Harry guardava la slavina, non capendo la complessita' della situazione, ma intuendo quanto l'amico fosse preoccupato.
Senza più preoccuparsi di fare piano, Liam richiamò l'attenzione del gruppo, mettendoli al corrente degli sviluppi.
Gli escursionisti esperti capirono, ma gli altri protestarono.
-Non c'è un passaggio alternativo?-
-Si, ma è improponibile perché allungheremmo troppo. Dobbiamo passare di là- disse Liam.
-Avviciniamoci, e guardiamo da vicino quanto grave è - propose saggiamente uno dei tre che erano già stati da quelle parti. L'idea di tornare indietro ripercorrendo a ritroso il crinale, in discesa, non piaceva a nessuno.
Così tornarono a camminare verso la frana.
Giunsero nei pressi di dove iniziava un paio d'ore dopo. Le distanze, aveva scoperto Louis, erano falsate. Sembrava tutto vicino, ma in realtà magari era a centinaia di metri di distanza.
Liam era teso. Fare da guida significava anche prendere decisioni, e lui voleva agire in sicurezza, ma rinunciare tornando indietro sapeva di sconfitta. Quindi, camminò in lungo ed in largo per capire se ci fosse modo di attraversare la slavina, ma non trovò nessun percorso fattibile in sicurezza.
Fu così che uno dei tre escursionisti esperti commise il primo errore fatale per il gruppo: vedendo l'indecisione di Liam, improvvisò di assumersi al ruolo di comando, annunciando che secondo lui sarebbero potuti passare tagliando la slavina il più in alto possibile.
-No, non sono d'accordo- lo interruppe Liam.
-Senti, io non torno indietro. Non sappiamo nemmeno com'è messa la strada per il ritorno; se qui è così, magari là è peggio- insistette l'uomo.
-Ma non siamo attrezzati- convenne Harry, spalleggiando l'amico per partito preso.
-Al diavolo. Procederemo con cautela. Passeremo al di sopra dei massi più grandi. Creeremo una cordata come sul crinale- affermò l'uomo con tale sicurezza da mettere di nuovo in crisi Liam.
Harry lo guardò: -Tu che ne dici?-
Liam ci rifletté qualche istante, e sbagliò, scendendo al compromesso: - Possiamo andare a vedere. Se vediamo che si mette male, torniamo indietro-

Col cuore pesante, Liam si incamminò verso l'alto. Gli altri lo seguirono, in silenzio.
Arrivati al margine superiore, Liam osservò i massi. Era meno ripido di quel che sembrava, in realtà: forse l'escursionista che l'aveva proposto sapeva il fatto suo.
-Ok, più in alto di così non si può andare, perché ci dovremmo arrampicare e non siamo attrezzati. Proviamo?- Chiese l'uomo, rivolgendosi a Liam.
-Ma siamo sicuri che non si muova ancora?- Obbiettò Louis, preoccupato.
-È molto probabile che non si muova. L'uragano di ieri notte avrà semplicemente fatto staccare un lato già in fase di distacco- disse l'uomo, che si chiamava Richard.
-È comunque pericoloso- commentò Liam.
-Io non torno indietro. Sei troppo paranoico- gli rispose Richard.
Con un moto di fastidio, Harry intervenne: -Ehi, bada a come parli. È lui la guida. Tu devi solo obbedire-
-Calma, calma. Harry, ascoltiamolo. Proviamoci. Non si ha mai finito di imparare. Richard sembra sapere quello che dice- lo ammonì Liam.
-Ma sei tu ad avere l'ultima parola. Io mi fido di te- replicò Harry, lanciando un'occhiata truce all'escursionista.
-Facciamo come dice. Allunghiamo al massimo le corde, per distribuire il peso; anzi, forse dovremmo fare delle triplette di persone- rifletté Liam a voce alta.
Richard annuì, soddisfatto. Nella sua lunga esperienza di alta quota, si era già trovato in situazioni simili, ed aveva fatto la stessa scelta. Per cui era certo che sarebbero riusciti ad attraversare la zona dissestata indenni.

Harry si aggancio' a Louis, senza neanche chiedere. Il fotografo gli era grato; era abbastanza preoccupato di quello che stavano per fare, tanto più che Liam non era certo della decisione, e il ragazzo lo confortava.
Ad aprire la pista fu Liam, con dietro di sé un escursionista inesperto. Aveva fatto agganciare gli altri tre a tre, ma lui ed Harry erano in coppia.
Con estrema cautela, iniziarono la traversata. Il tempo parve fermarsi per Louis, mentre guardava tutti gli altri avviarsi a gruppetti. Lui ed Harry erano in coda. Rimanevano piuttosto distanziati, per evitare di caricare con troppo peso qualche strato non ancora assestato e provocarne la scivolata.
-È da pazzi- commentò.
-Hai paura?-
-Tanta. Tu no?-
-Mi fido di Liam. Non metterebbe mai nessuno in pericolo- lo tranquillizzò Harry.
Quando il secondo terzetto di persone fu finalmente a metà della traversata, Harry disse: -Su, andiamo. Passi cauti e leggeri.-
Fu così che misero i piedi sulla frana.

La slavina occupava circa un centinaio di metri, sulla sommità: Liam e il suo compagno di traversata raggiunsero indenni l'altro lato, e si girarono a guardare gli altri.
Piano piano, arrancavano gli altri escursionisti, ed il cuore di Liam risultava via via sempre più leggero, vedendo che stavano attraversando senza problemi.
Guardò Harry e Louis avviarsi con cautela, mentre l'ultima tripletta di persone era quasi arrivata.
Li vide avvicinarsi lentamente; poi sentì un rumore sordo. La terra tremò sotto ai loro piedi. Corse in avanti e raggiunse il primo dei tre escursionisti, tirandolo verso di sé con tutte le sue forze, mentre sentiva delle urla e le rocce iniziavano a rotolare.
-Via, via, via!- Urlò. Appena tutti e tre furono al sicuro, si girò. C'era un gran polverone e rocce che rotolavano, ma la slavina si era fermata. Col cuore in gola iniziò ad urlare, seguito dagli altri:- Harry! Louis!Harry!Louis!-
Ma nessuno rispondeva. La polvere lentamente calò, e tutti scrutavano in ansia il punto in cui avrebbero dovuto essere i due, ma di loro non c'era traccia.

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