Capitolo 17- Scelte, malinconia e scoperte...

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KENDALL'S P.O.V.

Quello che mi ha detto Maddie mi ha aperto gli occhi.

La sto facendo soffrire.

E ora devo fare un scelta.

Voglio stare con lei o no?

Tu vuoi Kendall. Vuoi stare con lei. Devi andare da lei ora.

Ma non so neanche dove diavolo sia finita! Come vado da lei?!

Trova una soluzione genio! Io già ce l'ho, ma non te la dico. Scervellati e trovala.

Oh, dannazione a te, stupida vocina!

Non insultarmi! Sono te!

Questo non significa nulla. Aiutami!

Si lo farò... ma devi fare tutto ciò che ti dico io.

Lo farò. Devo andare da lei.

GEKY'S P.O.V.

Quella sera dormii piuttosto bene.

Nessun incubo, fortunatamente.

Ho rivisto mio padre e mia madre, e anche se appiccicosi, sono sempre i miei genitori.

Stamattina, appena svegliata non c'è nessuno e quando entro in cucina trovo un biglietto sul tavolo.

Scusaci Geky,

Buongiorno intanto, io e tuo padre siamo ad un convegno di medici, torniamo tra tre giorni.

Quindi, sappiamo che te la caverai, in ogni caso abbiamo tutto il cibo in frigo, e se vuoi ti abbiamo lasciato i soldi per la pizza.

Le altre cose sono al solito posto, non abbiamo cambiato niente da quando te ne sei andata.

Fa quello che vuoi, in fondo è ancora casa tua.

Baci Mamma, e papà.

Prima di fare qualsiasi cosa rientro in camera mia e apro l'armadio.

Ci sono ancora miei vestiti, e possono bastare per tutto il tempo che voglio rimanere.

A occhio e croce sono una decina di magliette e quattro paia di pantaloni e jeans.

L'intimo nei cassetti c'è ancora.

Sono sicura che non uscirò di casa, ma per qualsiasi evenienza, ci sono delle vans in fondo all'armadio.

Ancora in pantofole, inizio a riempire la vasca e mentre si riempie, prendo il cambio.

Nel frattempo decido di non fare colazione, non ho molta fame.

Controllo cosa c'è in frigo e decido che per pranzo preparerò della pasta.

Sfilo i miei vestiti e mi metto nella vasca da bagno già riempita.

Credo che potrò rimanere così per sempre.

Ad affogare nei miei ricordi, con le lacrime agli occhi.

KENDALL'S P.O.V.

Penso intensamente a cosa fare, poi mi rendo conto che ci sono dei suoi vecchi amici di Geky qui.

Posso chiedere a loro!

Oh ma che genio... ci sei arrivato ora?

Stai zitta te.

Comunque è una buona idea... anche se non ti sopporto.

Sorrido e mi complimento con me stesso per la mia grande idea.

Ci hai riflettuto tutta la notte intelligentone. Ora devi agire!

Vado vado.

Senza dire niente a nessuno, corro fuori di casa, diretto verso quella di Alexa.

Ora che ci penso non so neanche dove sia casa di Alexa...

Sfigato!!

Chiamo Carlos.

"CARLOS!"

"Cosa vuoi Kendall?!"

"DOV'È CASA DI ALEXA?"

"Due isolati da qui, Park Avenue, settimo portone. Cosa devi fare?"

"Niente. Poi vi spiego."

Chiudo la chiamata e inizio a correre.

Appena arrivo a casa di Alexa cerco il nome nel citofono.

Come diavolo faceva di cognome?!

Vega intelligentone!

Giusto!

Ignoro il tono derisorio della mia vocina e suono il suo citofono.

"Si?"

"Sono Kendall puoi aprire?"

Sento il clic del portone e poi la voce di Alexa: "Terzo piano a sinistra."

Salgo le scale come un fulmine.

"Alexa ciao, scusa il disturbo! Ci sono Kat e Robert?"

"Ehm si... ma..."

"Grazie!"

Li trovo seduti sulle poltroncine del salottino, gentilmente indicato da Lex, che parlano.

"Sentite..."

"Cosa vuoi?!" La voce di Robert è completamente scortese.

"Devo sapere dov'è."

L'espressione di Kat si addolcisce.

"Non ne abbiamo idea, il telefono è completamente irraggiungibile, credo che lo abbia spento. Però forse..."

Kat e Robert sembrano riflettere.

Poi si scambiano uno sguardo di intesa.

"Perciò?" Domando io sempre più impaziente.

"Non ne abbiamo l'assoluta certezza... ma di solito quando aveva dei crolli... andava da sua madre."

"Ma se ci ha sempre detto di non sopportarla!"

"Sua madre è comunque sua madre. La ascolta. La aiuta a superare i problemi. Non sappiamo se sia lì... ma credo valga la pena provare."

"E dove si trova la casa di sua madre?"

"Mmh... è in un paesino a qualche chilometro da qui. Mi sembra che sia... aspetta Rob..."

Dopo essermi fatto dare l'indirizzo della casa, e essermi fatto dire il paesino d'appartenenza, torno a casa di corsa e inizio a prepararmi.

Flatmates 2: Big Time RushDove le storie prendono vita. Scoprilo ora