Duelli e serpenti

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Le cose ultimamente procedevano bene per Harry. Con Tom era tutto risolto e avevano ricominciato a parlare ogni giorno, come al solito, forse anche con più confidenza di prima.

La pozione polisucco si stava preparando senza intoppi, e non c'erano stati altri attacchi, anche se gli studenti erano sempre sull'attenti, ed evitavano Harry come la peste, nonostante la sua schiacciante vittoria a Quidditch attirasse comunque qualche fan.

Inoltre era stato annunciato un club dei duellanti per addestrare gli studenti a difendersi in caso di attacco, e a tutti sembrava davvero una buona idea.

Persino Tom, quando Harry aveva annunciato del club, era sembrato interessato e gli aveva chiesto di restare aggiornato, commentando che quantomeno avrebbero avuto un'istruzione in difesa decente, visto che Allock non la provvedeva.

-Sempre che Allock non sia l'istruttore del club- sussurrò Harry, mentre scriveva la risposta con un sorriso divertito.

-Cosa?- Ron si girò verso di lui sollevando la testa dei compiti di incantesimi.

Harry arrossì appena, sorpreso da se stesso per essersi lasciato sfuggire ciò che stava scrivendo. Chiuse il diario prima di leggere la risposta di Tom.

-Niente, stavo pensando che spero che il club dei duellanti non sia curato da Allock- commentò, posando il diario per prendere i libri e i fogli di pergamena.

-Perché no? Secondo me sarebbe un ottimo istruttore- Hermione si unì alla conversazione, senza alzare lo sguardo dal suo tema.

-Solo perché ti piace, Hermione- si lamentò Ron, alzando gli occhi al cielo, e facendo arrossire l'amica.

-Piantala! Piuttosto, perché stiamo parlando di questo invece di fare i compiti?- Hermione fu svelta cambiare argomento, indicando i temi che non erano molto vicini ad essere completati.

-Non lo so, è stato Harry a cominciare- Ron alzò le spalle.

-Stavo solo pensando ad alta voce, non badate a me, sono solo un po' distratto oggi- si difese Harry.

In effetti era un po' distratto e si ritrovava spesso con la testa tra le nuvole, e non solo a causa di Tom. La sua mente andava agli attacchi, ad alcuni strani sogni fatti di recente, e agli avvertimenti che Dobby, l'elfo domestico, gli aveva fatto in infermeria, prima dell'attacco di Colin. Aveva parlato per enigmi, come sempre, ma comunque aveva lasciato un dilemma interessante per Harry, quando gli aveva chiesto che Voldemort fosse coinvolto.

Perché Dobby aveva risposto che colui-che-non-poteva-essere-nominato non aveva nulla a che fare con la situazione, ma l'aveva guardato con occhi che sembravano dire il contrario.

E Harry non poteva neanche chiedere consiglio a Tom perché non voleva fargli sapere di Voldemort e dei suoi genitori, quindi non sapeva cosa pensare e come interpretare le cose strane che diceva Dobby.

Voleva fidarsi di lui come alleato perché sembrava sincero, ma stava provocando più danni che altro, tra il portale bloccato e il bolide fellone!

-Sì, e scrive sempre su quel diario con le parole che spariscono- Ron si sporse verso Harry e prese il diario che aveva nascosto sotto i libri, distogliendolo dai suoi pensieri.

-Pensavo lo avessi buttato, non è molto utile- commentò Hermione adocchiandolo.

-Beh, è stato utile quando Malfoy ha provato a prenderlo ed è rimasto umiliato- lo difese Ron, sfogliandolo distrattamente e sorridendo al ricordo.

-È un'ottima valvola di sfogo che nessuno può leggere- spiegò Harry, un po' imbarazzato, provando a riprendere il diario da Ron. Purtroppo fu intercettato prima da Hermione, che lo guardò con un sopracciglio inarcato.

Touching SoulsWhere stories live. Discover now