evitare la domanda di Tristan.

- E allora? È un appuntamento al buio! Quando? – chiese Devon, facendo un sorriso da chi la sa lunga. Voleva aiutare la sua amica. Si meritava un appuntamento.

- Dopodomani dopo pranzo. – sospirò la rossa, dando ad Andy il tovagliolo con la scritta e il numero di telefono di Logan.

- Allora? Com'è? – chiese ancora Tristan, avvicinandosi sempre di più alla sua amica.

- Alto, moro, occhi scuri e muscoloso. – sospirò Cecilia, facendo un sorriso dolce, mentre al suo amico si illuminavano gli occhi.

- E ha le fossette. – continuò la ragazza.

- Lo voglio. – disse Tristan e dopo le sue parole Devon gli diede una piccola spinta.

- E' di Ceci. – sorrise Devon, mentre Michael chiedeva il nome del fortunato.

- Logan. – rispose Cecilia, per poi riprendersi il suo tovagliolo, sistemarsi gli occhiali e alzarsi dal pavimento.

- Ti aiuteremo a prepararti. – esclamò Andy. Tutti annuirono e sorrisero a quelle parole. Volevano tutti aiutare la loro amica. Era da tanto che desideravano che avesse un appuntamento, ma Cecilia era troppo timida, troppo presa dallo studio e dal suo lavoro per potersi cercare un ragazzo. Molte volte ci avevano provato loro per conto suo, ma era stato tutto inutile. Ogni loro tentativo veniva declinato con gentilezza dalla ragazza. Era come se non volesse impegnarsi.

- Ma io non.. – provò a dire la giovane, ma fu interrotta da tutti gli altri che le dissero di andare a cucinare, o avrebbero ordinato pizza e lei, sbuffando, si diresse in cucina.

Avrebbe tanto voluto poter decidere da sola del suo futuro e specialmente della sua vita sentimentale, ma era come se tutti intorno a lei cercassero di sistemarla. Come se pensassero che non si sarebbe mai fidanzata. Persino i suoi genitori le avevano organizzato degli appuntamenti, che però erano andati male. Non era proprio per lei. Si sentiva sempre a disagio con i ragazzi, non sapeva come comportarsi. Non si riteneva abbastanza bella per poter essere presa in considerazione da neanche un ragazzo. Non aveva fiducia in se stessa per queste cose.

Si mise ai fornelli, pensando a l'appuntamento che avrebbe avuto a breve e si sentiva sottopressione. Non sapeva come vestirsi, come truccarsi, non sapeva se doveva mettere le lenti a contatto, come legarsi i capelli e come comportarsi. Cominciò a farsi molti problemi. Provò persino ad immaginarsi dei discorsi con Logan, ma ogni volta finivano male nella sua mente. Non si riteneva all'altezza.

- Ceci? – la richiamò Devon, dopo un po'. La ragazza tornò alla realtà e notò il cibo che bruciava nella pentola. Spense subito il fuoco e cercò di far sparire il fuoco, mentre il suo amico apriva la finestra.

- Forse dovremmo ordinare la pizza. – sorrise imbarazzata.

- So a cosa stavi pensando. Andrà tutto bene. Vedrai. – le sorrise il ragazzo, mentre le dava un bacio sulla fronte e usciva dalla cucina. Per lei erano tutti come dei fratelli e lei la loro sorellina da proteggere. O almeno così credeva.

Cecilia rimase per un po' in cucina, cercando di scacciare il fumo e poi andò in salone, dove i ragazzi continuavano a giocare imperterriti.

- Che pizza ordino? – chiese, prendendo un blocco di carta e cominciando a scrivere le loro ordinazioni.

Quando ebbe finito, strappò il foglietto e andò in camera sua per prendere la borsa. Tornò dagli altri e li salutò, pronta per andare in pizzeria, ma Devon la fermò, chiedendole di aspettare altri due minuti. Cecilia sospirò, scuotendo la testa, ma fece come le aveva chiesto.

- Ok, andiamo! – esclamò Devon, poco dopo. Si alzò dal divano, buttandoci sopra un joystick e afferrò le chiavi della macchina.

- Mi accompagni? – chiese dubbiosa Cecilia, non credendo ai suoi occhi.

- Certamente. Altrimenti la pizza si raffredda. – le fece l'occhiolino Devon, dirigendosi verso la porta. Cecilia fece un debole sorriso e lo seguì. Aprirono la porta e se la richiusero dietro, per poi uscire dal palazzo e dirigersi verso l'auto del giovane.

- Devi stare tranquilla. Sarà solo un appuntamento. – le disse Devon, salendo in auto e accendendo il motore, per poi partire.

- Lo so, ma ogni appuntamento che ho avuto è andato male. – sospirò la ragazza, stringendo tra le dita la borsa. Si raddrizzò gli occhiali e si sciolse i capelli, passandoci una mano attraverso, come se li volesse pettinare.

- Questa sarà la volta giusta. – le sorrise il giovane, mettendo una mano su quella della ragazza. Cecilia alzò lo sguardo su di lui e sorrise. Era forse il suo migliore amico in assoluto. Si trattavano come sorella e fratello. Si proteggevano a vicenda.

Cecilia sospirò, ma rimase in silenzio. Rimasero in silenzio per tutto il resto del tragitto, finché dieci minuti dopo Devon non fermò la macchina davanti alla pizzeria.


SPAZIO AUTRICE: ciao a tutti!! Spero che questo capitolo, benchè sia più corto di quelli precedenti (perdonatemi), vi piaccia

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SPAZIO AUTRICE: ciao a tutti!! Spero che questo capitolo, benchè sia più corto di quelli precedenti (perdonatemi), vi piaccia. Se avete domande o considerazioni o qualsiasi altra cosa non esitate a dirmele :D Grazie a tutti!! :D

Al prossimo capitolo!! :)

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