Uno scambio di libri

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Sapeva perfettamente cosa si provasse a cominciare una nuova scuola con vestiti, libri e oggetti di seconda, terza o anche quarta mano, pescati dal secchio dell'umido perché non si avevano soldi per permettersi di meglio, o, nel caso di Harry, i suoi tutori non pensavano che lui meritasse di meglio, e non si davano la pena neanche di provarci.

-Hey, Ginny...- attirò l'attenzione della ragazza, che si girò di scatto a guardarlo, sorpresa che le avesse rivolto la parola.

-S_Sì?- chiese lei, stringendo con più forza il calderone contro il petto come se potesse proteggerla da qualcosa.

Harry non capì minimamente la reazione, ma cercò di non farci caso, e allargò il sorriso.

-Sai, anche l'anno scorso avevamo lo stesso manuale di trasfigurazione. Ora non mi serve più, ma è ancora in ottime condizioni. Se vuoi posso darti il mio, questo mi sembra quasi illeggibile- le propose -Anche incantesimi ed Erbologia se vuoi- aggiunse poi, indicando gli altri libri di seconda mano.

Certo, anche quelli di Harry erano di seconda mano, ma erano edizioni molto più recenti, e il ragazzo doveva ammettere con una certa vergogna che sembravano davvero nuovi, quasi mai usati.

Che dire, era stato impegnato, l'anno prima, non è che avesse avuto molto tempo di studiare teoria.

Ginny lo fissò qualche secondo, come cercando di capire le parole che Harry le avesse appena detto.

-I tuoi libri?- ripeté poi, in un sussurro.

-Solo se li preferisci. Sono ben conservati, sembrano quasi nuovi, e... beh... non è che li uso, comunque. Mi dispiace non averci pensato prima, avremmo potuto risparmiare un po'- Harry si ritrovò ad usare il "noi" come se fosse parte della famiglia, inconsciamente.

Ginny però non sembrò accorgersi del suo piccolo lapsus.

-Non vorrei... non vorrei approfittarne, non credo di poter accettare, la mamma...- abbassò la voce.

Harry aveva dovuto lottare con le unghie e con i denti per far accettare a Molly Weasley che Harry regalasse i suoi libri di Allock a Ginny, e comprendeva perché Ginny si sentisse a disagio all'idea di accettarne altri.

-Non dobbiamo dirlo per forza alla signora Weasley. In realtà mi faresti un favore, non so neanche dove mettere tutti quei libri, ora che non mi servono più- Harry provò a convincerla, incoraggiante.

Ginny sembrava in conflitto interiore, ma alla fine un lato di lei ebbe la meglio sull'altro, e annuì appena, con un sorrisino pieno di gratitudine.

-Mi... mi piacerebbe avere i tuoi libri. Avrei dovuto prendere quello di Ron di trasfigurazione, ma...- si morse il labbro.

-Sì, Ron mi ha raccontato che gli è inavvertitamente esploso- Harry ridacchiò al pensiero.

Anche Ginny allargò il sorriso.

-Il libro di incantesimi gira dai tempi di Bill- ammise, abbassando lo sguardo.

Wow, un libro di incantesimi longevo.

-Rischia di esplodere anche lui, meglio tenerti al sicuro. Ti poso i libri di Allock in camera e ti vado a prendere gli altri, che ne dici?- propose Harry, indicando la porta.

Ginny annuì, e lo invitò in camera sua.

Era molto carina nonostante non fosse molto grande, né molto piena. Harry notò un libro sul quidditch sul comodino, ma non fece commenti, e si limitò a posare tutti i libri nuovi per terra, accanto al baule, e a prendere di nuovo in mano quelli vecchi e logori.

Lo scambio fu effettuato senza troppi problemi, e senza che nessuno li notasse.

Alla fine Ginny ringraziò Harry con il cuore, e il ragazzo si sentì decisamente meglio all'idea di averle impedito di essere presa in giro da bulli tipo Malfoy a causa delle condizioni dei suoi libri.

Era veramente il minimo che potesse fare per ripagare l'enorme sacrificio che i Weasley stavano affrontarlo per ospitarlo lì.

E se c'era una famiglia che meritava qualche libro o qualche galeone in più, quella era la famiglia Weasley.

Ritornato in camera e senza molto altro da fare mentre Ron aiutava la madre a cucinare, Harry si avvicinò ai libri vecchi che aveva appena scambiato.

Gli dispiaceva buttarli, anche se non gli erano più utili.

Nonostante ciò che aveva detto a Ginny, lo spazio al momento non gli mancava nel baule, e Hermione gli aveva consigliato di tenere i libri degli anni passati perché si sarebbero potuti rivelare utili per eventuali ripassi.

Harry non credeva che avrebbe mai più avuto bisogno del libro di Incantesimi volume primo, ma si fidava di lei. Riguardo lo studio era quella intelligente dei tre.

Prese il manuale di trasfigurazione, in assoluto il più vecchio e logoro di tutti, e iniziò a sfogliarlo chiedendosi se effettivamente fosse leggibile, rimanendo piuttosto sorpreso quando un altro libro, più piccolo, si sfilò dalle pagine e gli cadde in grembo.

Harry posò il volume scolastico da un lato, e afferrò la nuova scoperta con un po' di curiosità e confusione.

Che fosse un altro libro di Ginny che era finito in mezzo per sbaglio? Forse doveva restituirlo.

Lo prese in mano cercando un titolo, ma non c'era alcun titolo, perché non era un libro, ma un diario.

Vecchio, dalla copertina nera, e malandato, le uniche informazioni erano una data che risaliva a cinquanta anni prima, e un nome scritto sulla prima pagina: T. O. Riddle.

Probabilmente tale Riddle era il vecchio proprietario del libro di Trasfigurazione, e si era dimenticato di aver messo anche il suo diario all'interno prima di rivenderlo.

Era già capitato una volta a Harry che in un vecchio libro di quarta mano per le elementari avesse trovato anche una striscia di adesivi colorati. Capitava.

Spinto dalla curiosità, Harry sfogliò appena il libro, chiedendosi cosa mai si poteva scrivere in un diario di cinquant'anni prima, ma le pagine erano vuote.

Oh, curioso.

Harry non era mai stato tipo da diari. Hermione ne aveva uno dove segnava tutti i compiti e le cose che doveva fare, tipo agenda, ma Harry di solito li segnava su una pergamena che poi buttava, o chiedeva direttamente a lei.

Un diario poteva tornargli utile, anche se era vecchio, e logoro.

Ma era piccolo, portatile, e... c'era qualcosa di strano in quel diario, qualcosa che incuriosiva Harry, anche se non avrebbe saputo spiegare il motivo di tale curiosità.

Gli unici libri che l'avevano incuriosito erano stati i primi libri magici che aveva sfogliato prima di entrare a Hogwarts, quando tutto gli sembrava inverosimile e magico, e i libri di Quidditch.

Però quel diario, abbandonato e dimenticato in un libro così vecchio, sembrava chiamarlo, in qualche modo. Irradiava una certa energia.

-Harry, è pronta la cena!- la voce di Ron da sotto le scale lo richiamò all'attenzione, e Harry mise tutti i libri nel baule, tra cui anche il diario di Riddle, e lo chiuse con un tonfo, affrettandosi a scendere per mangiare.

Alla fine non era niente di speciale, probabilmente.

Però magari Harry poteva davvero usarlo per scriverci sopra i compiti.

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