Uno scambio di libri

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Quando Harry era tornato da Diagon Alley, si era sentito parecchio stanco. Era stata una giornata piena, e non solo di cose positive.

Certo, era stato felice di rivedere Hermione, e di tornare a Diagon Alley, quella città era davvero magica e gli ricordava costantemente che essere un mago non era solo un sogno, ma una realtà che un giorno avrebbe vissuto ogni momento della sua vita, lontano centinaia di chilometri dai Dursley.

Ma comunque non era stato affetto bello rivedere Malfoy, finire a Notturn Alley per sbaglio, e inalare così tanta cenere che era piuttosto sicuro avrebbe starnutito per giorni.

Doveva ammettere che non vedeva l'ora di fare un bagno e togliersi lo sporco che sentiva ovunque nonostante i Weasley avessero cercato di ripulirlo, ma era un ospite in quella accogliente casa, e non si sentiva di fare richieste, al momento.

Era già tanto che lo stessero ospitando per ciò che rimaneva dell'estate, dopotutto.

Così, tornato alla Tana, Harry si limitò a non stare tra i piedi mentre la signora Weasley sistemava le cose che aveva comprato, e ordinava ai figli di aiutarla.

Aveva provato ad offrire anche il suo aiuto, ma la signora Weasley lo aveva rassicurato che non c'era bisogno e che era sicuramente stanco quindi meglio se si riposava un po' prima di cena.

Harry era effettivamente stanco, ma avrebbe preferito aiutare che starsene in camera di Ron senza Ron presente, sentendosi un peso inutile sulle spalle di quella meravigliosa famiglia.

Un tonfo sordo fuori dalla porta della camera attirò la sua attenzione, e si precipitò a controllare, trovando Ginny a terra, con parecchi libri sparsi intorno a lei.

Aveva fatto cadere il calderone mentre provava a portarlo in camera sua, rovesciandone il contenuto.

Harry si affrettò verso di lei.

-Bisogno di aiuto?- si propose, ansioso di poter dare una mano, iniziando già a raccogliere i libri.

Ginny lo fissava come se fosse un fantasma.

No, anzi, i fantasmi erano normali a Hogwarts... lo fissava come se a Harry fosse appena spuntata una coda.

-Io... ecco... non c'è bisogno...- borbottò, in un pigolio imbarazzato, rialzandosi e cercando di sistemarsi i vestiti e i capelli arruffati.

-Non c'è problema! In due porteremo tutto più facilmente- Harry insistette, con un grande sorriso.

Temeva di non piacere molto a Ginny, dato che continuava ad evitarlo a ogni occasione, e sebbene Ron gli avesse assicurato che non doveva preoccuparsi, Harry ci teneva a fare una buona impressione sulla famiglia del suo migliore amico.

Erano sempre tutti così gentili con lui, voleva dimostrare di meritarlo.

E gli piaceva l'idea di sentirsi, di riflesso, un pochino parte di quella famiglia.

-G_grazie- borbottò Ginny, prendendo il calderone e qualche altro libro, e superandolo per dirigersi in camera sua.

Harry la seguì sentendosi finalmente utile in quella casa.

Avrebbe voluto fare conversazione, ma non si sentiva abbastanza a suo agio con Ginny per cominciare un discorso, quindi si limitò a restare in silenzio, e iniziò ad osservare distrattamente i libri che teneva in mano: un manuale di incantesimi, qualche libro di Allock che Harry stesso le aveva dato al Ghirigoro, e un volume parecchio logoro di trasfigurazione, lo stesso che quello snob di Lucius Malfoy aveva commentato con sprezzo.

La differenza tra quei libri e quelli di Allock era evidente, e Harry non potè fare a meno di provare un moto di empatia nei confronti della ragazzina davanti a lui.

Touching SoulsWhere stories live. Discover now