Capitolo 13.

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Pov Harry

Si era avvicinato e mi aveva chiesto un pompino. Ma siamo seri? Dio, se non avessi provato quello che provavo, lo avrei messo immediatamente sulle ginocchia, e gli avrei spinto la testa. La mia coscienza era ancora abbastanza lucida, da guardarlo e portarlo verso casa.

I suoi occhi color cielo, erano rossi, ma ugualmente magnifici, messi in risalto dalla luce della luna che li rendeva lucidi.

Come ci ero finito in quel casino? Cazzo, era tutto così nuovo per me. Mio fratello, anzi, fratellastro.

Venni riportato alla realtà dalle sue braccia intorno al mio busto. Aveva la sua testa sul mio cuore. Potevo sentire anche attraverso la maglietta, il suo respiro accelerato. Dopo poco, cominciai a sentire qualcosa bagnarmi la maglia. Stava piangendo. I suoi singhiozzi riscuotevano i miei battiti. Ogni suo singhiozzo, faceva mancare un battito al mio cuore.

Avete presente quella sensazione come se tutto quello che vuoi, lo hai vicino a te. Come se fossi completo, anche senza niente? Ti basta solo averlo vicino. Io avevo lui, i suoi occhi e le sue braccia. La sua voce acuta ed estremamente bella e rilassante, mentre cantava Look after you sotto la doccia. Non che io lo spiassi, certo...che no. No. Mai.

Non potei fare a meno di versare una lascrima solitaria, quando una frase mi riportò indietro a quando ci eravamo incontrati per la prima volta.

A sentirla, il mio respiro aumentò ed accelerò. Avevo sentito bene? Era il mio cuore quello che si rompeva? Non ne avevo idea. Non riuscivo a distinguere più niente.

Mi ricordo una frase che mi ripeteva sempre mio padre, dio quanto mi mancava.

"Non distruggere con le parole, ciò che hai costruito con il silenzio"

Non c'era frase più vera.


Pov Louis

Mi era venuto come d'istinto stringere le mie braccia intorno al suo busto. Avevo poggiato la mia testa sul suo petto. Quanto amavo il suo cuore.
Non c'era cosa più rilassante del battito del battito suo cuore. Mi ero sempre lamentato della mia altezza, o bassezza, nominando solo gli svantaggi. Chiamatela come volete, ma se questo era una conseguenza, bhe, non c'era "svantaggio" più bello.

Inspirai il suo profumo e tutto questo, mi fece tornare in mente tanti di quei ricordi che avrei voluto trasmettergli. I miei occhi cominciarono a diventare sempre più lucidi, non solo per i bellissimi ricordi, ma per quel giorno. Stavo ripensando a tutto qurllo che era successo. Alla paura che Harry ne venissa a conoscenza.

Sentii improvvisamente le lacrime di Harry bagnare i miei zigomi.

Non potevo crederci. Lo avevo pensato ad alta voce?

Avevo veramente detto di essere andato a letto con Nick la scorsa settimana?

Gli avevo detto per davvero che però, non volevo perderlo e che non Nick era solo sesso?

Cosa cazzo avevo fatto.

Mi staccai e nel panico, cercai le sue labbra, ma non le trovai.

Cominciai a piangere sempre più forte, mentre lui indietreggiava.

Non di nuovo, ti prego. Non ancora. Ho bisogno di te.

Questa volta non me lo sarei fatto scappare.

Cominciai a correre a perdifiato.

Lo trovai dalla parte opposta alla nostra abitazione.

Misi bene a fuoco e cominciai a parlare. Non ricordo bene cosa gli dissi, ma una cosa la ricordo come se fosse ieri.

Pov Harry

Non poteva averlo fatto per davvero. Era andato a letto con Nick.
Avevano fatto sesso.
Quando lui con me era scappato da un semplice bacio.

Sentii le lacrime aumentare e cominciai a indietreggiare fino a correre dalla parte opposta più veloce che potessi.

Dopo circa 10 minuti vidi in lontananza la figura di Louis. Piano si avvicino e cominciò a parlare veloce. Lo bloccai "Per favore Louis, parla piano, non sono in grado e non ho voglia di starti a sentire" dissi con la voce ancora tremante.

Ricominciò a parlare più piano.

"Ti prego ascoltami. Sì, ci sono andato a letto, e sarò sincero, non so se sia l'effetto dell'erba, ma ci sono andato per distrarmi, ma non ha funzionato. I suoi gemiti volevo fossero i tuoi. I suoi occhi non erano dilatati e verdi come i tuoi, ma erano spenti e rudi. Le sue mani non erano le tue. I suoi schiaffi non erano le tue carezze. I suoi morsi non erano i tuoi baci. Ti prego. Ti prego non andartene. Non scappare. Sono un coglione fatto che ti sta urlando contro e sta piangendo. Ma vedi?" disse indicando i suoi occhi arrossati e i suoi zigomi rigati "Queste lacrime sono per te perché ti prego, Harry, ho bisogno di te, ti amo"

Il mio cuore scoppiò.
Il mio Lou.

Sex brothers //Larry Stylinson//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora