Capitolo 16

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Ora stavo in pace con me stessa. Anche se ero terribilmente arrabbiata con Carter.

Mi aveva preso in giro per tutto quel tempo. Sospirai. Ci tenevo a lui, come amico intendo, non mi sarei mai aspettata una cosa del genere.

Ero rimasta delusa.

Beh, avrei dovuto ringraziare Xander per essersi intromesso e non avermi permesso di continuare quella storia, giusto?

Ok, avevo voglia di vederlo. Ma forse era un po' tardi.

Era pericoloso uscire a quell'ora e camminare sola nel bosco. Sbuffai.
E poi lo avrei visto il giorno successivo a scuola.

 Dovevo solo essere un po' paziente.

Entrai nella mia stanza ed infilai subito dei pantaloncini. Presi il telefono e guardai i messaggi stesa sul letto.

Quando alzai la testa di scatto non appena sentii di nuovo, dopo tanto tempo, quel verso.

Il lupo.

Mi alzai velocemente ed infilai la felpa. Fregandomene dell'ora, scesi le scale di corsa ed uscii di casa correndo verso il bosco.

Non mi rendevo neanche conto di dove andassero i miei piedi. Mi bloccai solo quando sentii un rumore ed iniziai a guardarmi intorno.

Silenzio. Non sentì né vidi nulla, finché qualcosa non arrivò correndo verso di me e mi travolse, facendomi cadere.

<Aia.> Mi lamentai per la botta.

Avevo gli occhi chiusi, ma sentivo un respiro affannato provenire dalla figura che si trovava su di me. Allora aprii lentamente gli occhi ed alzai lo sguardo.

Non appena lo vidi in faccia urlai. <XANDER.> 

Mi guardava spaventato e non parlava, continuava solo a respirare velocemente. Iniziai così a preoccuparmi seriamente.

<Xander ti prego, dimmi che succede.>

Dalle sue labbra non uscì neanche una parola, portai così la mia mano tra i suoi capelli e lo accarezzai, cercando di farlo calmare.

Restammo lì per non so quanto tempo finché mi sussurrò con voce rotta: <Per favore, andiamo via da qui.> 

Non sapevo cosa fosse successo, ma mi si spezzava il cuore  vederlo il quello stato. 

Si alzò e lo stesso feci anche io, lo presi per mano e gli feci cenno di seguirmi

Arrivammo subito a casa e lo portai in camera mia, si sdraio sul letto iniziando a fissare il soffitto.

<Hai fame? Sete?> Chiesi a bassa voce. Lui fece semplicemente no con la testa.

Sospirai. <Non hai bisogno di nulla?> Rifece lo stesso gesto.

Annuii, anche se non mi stava guardando e puntai il mio sguardo in basso. <Vuoi dirmi cos'è successo?>

Chiuse gli occhi e sospirò.

Forse si era innervosito, avevo esagerato. <Scusami, devo farmi i fatti miei.> Mi avvicinai così alla porta per andare di sotto, ma lui mi fermò. 

<Aspetta, resta qui con me.> Mi voltai e lo vidi spostarsi per farmi spazio sul letto.

Non me lo feci ripetere una seconda volta, mi avvicinai al letto e mi sdraiai accanto a lui poggiando la testa sul suo petto. Rimasi lì ad ascoltare il suo respiro, fino a quando non mi addormentai.

Mi svegliai quella mattina da sola nel letto, ma con il suo odore ancora sul cuscino. Perché era andato via? 

Mi alzai e cambiai velocemente scendendo di sotto e sperando di trovarlo lì, ma non c'era. Quando era andato via? Mi faceva preoccupare facendo così.

Uscì di casa per dirigermi a casa sua, forse mi intromettevo troppo ma non mi interessava, ero troppo preoccupata.

Entrai nel bosco e quello che vidi mi fece immobilizzare. Il lupo stava correndo velocemente verso di me e quandomi arrivò difronte iniziò ad ululare, aveva quello sguardo spaventato.

Ebbi una specie di deja-vu. Lo vidi digrignare i denti e fare dei versi.

Cosa diavolo stava succedendo?

Venne ancora verso di me facendomi indietreggiare, fino a quando con la schiena toccai un albero. Lui era ancora agitato, spaventato e si guardava continuamente intorno. Era a qualche centimetro da me e mi fissava con quello sguardo pieno di paura.

Io non capivo.

Successe tutto in un attimo. Ci stavamo osservando quando sentì un boato fortissimo, il lupo cacciò un urlo straziante e scappò via.

Avevo gli occhi sbarrati quando guardai davanti a me e vidi un uomo con un fucile in mano.


Little Red Riding Hood.Onde histórias criam vida. Descubra agora