Quidditch e mancanze

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Sì, è vero che Tom aveva sperato che Harry non gli scrivesse per un po', dopo le domande scomode sulla camera, ma non che smettesse praticamente di scrivergli!

E comunque non era solo irritato per il fatto che Harry gli stava tenendo dei segreti, e gli parlava sempre meno.

C'erano in realtà tantissime cose che lo stavano irritando oltre ogni misura, e alcune di queste cose si contraddicevano anche tra di loro.

Innanzitutto era ovviamente irritato dal fatto che Harry gli stesse tenendo segreti e lo stesse ignorando, perché sentiva che il collegamento tra i due iniziava a farsi traballante, e, senza il collegamento, Tom rischiava di non essere più in grado di aprire la Camera dei Segreti, che era sempre la missione principale.

Ma non era solo a causa della Camera, in realtà.

Perché Tom si era ormai abituato a parlare con Harry ogni giorno, a volte anche piuttosto a lungo.

Si era abituato alle sue domande, alla sua curiosità e ai suoi sfoghi.

E ora che Harry non lo portava neanche in giro, impedendogli di accedere ai suoi occhi e alle sue orecchie, a Tom iniziava a mancare parlare con Harry.

Si sentiva non solo annoiato, ma abbandonato, in qualche modo.

Perché aveva bisogno di Harry.

Dipendeva da Harry.

Ed era forse questa sensazione la cosa che più detestava.

Lui era Lord Voldemort, lui non dipendeva da niente e da nessuno oltre che sé stesso.

Eppure tutta la sua vita in quel momento era in mano a Harry.

E non poteva farne a meno.

Perché il collegamento non serviva solo ad aprire la camera dei segreti, ma serviva anche a farlo sentire vivo, umano, esistente per davvero.

E quando Harry non gli dava attenzione si sentiva molto meno reale.

Ed era combattuto e confuso sui suoi sentimenti. E quando Tom era confuso e combattuto, solitamente ignorava tali sentimenti e li sostituiva con la rabbia, l'irritazione, il comportamento manipolatorio e passivo-aggressivo.

Più passivo-aggressivo che manipolatorio.

Aveva cercato di essere gentile con Harry, come sempre.

Ma un po' del suo veleno interiore era uscito fuori, senza che Tom potesse trattenerlo.

Ed era un rischio enorme per la missione.

Anche se un lato di Tom sperava quasi, molto molto in fondo, che Harry smettesse di scrivergli.

Perché sarebbe stata la prova che Tom aveva ragione su di lui.

Insomma, se Harry abbandonava Tom solo perché una volta si era dimostrato vagamente sgradevole, avrebbe dimostrato che Tom aveva fatto benissimo a controllarlo per i suoi scopi. Tante chiacchiere sull'essere una brava persona e un bravo Grifondoro, e abbandonava Tom al primo litigio?! Stupido ragazzino viziato!

Però, allo stesso tempo, l'idea di essere abbandonato da Harry, per quanto infuriante, era anche terrorizzante.

Senza Harry, Tom che fine avrebbe fatto?!

Il collegamento si sarebbe spezzato? Tom sarebbe tornato nel vuoto? Senza vedere, sentire e provare nulla?

Ora che aveva avuto un assaggio della vita, Tom non poteva tornare ad essere solo un diario.

E come avete potuto appurare dal capitolo di Halloween, quando Tom era nervoso e si sentiva in qualche modo combattuto, faceva casini e agiva d'impulso, pertanto aveva ordinato al basilisco di attaccare qualcuno dopo la partita di Quidditch.

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