Capitolo 18

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《Prendi un panno, in quel cassetto trovi..》

《Stai zitto e sdraiati》lo interruppi.

Appena arrivati a casa iniziai a cercare quello che mi serviva per medicarlo, mentre lui era sul divano, ma non voleva proprio stare calmo ed in silenzio.

Mi andai a sedere di fianco a lui 《Togliti la maglietta dai》sul suo viso si presentò all'istante un sorriso malizioso.
《Ehi, da dove hai tirato fuori questo spirito d'iniziativa?》

Lo guardai storto, io ero preoccupata per lui e lui faceva lo stupido. 《Dai, muoviti》

Alzò lo sguardo e lo porto all'altezza del mio. 《Fallo tu.》Disse.

Lo guardai in modo stralunato. 《Xander.》 Lo ammonì.

《Che c'è? Non sto scherzando》sorrise e poi continuò 《Sono debole, mi hanno appena sparato, ho bisogno di aiuto》disse con un tono basso.

E va bene, ti accontento.

Portai le mani sul bordo della sua maglietta bianca ed iniziai ad arrotolarla verso l'alto.

《Ce la fai ad alzare le braccia?》chiesi sussurrando.

Stavo morendo, il mio respiro era più pesante e le mie mani tremavano.

Lui alzò le braccia ed io mi avvicinai di qualche centimetro in più per riuscire a sfilargli la maglietta dalla testa.

Mi rimisi nella posizione iniziale e senza aggiungere niente iniziai a tamponare la ferita con uno straccio.
Lo sentì rabbrividire
《Se senti dolore dimmelo.》

《Non sento dolore, figurati》disse con fare menefreghista.

Sorrisi alla sua espressione, anche se mi sentivo ancora un po' accaldata.

Mi stavo impegnando a fare le cose per bene, anche perché era la prima volta che facevo una cosa del genere.

Fasciai l'addome e mi alzai per andare a rimettere le cose al loro posto, ma mi sentì tirare per un braccio e ricadere sul divano.
Precisamente su Xander.

Portò la sua mano dietro la mia testa e mi spinse verso di sè finché le nostre labbra non si toccarono.

Le mie mani andarono a finire sul suo petto e lo accarezzavano.

Come stava facendo la mia lingua con la sua.
Sentivo nel mio stomaco un casino. Ma era bello.

Si allontanò da me di poco e sussurrò 《Grazie.》

Stavo bene, davvero bene.
Era tutto perfetto.

Sorrisi e poggiai le mie labbra sulle sue per qualche secondo e poi risposi 《Prego.》

Ci guardammo per un po', quando poi ricominciò a baciarmi. La sua mano andò velocemente sotto la mia maglietta accarezzandomi la schiena.

Mi sentivo morire. Ma volevo quel contatto più di qualsiasi altra cosa.
Non capivo cosa mi stava succedendo, quel ragazzo mandava a fanculo il mio cervello.

Mi alzai e cacciai la maglietta per poi abbassarmi di nuovo e far incontrare le nostre labbra ancora.

Mi accarezzò la guancia e mi guardò negli occhi dopo essersi allontanato.

Mi abbracciò continuando ad accarezzarmi destro facendomi venire i brividi.

Gli baciai il mento e la guancia diverse volte.

《Jew.》

Non risposi e mi strinsi a lui lasciandogli piccoli baci sulle labbra.

《Gioiellino, fermati.》

Mi bloccai di colpo, svegliandomi e congelai al momento.
Lo guardai negli occhi. 《Ho fatto qualcosa di sbagliato?》

《No, Jew...》

《Ho esagerato vero?》

《Non hai...》

《Forse ho frainteso, tu non volevi..》

Mi ritrovai a baciarlo di nuovo, ma durò solo qualche secondo.

《Resta in silenzio un attimo.》mi disse.

Io annuì e lui parlò. 《Sono un lupo.》

《Sì, lo so e allora?》

Lui rise. 《Non è una cosa normale, o almeno non dovrebbe esserlo per te.》

《A me non importa Xan》gli passai una mano fra i capelli.

Sospirò. 《Dobbiamo parlare, con calma.》

《Va bene, lo faremo, ora shh.》

Mi accoccolai sul suo petto e restai ad ascoltare il battito del suo cuore, avevo capito che era lui il lupo e la cosa non mi spaventava per niente. Lui per me era solo Xan, a chi importava il resto.

SCUSATEMI PER IL RITARDO(mentale)

Spero vi piaccia, siamo quasi alla fine fine fine.

20 stelline, come sempre e continuo.

Love ya.❤

Little Red Riding Hood.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora