🌻~2 Trasparente ~ 1° parte ~🌻

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'Mi dispiace.'

Furono le sue uniche parole.

E lo spillo mi trovò.

Un dispiacere dalla voce calda e profonda che portò nel mio petto il freddo dell'Antartide.

Non realizzai.

Non dissi una parola.

Scostai quello che per me era un Caronte con indosso i panni di un angelo caduto e uscii da quella scena. Uscii da quel film che non mi apparteneva perché di quella sala da cinema ne avevo abbastanza. Gettai a terra i resti di uno spartito ripiegato in una borsa che di Nuvole Bianche e leggerezza non aveva più nulla e corsi nel cortile dell'ospedale. Lo lasciai lì come dei popcorn che non avrei più condiviso con nessuno, perché accanto a me intravidi solo una poltrona vuota senza il suo spettatore. Mi aggrappai a una ringhiera affogata di pioggia, dimenticando di respirare tra vomito e singhiozzi a poco a poco più insistenti, come fossi una nave alla deriva di un mare in tempesta, lasciando che l'aria nei miei polmoni si assottigliasse in scariche di respiri sempre più brevi, violenti e mozzati come onde infrante sulla prua del mio stomaco.

La mia vista era annebbiata, gli occhi puntellati di macchie nere di un cielo piangente tanto era lo sforzo che il mio diaframma stava subendo.

E poi sentii un braccio prendermi il fianco prima che l'oscurità di quei buchi neri divorasse la totalità del mio universo, risucchiandomi.

Mi svegliai urlando. Di nuovo.

I capelli sudati incollati al viso e il fiato corto.

Stesso copione. Stesso risveglio.

Non era un incubo.

Era un ricordo.

E così, con la collana stretta in una morsa ruotai sul dito l'occhio di Nazar, l'anello che papà mi aveva regalato durante un viaggio in Grecia; poco dopo avermi mostrato quante varietà di blu nuotassero nel nostro sguardo e nel mare di quella terra, come fossero pietre preziose.

'Ha i colori dei tuoi occhi.' Si era inginocchiato avvicinando quel cerchio d'azzurro e cobalto al mio sguardo, come una gemma illuminata dal sole.

'Ma papà ha anche lo zaffiro dei tuoi.'

Era una gara la nostra. E io volevo vincerla. Per lui.

'Non sono così importante da colorare un anello.'

'Lo sei da colorare il mondo.' E lo abbracciai imbronciata aggrappandomi al suo collo abbronzato. Perché volevo che capisse quanto fosse importante per me.

'Facciamo una cosa, allora.' Mi carezzò la treccia del colore di un papavero, allontanandomi quel poco da guardarlo negli occhi.

Mamma era lì, sorridente. Una spettatrice silenziosa nel suo caschetto biondo riempito da due occhi verde giada.

'Prometto di far parte del tuo mondo' disse papà infilandomi l'anello all'indice, 'ma un giorno voglio che guarderai quest'occhio pensando solo al riflesso di te stessa.'

'Ma come faccio? Tutti mi dicono che ci somigliamo!'

Ed era vero. La mascella tondeggiante, il naso leggermente all'insù e il taglio degli occhi dalla forma dolce, come quelli di un cerbiatto.

'Promettimelo, Raj.'

Sembrava importante.

La sua voce era calda, come la temperatura attorno al Partenone.

꘡ᥨ کഠᥨ୧ ꘡ῃ۷ỉيỉⰓỉᥨ୧Where stories live. Discover now