Frasi che spariscono

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Sebbene Harry ne avesse di esperienze pazzesche da raccontare in un diario, non aveva mai pensato di segnare ciò che gli capitava, i suoi pensieri, o altre cose del genere.

Intanto Harry era un maschio, e si sa che sono più le ragazze a tenere i diari, e poi Harry era cresciuto con Dudley Dursley, pertanto con la totale e assoluta certezza che se avesse mai tenuto un diario segreto a cui rivelare ogni sua emozione o pensiero o anche solo ciò che gli succedeva, sarebbe stato trovato dal cugino nel giro di pochissimi minuti, e usato contro di lui nei modi peggiori.

La regola d'oro della convivenza con i Dursley era di non mostrare alcuna debolezza che i parenti potessero usare contro di lui, e un diario sarebbe stato un bersaglio troppo grande sulla sua schiena.

Pertanto, dopo aver trovato il diario vuoto di T. O. Riddle, Harry se n'era completamente dimenticato.

Aveva avuto altro a cui pensare, dopotutto.

Tra lo studio dell'ultimo minuto per finire i compiti prima di tornare a Hogwarts, l'emozione degli ultimi giorni alla tana, e soprattutto un viaggio in una macchina volante con il terrore di non arrivare e poi di essere espulso, Harry aveva avuto la mente altrove, e si ricordò di avere un diario di seconda mano solo la mattina della sua prima lezione di erbologia e trasfigurazione, quando per cercare i libri della giornata si ritrovò a stringere il diario tra le mani, di nuovo.

E di nuovo sentì qualcosa che lo intrigava, in quel diario.

Non avrebbe saputo dire esattamente che cosa, ma voleva trovare il modo di usarlo.

Era piccolo, comodo, e non utilizzava molto spazio, quindi Harry decise di metterlo nella borsa insieme agli altri libri, e poi si avviò velocemente alla prima lezione.

E trovò subito il modo di usare il diario mentre cercava un foglio di pergamena dove segnare i compiti.

Beh, scriversi i compiti nel diario era decisamente molto più comodo che portarsi appresso troppe pergamene.

Lo tirò fuori, prese la piuma con l'inchiostro, e segnò velocemente ciò che la professoressa Sprite aveva appena annunciato alla classe:

"Compiti di Erbologia: una ricerca sulle mandragole e i loro usi tecnici (chiedere a Neville qualche aiuto)"

Neville era bravo in Erbologia, e a differenza di Hermione, sicuramente lo avrebbe aiutato senza criticarlo troppo per la sua poca voglia di studiare le cose da solo.

Poi Harry ripensò all'incontro avuto a inizio lezione con il professore di difesa contro le arti oscure, e decise di aggiungere una piccola postilla, per ricordarlo al sé stesso del futuro:

"P.s. Evitare Allock"

Harry poi chiuse il diario senza neanche aspettare che l'inchiostro si asciugasse, e seguì Ron e Hermione, non notando che, pochi secondi dopo aver scritto i suoi compiti di Erbologia, tali parole erano sparite dal suo diario, come risucchiate dentro le pagine.


Tom Riddle era senza parole.

E non solo per via del fatto che non poteva letteralmente parlare perché era un diario che non sentiva neanche il suo corpo ma solo pensieri e vaghe sensazioni di esistenza, ma perché tutto si sarebbe aspettato, tranne di finire nelle mani di un tizio a caso che lo avrebbe usato per scrivere i compiti di erbologia.

Ma chi si credeva di essere quel ragazzo, ad inzozzare le sue illustri pagine con dei semplici compiti, scritti anche con una grafia disordinata che lasciava macchie di inchiostro?!

Non che Tom potesse vedere la grafia, ma la percepiva, in qualche modo.

Ed era infastidito.

Perché il piano era un altro!

Touching SoulsWhere stories live. Discover now