Capitolo 4. Troppi dubbi.

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Draco Pov's
-sei pronta?- chiesi cercando di essere gentile. Pansy era chiusa in bagno da ore. -un secondo, si paziente Draco.- disse lei irritata. Quando finalmente mi degnò della sua presenza passammo a prendere mio padre e ci dirigemmo alla sala da parando per consumare la cena. Entrammo in una sala sfarzosa. Una grosso lampadario in cristallo dominava la scena, un cameriere ci scorto gentilmente al nostro tavolo mentre continuavo a tenere Pansy sotto braccio. -incantevole.- squittì lei. Io sorrisi beneducatamente e un cameriere ci scortò al nostro tavolo, a centro tavola c'era un vaso in vetro con qualche centimetro di acqua cristallina in cui erano delicatamente posati i gambi di grosse rose bianche e profumate. Aiutai Pansy a sedersi e mi sedetti accanto a lei, mio padre si sedette alla sua destra, mentre altri quattro passeggeri di alto rango prendevano posto assieme a noi.
-Mi dica Signor Zabini, com'è che vi è venuta quest'idea di una nave così lussuosa?- chiese Pansy sorridendo smagliante. Subito dopo bevve una sorsata di vino rosso dal suo calice. Lui rispose compiaciuto: -Vedi cara, volevamo creare una nave, non solo lussuosa ma anche solida e sicura per tutti i passeggeri...- -mi è stato riferito che però le scialuppe di salvataggio sono solo per la metà dei presenti su questa nave.- dissi gelido. -oh, suvvia ragazzo, non crederai davvero che una nave di questo prestigio possa affondare.- rispose lui continuando a sorridere beffardamente. Io alzai gli occhi al cielo. Quando arrivò la prima portata smisi di ascoltare quella noiosa conversazione. Per quanto il manzo fosse ottimo avevo lo stomaco chiuso, mi sentivo in gabbia. Vidi mio padre accendersi una sigaretta e commentare positivamente ogni frase esposta dal signore difronte a lui. Il ragazzo seduto vicino a me mangiava di gusto. -così tuo padre ha voluto garantire l'incolumità solo dei passeggeri di prima classe... O così possiamo supporre.- affermai posato. -tranquillo, questa nave non affonderà, parola mia.- osservò assaggiando ora l'arrosto ai tartufi. -se la pensi così...- lasciai volontariamente in sospeso la frase e continuai ad osservarlo fin quanto un gran tonfo proveniente dalla cucina attirò la mia attenzione. -cos'è stato?- chiese la ragazza alla mia destra alzando il pento per ampliare la sua visuale. Nessuno rispose, rimanemmo tutti in ascolto, ci furono alcune grida e un altro tonfo. Fissammo le porte confusi per il gran baccano, senza capire cosa stesse succedendo. All'improvviso un ragazzo coi capelli ribelli e gli occhiali si fiondò dentro la cucina, aveva le braccia cariche di ogni ben di dio, prosciutti, formaggi, frutta fresca e alcune verdure stufate. Si guardò intorno e poi corse verso di noi, sapevo di chi si trattava, o perlomeno, anche non conoscendo l'identità vera e propria di quel ragazzo l'avevo già visto in passato. Era colui che mi aveva donato solo osservandolo da lontano la voglia di libertà. Senza nessun preavviso quello saltò sul tavolo a cui ero seduto. Si guardò nuovamente intorno e poi volse lo sguardo verso Pansy. Poi osservò mio padre e infine volse i suoi occhi verso i miei, i nostri sguardi rimasero fissi per qualche istante come feroci di captare un qualche segno l'uno da parte dell'altra. Mi sorrise con un ghigno invitante e fece un piccolo inchino. -scusate signori.- disse formalmente. -Madame...- disse poi osservando la mia dama, -godetevi la cena.- concluse infine. Mi squadrò un ultima volta e salto giù dal tavolo agilmente. Continuò a correre. -Qualcuno lo fermi!- strillò esasperato un cameriere che gli correva dietro ansante. Vidi il ragazzo afferrare dello champagne da un tavolo poco più in là e uscire dalla sala inseguito da alcuni spazzini che brandivano le scope. Sorrisi come un ebete senza motivo, quegli occhi verde speranza mi avevano catturato. -Che maniere!- sbottò Pansy disgustata. Il signor Zabini era allibito. -non pensavo potesse accedere una simile scempiaggine.- disse quasi irato. -questi passeggeri di terza classe, ci faranno impazzire.- commento sarcastico il figlio del signor Zabini. Mio padre era rimasto immobile e sconcertato. Io continuavo a ridacchiare fra me e me, chissà cosa mi avrebbero fatto se avessero saputo che sarei stato volentieri al suo posto, aver visto quel ragazzo aveva quasi del tutto cambiato in me l'idea dei poveri... Poi ci riflettei un attimo... Mi aveva fatto pensare molte cose, forse non cambiare idea su tutti, ma avevo capito che alcuni al contrario erano davvero il significato della parola vivere rinchiusa in un corpo umano. Perché io ero lì seduto, promesso in marito ad una donna che non amavo e lui era appena corso via tenendo fra le braccia il guadagno della serata. Sbuffai continuando a fissare il punto in cui prima stava in piedi. -con permesso.- dissi alzandomi. Non avevo più voglia di star seduto con loro. -dove stai andando?- chiese mio padre asciutto. -non lo so, e non mi interessa.- scattai.
-come ti permetti.- chiese alterato. Scossi la testa abbassando il capo ed uscii velocemente senza ascoltarli. Ero stufo di ogni singola persona. Andai a farmi un giro per il ponte osservando la luna che ormai dominava il cielo stellato. Le stelle sembravano piccoli lumini fiochi che rischiaravano l'immensità notturna. Guardai le acque mosse e spumose per un po' prima di rientrare nella mia cabina e rimuginare sulla mia prima giornata all'interno del Titanic, era stato quasi esattamente come me lo ero immaginato. Mi cambiai frettolosamente e mi sdraiai sul mio letto. Tranne l'incontro con quel passeggiato, qualcosa mi in me era scattato, e sapevo, dovevo in qualche modo sapere di più su di lui. Dopo quasi un ora Pansy tornò in stanza. -sei un tale idiota.- disse lei sprezzante. -cosa vorresti dire?- chiesi rizzandomi sulla schiena. -non capisci niente Draco, avresti dovuto restare con noi invece di farti prendere dai tuoi soliti problemini infantili- disse lei schioccando la lingua.
La guardai assottigliando gli occhi. Poi mi ridistesi e gli voltai le spalle, dio solo sa quanto la odiavo. Mi addormentai velocemente e per fortuna feci un sonno senza sogni. Mi svegliai la mattina con un forte senso di nausea che persisteva.

Scusate gli errori spero davvero che il capitolo vi piaccia. Vi adoro, commentate e accendete la stellina.

Titanic-DrarryWhere stories live. Discover now