Capitolo 5 - TERZA PARTE

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Cassandra

<<Non andartene. Resta>> mi sono pentita di queste parole pochi istanti dopo averle pronunciate. Non so perché l'ho fatto, non so cosa voglio dirgli. Mi ha spiazzato, è la prima volta da quando lo conosco che si mette a nudo in questo modo. Io so quando mente, lo conosco, ma in quel momento era più che sincero. Forse è ancora una verità troppo fresca per elaborarla. So solo che ora è qui davanti a me e io non so che dire.

Ho paura di ciò che mi ha detto, perché non so come affrontarlo, ma ho ancora più paura di fare la mossa sbagliata e allontanarlo ancora una volta da me. Si, lo so, sono un incoerente. Gli ho detto cose non poco carine, cose che ovviamente penso ancora. Non ho smesso di odiarlo, che sia chiaro, ma forse devo sgombrare la mente dai pregiudizi, che mi sono fatta su quel che è accaduto tra di noi, ed iniziare a comprendere la sua verità.

<<Non avevi da fare con Nick?>> enfatizza l'ultima parola in modo dispregiativo. Mi si piazza davanti incrociando le braccia e alza un sopracciglio.
<<Si, ma… non è ancora arrivato, quindi p-possiamo continuare a parlare>> dico titubante, perché in realtà non so se è così avendo lasciato il telefono sul letto.
Ero così felice di uscire con Nicholas, ma sembra che in questo momento non esista più niente intorno a me, se non Will.
<<Ma, scusa, come fai a sapere che devo uscire con lui?>> so di aver pronunciato il nome di Nick all'inizio, ma non significa niente.

Non mi torna il fatto che accidentalmente lui sia qui nel momento esatto in cui sto per andare via. Spero per lui che sia solo una grande coincidenza, sennò tutto quello che mi ha rivelato se lo può ficcare su per il culo!
<<Ti ricordo che mentre mi stavi per aprire hai pronunciato il suo nome>> replica lui con tono perentorio. Cazzo, però, la tuta grigia non aiuta di certo la mia concentrazione. Richiamo tutte le mie forze mentali e cerco di non pensare allo spettacolo lì sotto, a pochi centimetri da me.
<<Pensi che io sia idiota? Ci sono tantissime ipotesi sul perché io abbia potuto pronunciarlo, ad esempio: può essere che doveva venire a riprendere qualcosa che aveva dimenticato da me, oppur>> solleva una mano per bloccarmi.

Il sul volto non è più come prima, ha un'espressione più dura, tagliente. Riporta di nuovo il braccio al punto d'origine e stringe la mano a pugno, mi guarda stringendo le labbra e assottiglia gli occhi. Sembra un demone… lussurioso, tenebroso e bellissimo.
<<E stato qui?>> la sua voce è 10 toni più bassa, però non mi lascio intimorire. Io sono libera di fare quel che voglio e non devo giustificarmi con nessuno, figuriamoci con lui. Incrocio le braccia al petto e raddrizzo le spalle.
<<Forse. Ha importanza?>> è davvero impossibile avere un discorso coeso e coerente con lui. Volevo discutere di tutt'altro, non dei fatti miei.
<<Io credo che abbia più importanza se mi dici la verità di come hai fatto a saperlo>> mi urta così tanto questo suo atteggiamento da uomo alfa, crede di avere il diritto di sapere ogni mio passo o di arrabbiarsi se faccio salire un ragazzo a casa mia. E poi cosa fa? Per tenermi a bada mi rifila due parole prese da “frasipoeticheperavereunadonnaaituoipiedi.com”. Penso proprio che abbia dimenticato io chi sono.

<<La domanda l'ho posta prima io, è stato qui Cassandra?>> vuole la guerra? Ok, accontentato.
<<Non sei neanche furbo. Prima mi dici quelle due parole in croce da teatrino strappalacrime per ammorbidirmi, poi ora sei ritornato di nuovo nelle tue vesti da ipocrita egoista e vuoi avere informazioni sulla vera ragione per cui sei qui. Mi fai pena, credimi>> penso di aver fatto centro.

La sua espressione adesso è glaciale, ma non è ancora sul punto di cedere, così gli rifilo un'altra dose. Come dico sempre: mentire è quel che so fare meglio.
<<Tra l'altro, se sei sorpreso dal mio silenzio di prima non preoccuparti, non avevo perso la lingua, ma se replicavo mi veniva solo da ridere e soprattutto da stringerti la mano. Hai costruito in modo patetico, ma strategico tutta la scenetta: sono simili le nostre anime tentatrici! Grazie, mi hai dato spunto per la prossima scena da scrivere per il club di scrittura>> esibisco un sorriso sornione e mi avvicino in modo furtivo, nel mentre lui mi guarda con occhi di fuoco come se volesse incenerirmi, così gli do una pacca sulla spalla e faccio dietrofront per rientrare nella mia camera da letto.

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