➸𝑪apitolo trentuno

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Il quartetto delle meraviglie, composto da me, Lando, Carlos e Max ha deciso di trascorrere gli ultimi due giorni a Monaco prima della ripartenza a godersi la giovinezza.

Passeggiata con cena sul mare, serata in discoteca, un fallimentare workout di gruppo che io e Max abbiamo abbandonato dopo dieci minuti, un pomeriggio in piscina dove ho rischiato di morire affogata almeno sei volte.

Infondo è stato bello, o almeno la maggior parte del tempo lo è stato contando l'essere l'unica femmina tra un gruppo di ragazzi con cinque anni a testa.

"Devi proprio andare piccola?"

Lando, come anche me del resto, ormai ha sviluppato quella che scherzosamente abbiamo definito "crisi da separazione". Il non saper più dormire in due letti, o il semplice non averci intorno per più di cinque ore.

Mai prima d'ora mi ero sentita così e se prima avevo paura di queste emozioni, ora mi sembra una cosa più che normale.

Sono così tranquilla e in pace con me stessa quando lui è con me, mi da la sensazione che insieme tutto sembra essere possibile e di questo gliene sono davvero grata.

Ora, nuda nel suo letto, ho quasi voglia di mandare a puttane il piano di partite con Charles e Carlos invece di arrivare al nuovo Gp con il Jet Mclaren.

Ma devo essere fedele alle mie promesse, quindi con grande forza di volontà ignoro i suoi occhi dolci e le sue mani che con veemenza accarezzano il mio corpo.

Anzi, decido di giocare per l'ennesima volta con l'inglese poiché quando ad una donna viene promessa una cosa, la vuole a qualsiasi costo.

"Resterei anche, ma poi sembreremmo fidanzati"

Sì Lando, sono molto permalosa e il fatto che la tua proposta non sia ancora arrivata mi fa innervosire come non so che.

"Baby, non serve una proposta per far capire quello che siamo"

"E invece si"

I suoi occhi cercano di essere fissi nei miei, ma il fatto che il lenzuolo che mi copriva il seno sia sceso fino al ventre è un grande motivo di distrazione.

"Sei seria?"

Cerca di impietosirmi con il suo dolce faccino, ma non cederò.

"Certo che lo sono, Landito"

"Anche tu con Landito no"

"Teddy B ti piace di piu?"

"Tutto quello che esce dalla tua bocca mi fa impazzire, piccola Leclerc"

Finalmente mi alzo, obbligata dall'orario segnato sulla sveglia appoggiata sul comodino. Charles mi ha avvertito, troppo ritardo e sarei rimasta a piedi. So che non lo farebbe mai, complice anche la presenza di Carlos, ma non voglio sentirlo lamentare per tutto il viaggio.

Indosso un jean e rubo una maglia di Lando, che ho appena deciso diventerà mia. L'adoro sia per la colorazione, un verde smeraldo che si intona ai suoi occhi, e sia per il suo profumo impresso sopra.

Tre giorni, sette ore e sedici minuti dopo il mio cuore incomincia a battere all'impazzata. Troppe cose stanno succedendo tutte insieme, quello appena scoperto con Charlotte ha creato in me un mito di agitazione e paura che mi ha reso apatica per le ultime due ore.

Ospite nel box McLaren sono sola mentre ripenso contastemente a quello successo poco prima, con quelle enormi cuffie arancione premute sulle orecchie. Un weekend di gara a dir poco impensabile, con Lando che ha deciso di fregarsene di qualsiasi regola, ordine o logica. Parte sesto, ma da almeno dieci giri sembra essere in prima posizione, portandosi in vantaggio su Max Verstappen.

Quando tutti sono rientrati per il cambio gomme, lui pazzo com'è ha superato la zona per continuare a stare fuori. La fortuna ha girato dalla sua, poiché il traffico l'ho portato ad essere primo.

Sa che non concluderà in questa posizione, ma ora che rientra nel box potrebbe uscire mantenendo ancora la seconda posizione.

Manca poco alla fine e siamo tutti con il fiato sospeso, voleva vincerla e lo sta facendo. Sono in estasi se penso a quanto coraggio ci abbia messo per prendere una decisione così avventata quanto giusta, o almeno per il momento sembra essere tale.

"Il driver of the day è Lando"

Primo boato da parte di ingegneri e staff McLaren. Cinque giri alla fine, con Perez a tre secondi e cinquecento di distanza. Prego con tutta me stessa che ciò possa avverarsi, anche se ciò che urta di più l'inglese è il fatto di non aver ancora mi vinto un Gp.

"P2 LET'S GOOOOO"

Lando nelle cuffie è su di giri, avendo fatto tutto il possibile per portare al massimo la sua prestazione. Siamo fieri come non mai del piccolo inglese che, contro ogni pronostico, ha fatto la gara della sua vita senza pensare alle conseguenze delle sue azioni. Si sarebbe preso in qualsiasi caso le responsabilità di una sconfitta eclatante, ma verranno ricordati soltanto i meriti delle sue intuizioni.

Ancora in macchina, riprende a parlare.

"Voglio ringraziare tutti, ma questo posso farlo dopo. Cami, stai ascoltando vero? Baby Leclerc, vuoi essere la mia ragazza? Dimmi di sì o ho rischiato di perdere il sedile per nulla"

Il suo ingegnere di pista mi attiva il microfono e con un pollice in su mi fa capire di poter parlare.

"Certo che si, idiota"

Però so che questa felicità è solo una delle due facce della medaglia. È bella l'euforia e l'adrenalina del momento, ma so che appena scenderà dalla macchina tutto potrebbe ribaltarsi da un momento all'altro.

➸ Wildest Dreams || Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora