Chapter Eighteen.

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(LUI)

Ho passato il weekend a pensare come dichiararmi in grande stile a Diana, durante la sua festa. Non ho chiuso occhio, quindi non trovo difficile addormentarmi, domenica nel pomeriggio tardi.
Mi sembra dura, invece, svegliarmi lunedì mattina.
Mio fratello mi butta giù dal letto.
«Forza, Mark, che Diana ti aspetta di sicuro a scuola.» ed esce.
Credo l'abbia presa peggio del previsto. Come uno zombie, mi vesto e faccio lo zaino per poi andare in cucina e mangiarmi qualcosa. In fretta e furia, esco di casa e salgo sullo scuolabus con mio fratello. Lui si siede da solo e dato che non ho amici, mi metto di fianco a lui.
«Tutto ok?» gli chiedo preoccupato
«Naturalmente no, furbo.»
«Chi ha lasciato chi?»
«Io. Ma fa male vedervi insieme. Non sai quanto.»
Grazie fratello, fammi pure sentire peggio!
Lascio perdere il discorso e il mio fratello depresso, spostandomi nei posti in fondo che sono ancora vuoti, dato che noi siamo una delle prime case nel percorso. Il percorso, da quanto ne so io, viene creato in base alle persone che non posso essere accompagnate a scuola . Siamo così pochi che basta un pullman per le classi del triennio. In venti minuti, l'autobus si riempie, ma resto solo...o almeno, le ragazze sedute vicino a me non mi degnano di uno sguardo.
Finalmente alle 7:50 scendo dallo scuolabus ed entro a scuola. Mi fermo al mio armadietto e prendo il necessario per la giornata, poi vado verso quello di Diana. Mi blocco.
Un uomo in giacca e cravatta che somiglia ad un gorilla, lo sta svuotando.
«Che stai facendo?» dico a voce non troppo bassa
«Non sono tenuto a dirtelo, quindi smamma.»
Lo fisso incredulo e corro in presidenza.
Per la prima volta in vita mia, ci vado di mia spontanea volontà.
Busso insistendo e il preside mi apre allibito.
«Che c'é di così urgente da sfondarmi la porta?!»
«Perché svuotano l'armadietto di Diana?»
Mi fissa e poi rilassa i muscoli, il viso sembra  dispiaciuto.
«Entra, veloce.» mi dice in un bisbiglio.
«Chiama anche tuo fratello e le amiche di Diana, già che ci sei.»
Mi alzo e sto per uscire, quando mi volto
«E le lezioni?»
«Firmerò a tutti il ritardo.»
Corro per i corridoi e chiamo tutte e tre le oche, poi mio fratello. Nessuno di loro vuole seguirmi, ma poi quando nomino il preside, smettono di combattere e mi seguono.
Entriamo e ci sediamo sulle sedie, ognuno con il proprio zaino in grembo.
«Siete solo voi gli amici di Diana?»
«Si.» rispondiamo in coro
«E siete a conoscenza di suo padre?»
Ci guardiamo tutti senza capire.
Forse Sean sa qualcosa, ma non lo dice...scuote solamente un po' il capo in assenso.
«Il padre biologico di Diana (Isaac Kal é il suo nome) é andato in prigione 11 anni fa dopo aver picchiato per circa due anni la figlia e la compagna, la quale successivamente si é sposata con quello che voi conoscete come il padre della vostra amica, il Signor Nicolas Rogers. Sfortunatamente per la ragazza, suo padre é stato scarcerato questo sabato e i genitori temono per la sua incolumità.
Ora, dovete sapere che Isaac era il mio migliore amico, quindi vi dico tutto ciò in via confidenziale. Se farete passaparola o comunque farete circolare la storia della vostra amica, giuro sul mio posto di lavoro che finirete in guai seri.»
Non lo sapevo. Non sapevo la vera storia di Diana. Voglio solo andare da lei e abbracciarla e stringerla forte e proteggerla.
«Ma...tutto ciò cosa c'entra con il fatto che un bruto stesse svuotando il suo armadietto?» chiedo.
«Viene seguita da due bodyguard e così anche la madre, ma non sembra sufficiente. Quindi hanno deciso di tenerla in casa. Da questa mattina ha iniziato i corsi privati. La potrete rivedere alla consegna del diploma.»
Mi alzo di scatto mettendo lo zaino in spalla. Il preside, mio fratello e le oche mi guardano male. Con una scusa, mi dileguo e vado in classe. Il mio insegnante di sostegno mi aspetta sulla porta ed entriamo insieme, ma data la mia idiozia, mi sono scordato il ritardo.
«Ah, vedo che il nostro studente modello ci ha degnati della sua presenza.» mi sbeffeggia il professore di latino.
Senza dire niente, percorro il corridoio fra i banchi e mie siedo nell'unico banco doppio.
Di fianco a me, l'insegnante di sostegno mi da una mano.
É gentile e molto bravo (sicuramente più del prof di latino) ma al momento non voglio ascoltarlo. Penso solo a Diana.

(LEI)

«Ripeta dopo di me...» mi dice l'insegnante privato.
Lo guardo e mi alzo.
«Scusi, ma il bagno mi chiama.» ed esco dalla sala da pranzo, dove qualche minuto fa mi sono stanziata con lui e i miei bodyguard.
Questi due mi seguono e restano uno fuori dalla porta e l'altro fuori casa, davanti alla finestra del bagno. Hanno paura che scappi.
O che lui entri.
Dopo aver fatto tutto, esco e vengo scortata dal professore.
Finalmente, alle 14:00 mi viene concessa la pausa pranzo, che decido di passare chiusa in camera mia accompagnata solo da un panino. Fuori dalla porta finestra, c'è un bodyguard e l'altro é davanti alla mia porta. Sinceramente? Non ne posso più di nessuno dei due. Il telefono usa e getta non rintracciabile che mi hanno dato, ha solo due numeri salvati:
Polizia e Papá.
Potevo aggiungerne uno a scelta e l'unico che mi ricordo (perché scritto su un foglietto) é quello di Andrea, quindi gli scrivo.

A: Andrea il molestatore
Andrea il molestatore, salvami tu!

Da: Andrea il molestatore
Diana? Ahahahahahaha io non sono un molestatore. Lo sei tu!

A: Il bugiardo
Devi salvarmi, non criticare i tuoi nomignoli

Da: il bugiardo
Bodyguard apprensivi?

A: il bugiardo
Più dei miei genitori. E non scherzo.

Da: Andrea e basta
Lol poveretta. Non ti invidio per niente :*

A: Andrea e basta
Cretino. Vieni almeno a farmi visita?

Da: Andrea e basta
Legale o devo arrampicarmi per le mura di casa tua?

A: Andrea e basta
Io avrei anche le scale, ma fai te. Comunque dalle 16:30 alle 17:45 é legale.

Da: Andrea e basta
Vengo alle 16:29 allora :)

A: Andrea e basta
Che persona illegale ;P

Metto via il telefono e spero che le prossime 2:30 passino in fretta.
Mangio il panino che mi sono fatta e poi esco dalla camera con i libri di scuola.
I bodyguard mi portano dal prof e come sperato, le 16:30 arrivano in fretta.
Saluto il prof e lo vedo uscire, mentre entra Andrea. Mi abbraccia
«Eccoti, prigioniera.»
«Mi sono scordata di darti l'indirizzo...come mi hai trovata?»
«Hey, sottovaluti i miei poteri da supereroe, piccoletta.»
Poco dopo entra mia padre.
Mistero svelato: ho un padre troppo buono e un'amico idiota.

😏PICCOLO SPAZIO AUTRICE😏

Allora, che ne dite di questi ultimi calitoli? Nel frattempo, "likate" (😛) se vi piacciono, se non vi piacciono, se mi odiate, se mi amate e se credere che sia una LIKE GRABBAAAAAAH ("grabber")!
Si, sono pazza.

Ora ditemi chi shippate di più:

Diana e Sean ---> #Dean
Diana e Mark ---> #Dark (💕)
Diana e Andrea ---> #Andiana

Sappiate che questi ultimi tre capitoli non dovevano nemmeno esistere perché non dovevano esistere i bodyguard e nemmeno Andrea. Lui doveva essere presentato nel sequel...perché SI FARÒ IL SEQUEL! Beh, io sono ansiosa di scriverlo ma prima dovrei pensarci un po' su.
Magari quando finirà la storia, ne riparleremo.

A proposito!
Sappiate che mancano circa dieci capitoli alla fine di "Dark Soul." 😬

Si, parlo (scrivo, ma ok) troppo.
E no, non so quando aggiornerò di nuovo.
Tanti cuoricini neri ai miei followers e ai lettori ❤️.

E leggete :

"Silent" di sorrymate1
"Stay (strong) ⚓️" di Sense_

Meritano 💕

Dark soul.  [completata] [prequel di Letters to Diana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora