12. L'Orso

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Aeris entrò nel negozio con un atteggiamento deciso, ma, appena varcò la soglia, un brivido le percorse la schiena, riportandola bruscamente alla realtà. Si trovava in un luogo sconosciuto, frequentato da persone dall'aria poco raccomandabile.

*Sono impazzita? Che sto facendo? Come ho fatto a seguire Neon in questo covo di pericoli? Ho paura che questa volta finirà veramente male.*

Come se qualcuno avesse ascoltato i suoi pensieri, un uomo imponente e trasandato, con una enorme pancia, apparve da dietro una tenda a strisce di plastica. Ai suoi occhi, quell'individuo sconosciuto sembrava un orso feroce sorpreso nella sua radura, che ora la scrutava minaccioso.

"IA. IA rispondi..." bisbigliò Aeris, facendo attenzione a non muovere le labbra.

"Che fai ragazzina, non lo sai che qui dentro la tua IA Standard non prende?" tuonò quell'uomo.

Aeris, sentendo la sua voce roca e quel tono perentorio, trasalì.

"Non ti spaventare, che vuoi? Frutta, uova, verdura?"

"Sto con Neon."

"Chi?"

"Quel tipo dal ciuffo fosforescente appena entrato, signore."

"Ah, ah, ah," il bestione scoppiò in una risata fragorosa che sembrò far tremare ogni cosa in quel luogo affollato di primizie. "Stai parlando di lui?" disse spostando la tenda alle sue spalle.

Intravide Neon nell'oscurità del retro del negozio. Era seduto su di un trespolo intento a giocare a quella che sembrava una slot machine. Aeris non ne aveva mai vista una, ma la riconobbe subito perché la sua immagine era tra quelle presenti nel prontuario scolastico dei divieti GDS.

"Sì, signore." Disse Aeris, confermando che conosceva Neon.

"È un tossico del gioco d'azzardo, non dovresti frequentarlo."

Nel frattempo, ascoltando quelle parole, Aeris percepì un sottofondo di pianoforte dalla ritmica incalzante proveniente dai diffusori acustici. Lo stile era coinvolgente e originale, con le caratteristiche tipiche del TRIP, ma con un'atmosfera decisamente più vecchia. Ormai, a forza di ascoltare quel genere, aveva acquisito la capacità di riconoscerlo ovunque.

"...So let the rain come down. Let the rain come down..."

*Che strana sensazione,* pensò Aeris. *Mi sento come se le mie gambe fossero improvvisamente investite da un'ansia, un solletico nervoso che le spinge a caricarsi come una molla...*

"Non importa, è un mio amico!" rispose Aeris, scoprendosi improvvisamente spavalda e sicura di sé.

"Che caratterino! Se fossi il doppio di quello che sei mi faresti paura, ragazzina!" E l'uomo scoppiò a ridere in modo ancora più fragoroso della volta precedente.

"Non sto giocando. Sto contrattando il prezzo dell'IA Zombie per te al Black Market in tempo reale," disse Neon.

Aeris lo guardò stupefatta: "Ma io non ho zephiry sul mio conto per pagarla, non ero preparata."

Neon si fermò immediatamente e, voltandosi verso di lei, rivelò un'espressione terrorizzata: "Ma io ho appena inviato una promessa di pagamento, mi sembravi una ragazza benestante che non aveva di questi problemi."

L'energumeno si fece rosso in volto e urlò: "Stupidi incoscienti, mi state prendendo in giro?!"

"No signore, nessuno la prende per il LUCO!" Il difetto di storpiare le parole quando era arrabbiata questa volta le sarebbe costato caro, pensò Aeris.

Come una furia, il proprietario del negozio si avventò su Aeris. Con un balzo, lei lo schivò e lui finì sopra il banco delle uova, provocando una frittata colossale. Quando si sollevò, sembrava un enorme tuorlo informe. Senza esitazione, riprese l'attacco, ma questa volta Neon scattò come una saetta. Afferrò al volo un attrezzo di metallo appoggiato al muro e colpì con forza inaudita sulla testa del proprietario, che crollò a terra tramortito, provocando un tonfo tremendo seguito da un silenzio improvviso.

Aeris fissò Neon negli occhi mentre lui ancora ansimava. "Lo hai ucciso? Lo hai ucciso!" ripeté Aeris, scossa.

"Non lo so, ma adesso aiutami a trascinarlo nel retro, altrimenti finiremo entrambi al Repository, e ti assicuro che sarà peggio di morire," rispose Neon.

Con uno sforzo sovrumano, trascinarono il corpo inerme dell'uomo dietro la tenda. Fatto ciò, Neon si rivolse ad Aeris: "Non so se ci rivedremo ancora, non ho idea di come risolvere questo pasticcio. Addio, Aeris." La guardò un'ultima volta e uscì dal negozio, fingendo una tranquillità perfetta per non farsi notare.

Aeris, dopo pochi istanti, lo imitò. Soffocando qualsiasi emozione, uscì e si diresse nella direzione opposta.

Correnti ParalleleWhere stories live. Discover now