➸𝑪apitolo ventisette

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La mattina trascorre velocemente, alla fine anche Lando decide di aggiungersi al torneo alla play. Max è abbastanza scarso, mentre con Lando abbiamo decretato per un pari visto che ogni qual volta vincevo io, la volta successiva ne usciva trionfate lui.

Max ha deciso che sarebbe andato a trovare i suoi, visto che tra due giorni dovranno ripartire per il nuovo gp. A mio parere era una scusa per lasciarci soli, ma in qualsiasi caso non mi lamento.

"Vieni qui dai"

Lando è buttato sul divano, mentre io pulisco la cucina. Abbiamo preso d'asporto ma comunque i due sono stati capaci di sporcare un po' dovunque. Nonostante Lando mi avesse intimato di lasciar perdere, che tanto domani sarebbe venuta la domestica a pulire, io nello sporco proprio non ci riesco a stare.

Appena termino decido di raggiungerlo, accoccolandomi sul suo petto caldo. Rimaniamo così, a scambiarci qualche carezza per qualche minuto. Non mi sono mai sentita così bene con qualcuno, ma ormai non sono più spaventata da questa situazione.

Sto bene, stop. Nessun'altro pensiero deve più venirmi a rompere le scatole.

"Ti va di partire direttamente con me?"

"Non ho abbastanza vestiti, teddy b"

"Pronunciato col tuo odioso francese non rende"

Mi sfotte, ma sotto sotto so che il mio odioso accento lo fa impazzire quasi quanto il suo odioso accento inglese fa impazzire me.

"Bugiardo"

"Mi stai davvero dando del bugiardo? Tu sei una piccola manipolatrice"

"Ha parlato il santo"

Adoro questi battibecchi così spontanei e per nulla disagianti.

"Quindi resti da me?"

"Dovrei parlarne con Charles prima"

"Potrei averglielo già detto io"

Scatto quasi a sedere, in che senso ne ha già parlato con mio fratello? Poi Charles, okay che mi ha aiutato a riconciliarmi con lui, ma mai mi permetterebbe di-

"Ha anche detto di sì e mi ha minacciato di tagliarmi le mani se mai ti avessi sfiorata. Peccato che non sappia quanto tu si-"

Gli tiro un pizzico sul fianco leggermente scoperto dalla maglietta che si è alzata. Mi guarda storto, ricambiando il gesto. Ovviamente, dall'alto della mia maturità, metto su un broncio per far capire quanto male mi abbia fatto.

"Non mi sentirò in colpa, se questo è il tuo obbiettivo"

"Stronzo"

"Stronza tu magari"

Non so perché finiamo a baciarci dopo questo battibecco e non voglio nemmeno dare una spiegazione a tutto ciò. Mi piace come le sue labbra collidono con le mie, come la sua lingua sia così in sintonia con la mia mentre giocano a ricorrersi. Non mi era mai capitato di scaldarmi così tanto per un semplice bacio, ma con Lando ho capito che le eccezioni in realtà posso diventare abitudine e questa quotidianità a me piace fin troppo.

"Va bene, resterò"

I giorni successivi passano all'insegna della passione e del desiderio, ma nasce in me anche un dubbio. Ora che Charles sa, esattamente cosa siamo noi due? Lo penso mentre guardo Lando dormire come un angioletto sul sedile accanto al mio. Oscar ci ha raggiunti per prendere assieme il jet disposto dalla Mclaren e quindi nota il mio sguardo fin troppo dolce dedicato all'inglese.

"Passi avanti?"

Non è al corrente di tutto, ma ha intuito che qualcosa sia cambiato in noi due.

"Diciamo, sono stata da lui gli ultimi tre giorni"

"Quindi la cosa è seria"

Il mio sospiro ovviamente non da segnali positivi al giovane, che anzi mette su un'espressione confusa.

"Non so cosa siamo"

"Certe volte non importano le etichette. Non importano a persone come voi che siete tutto un programma. Stai bene con lui? Questo è l'importante"

Legge chiaramente quale sia il problema, andando a scegliere le parole più giuste per questo mio momento di confusione.

Atterrati Lando da gentiluomo qual è mi scarica il suo bagaglio, sostenendo che il femminismo deve essere attuato anche in casi come questo. Io scoppio a ridere, trascinando le sue valige per giusto un metro, poi il ragazzo torna sui suoi passi e le prende entrambe lui.

"Mi fai impazzire quando assecondi le mie cazzate"

Mi fa sapere strappandomi un timido sorriso. Per problemi di ritardi aerei, i due piloti e parte del team è obbligato ad andare direttamente sul circuito senza poter nemmeno poggiare i propri bagagli nelle loro camere.

Io e Max, invece, approfittiamo di questo per andarci a riposare un po' dandoci appuntamento tra un'ora per decidere cosa fare.

Mi faccio una doccia che aiuta ai miei muscoli a sciogliersi dopo le ore obbligata a stare seduta. Non so come facciano a reggere questi ritmi a mio parere impossibile, ma c'è anche da dire che sono io molto sfaticata.

"Allora, li raggiungiamo o ci facciamo un giro?"

Max invece sembra come sempre sotto effetto di stupefacenti, poiché non appare mai stanco o stremato.

"Io direi di andare lì, tanto ormai si è fatta ora di pranzo"

Meglio mangiare con la principessa capricciosa che andare in giro a vuoto sperando di trovare qualcosa che solletichi il nostro appetito.

Al circuito abbandono Max per andare a salutare mio fratello, tanto tra mezz'ora ci saremmo ritrovati.

Nel box però invece di Charles e Carlos trovo Arthur che gioca con le cuffie firmate Ferrari.

"Millie"

"Arthur"

Vado ad abbracciarlo con enfasi. Il mio gemello rappresenta da sempre la mia metà. Abbiamo vissuto in simbiosi fino a quando non ne abbiamo più potuto avere la possibilità. Probabilmente dovrei fare un weekend con uno e un weekend con l'altro, perché solo adesso che sono tra le sue braccia capisco quanto in realtà mi è mancato.

"Ma dov'eri? Quando sono arrivato ho trovato solo Charlotte"

Come glielo spiego a mio fratello per nulla protettivo ma tanto pettegolo dove sono stata fino ad adesso? Una cosa è parlarne con Charles, una cosa è con Arthur.

"Io-"

"Camille, ti muovi? Lando ha detto che non voleva vedere la mia faccia di cazzo visto che non c'eri anche tu. Dice che ti ho abbandonato da qualche parte"

Max non si sa come riesce ad entrare nel motorhome Ferrari, quando io per fare due passi in quello McLaren rischiavo anche una denuncia un altro po'.

Però ovviamente Max ha un tempismo della madonna, non ha vergogna di raccontare i fatti degli altri in luoghi pubblici.

"In che senso Lando?"

➸ Wildest Dreams || Lando NorrisWhere stories live. Discover now