Capitolo 6.

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Quando lo posai sul letto, vidi che mi stava guardando. Dopo pochi secondi, distolsi i miei occhi da quell'oceano che erano i suoi. Mi concentrati sull'occorrente che mi serviva per medicarlo. Corsi in bagno per prenderlo. Feci un respiro, e tornai di là. Lo vidi con la maglietta semi alzata che si guardava i lividi. Per la seconda volta in meno di mezz'ora, rimasi a bocca aperta.

Il suo corpo era ricoperto di macchie nere e viola. Mi salì una rabbia disumana a pensare a chi potesse averlo ridotto così.

Appena mi vide sconcertato, mi colpo si tirò giù la maglietta, facendo uscire un suono roco dalle sue labbra.

Mi avvicinai, con l'ovatta imbevuta di acqua ossigenata e lo tamponai piano sulle ferite, per poi passare al labbro. Constatai come pensavo, che quelle labbra erano sottili ma morbide.

Mi strinse forte il polso quando passai più volte, per pulire bene la zona. Mi faceva male vederlo così.

Ripensai alle sue parole. Non crdevo al fatto che un suo "amico" lo avesse ridotto così. Lo guardai negli occhi. Quegli occhi che adesso mi stavano studiando, proprio come stavo facendo io.

Il giorno dopo, andò tutto uguale. Ci evitavamo. Era ormai pomeriggio, così decisi di salire in camera per ascoltare un pò di musica.

Entrai, e vidi Louis appoggiato al balcone, con una sigaretta fra le labbra.

Si girò di scatto e chiese "cosa vuoi, moccioso?".

Non potevo crederci. Dopo quello che avevo fatto, mi trattava ancora così. Mi ero preso cura di lui.
Scoppiai e dissi "moccioso?! Hai ancora il coraggio di chiamarmi così?! Mi sono preso cura di te. Ti hi aiutato, ci sono stato quando nessuno c'era. Accettami perché passeremo il resto della vita legati."
Louis rimase basito e rispose "aiutato? Io non ti ho chiesto niente. Hai fatto tutto da solo. Io non ho mai chiesto il tuo aiuto. Io sto bene da solo. Tu sei meno di nulla, per me. Guardati, riesci solo a combinare guai. Mio padre ha lasciato mia madre per quella stronza della tua mammina".

A quelle parole non ci vidi più. Gli tirai un cazzoto dritto sullo zigomo, dove il giorno prima lo avevo medicato.

Nonostante tutto, mi pentii. Dopo pochi secondi, mi guardai le mani sporche di sangue, per poi guardare la sua faccia.

Mormorai uno "scusa" e corsi fuori di casa.

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