Mi serve un'idea

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Leonard's POV

Mentre nei lunghi capelli biondi di Leonard scorreva il vento di una corsa per ridurre un importante ritardo, negli occhi non c'era altro che la pelle del colore dell'autunno di Jacob.
E mentre il ragazzo correva verso casa con le guance ancora rosse non riusciva a non pensare a cosa avrebbero detto i suoi genitori quando sarebbe arrivato.
E così ancora titubante, si ritrovò a bussare ad una massiccia porta di mogano, che apparteneva ad un'ancora più massiccia casa.
Gli aprirono due occhi felini color azzurro: -Lo sai che sei in ritardo?- gli chiese suo fratello vedendolo ancora ansimante:-Sì lo so Julian, pensi di farmi passare?- gli rispose Leonard prima che il fratellino si spostasse con un ghigno per lasciarlo entrare.
La porta si aprì su un ampio corridoio sui toni del bianco, contrastati da un parquet scuro perfettamente lucidato; sopra, un enorme lampadario di cristallo illuminava l'ambiente.
Una donna con un impeccabile caschetto scuro ed un grembiule legato alla vita gli cinse le braccia al collo:-Oh Leonard caro, io e tuo padre eravamo preoccupati, sei in ritardo di ventisei minuti ormai-
Il biondo ricambiò l'abbraccio:-Scusa mamma, ci ho messo più del solito.
Alle spalle della madre una figura molto più massiccia aggiunse:-Non è una scusa per arrivare tardi a cena, ora vatti a cambiare, tra cinque minuti ti voglio a tavola-
Leonard sollevò lo sguardo verso il padre:-Perdonatemi, mi sbrigo- e detto questo corse in camera per mettere i vestiti per la cena, ed esattamente cinque minuti dopo era seduto ad uno dei quattro lati della lunga tavola in stile mid century con la sua famiglia, che silenziosa stava consumando una cena impeccabilmente cucinata.
-Dolores, questo cibo è freddo- disse suo padre rompendo il silenzio.
La moglie si alzò subito:-Perdonami Harold, te lo riscaldo- e detto questo si accinse a prendere il piatto prima che il marito le stringesse il polso per fermarla prima di aggiungere:-Non lo sarebbe stato se Leonard non avesse fatto ritardo-
Mentre Julian ridacchiava, Achilles abbassò la testa cercando di concentrarsi sulla cena ma Harold continuò:-Ed ora ci farà mangiare del cibo freddo non è vero?- disse prima di dare un colpo alla schiena del biondo per farlo stare dritto.
Cadde di nuovo il silenzio prima che Harold chiedesse al figlio:-Ricordami perché torni un'ora o due più tardi dagli allenamenti-
Leonard alzò la testa, le occhiaie evidenti sotto la luce fredda della stanza:-Sto dando una mano ad un mio compagno, per dargli qualche nozione in più-
-Un tuo compagno?- gli fece eco il padre con lo sguardo severo.
-Si- aggiunse Julian:-Il suo amichetto del cuore-
Cadde per una terza volta il silenzio, che questa volta si prolungò per il resto della cena.
Al termine tutti si alzarono da tavola, e Leonard si diresse velocemente verso le scale per fuggire da quella atmosfera opprimente.
Le aveva quasi raggiunte quando una mano gli afferrò la spalla:-Noi non facciamo la carità Leonard- disse suo padre non mollando la presa:-Se il tuo compagno non performa si paghi altre lezioni-
La stretta aumentò:-E se proprio senti il bisogno di aiutarlo...-Le dita si incavarono sotto la pelle, la spalla pulsava ed il dolore diventava sempre meno sopportabile:Leonard nascose una smorfia di dolore, lasciando però trasparire uno sguardo terrorizzato:-...Vedi di non arrivare in ritardo-concluse Harold lasciandolo andare con una spinta e tornando in sala da pranzo.
Achilles corse al piano di sopra e si chiuse in camera sua, il respiro affannoso e la spalla dolorante.Si sedette alla scrivania dove appoggiò la testa per qualche secondo, prima di cominciare a studiare.

Jacob's pov

-E quindi lui mi ha baciato, e io non me lo aspettavo proprio capisci? È stato meraviglioso cazzo!- disse Jacob aggrappato alla cornetta del telefono.
Dall'altra parte si udì un gridolino:-Lo sapevo che provava dei sentimenti per te! Cavolo sono così contenta Jack- disse Mary eccitata.
Jacob arrossì un poco:-È stato il bacio migliore della mia vita, non vedo l'ora di rivederlo! Peccato che con l'inizio del weekend dovrò aspettare fino alla prossima settimana-
-Oh- disse Mary:-Vedrai che ti terrò impegnato, dobbiamo cominciare a preparare i bozzetti se vuoi entrare in quella scuola-
Jacob si grattò una tempia:-È vero, la Cian Alley ha un test di ingresso alquanto complicato, devo cominciare a lavorare, e devo trovare un'ispirazione-
-Ispirazione?- chiese Mary confusa.
-Entri alla Cian se presenti qualcosa di nuovo, se dimostri che hai le staffe per essere uno dei futuri giganti del settore, ma non ho ancora avuto la grande idea rivoluzionaria per la mia domanda-
Disse Jacob con voce stanca.
-Beh la troveremo insieme- concluse Mary prima di riattaccare.
Jacob si stese sul letto, stiracchiandosi un poco e fissando il soffitto leggermente scrostato, cercando di farsi venire qualche idea, ma niente, quindi decise di andare a dormire.

Erano circa le sette e trenta quando uno scampanellare incessante lo svegliò di soprassalto.La zia Sammy non era in casa, e Jacob si ritrovò costretto a trascinarsi giù per le scale sotto il suono ancora incessante, chiedendosi quale essere malvagio potesse presentarsi così presto di sabato mattina.

Apri la porta con aria stanca squadrando la figura che stava sull'uscio: un massiccio ragazzo in pantaloncini mimetici lo fissava con aria attiva ed un po' incalzante.

-Come posso aiutarti?- mugugnò Jacob osservandolo.
Il ragazzo cominciò a parlare ad alta voce e molto chiaramente:-Il mio nome è Claud, abito qui da poco, e per ottenere crediti sto cercando iscritti per il mio club di trekking, so che studi anche tu alla Grate Field e volevo sapere se fossi interessato.
Jacob sbuffò:-Io...non lo sono-
Il ragazzo non demorse e con lo stesso sorriso continuò :-È un vero peccato, non sai cosa ti perdi, se fossi interessato contattami qui- e gli porse un foglietto con un numero di telefono.
Detto ciò il ragazzo urlò "in marcia" e partì con passo fiero verso un'altra casa.
-A chi sta urlando?- si chiese Jacob prima di sbadigliare e ritrascinarsi a letto.

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⏰ Last updated: Apr 14 ⏰

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