<< ti perdono! Tutte tutte, ad eccezione dell'ultima.>> mi disse, coccolandomi.
<<perchè? È stata una scena pietosa mi immagino...>> risposi pigramente senza spostarmi dalla mia posizione accoccolata sulla sua spalla.
<< non è stata pietosa!>> mi sgridò con dolcezza, dandomi anche uno schiaffetto delicato sul sedere, che si sentì comunque viste le sue condizioni doloranti:<< smettima. Di. Darti. Addosso. Prima o poi finirai sulle mie ginocchia anche per questo motivo, ti avviso! Sirio, se ti sei sentito male e hai pianto così, ci sarà stato un motivo più profondo, non credi?>> mi domandò.
Io sbuffai:<< non lo so. Quello che so è che è stato imbarazzante, spiacevole e.......>> la realizzazione mi fece sollevare dall'abbraccio, solo per farmi sentire se era vero quello che percepivo. Agnese mi sorrise vittoriosa, sapeva che cosa era successo già da prima:<< ...e.....liberatorio...... mi sento come se un macigno mi fosse stato tolto dal petto.>> la guardai, sconvolto e confuso.

<< ne avevi bisogno...da tanto! Ti sentivi addosso una marea di colpe, molte delle quali neanche ti appartenevano. E penso che una cosa in particolare ti è tornata in mente, parlando di quell'argomento di morte e cose varie..... io penso che finalmente tu abbia smaltito lo shock del tuo tentato suicidio, la paura, lo stress e anche il pensiero stesso di aver rischiato di morire. Ti sono sempre rimasti addosso, fino ad ora. Hai pagato il prezzo di tutto, ti sei liberato.>> mi spiegò, come se fosse la cosa più normale del mondo. Ma aveva ragione.
Aveva DANNATAMENTE ragione. Io non avevo avuto nessuna reazione dopo quell'evento, se non incubi, aggressioni a chi mi stava vicino e forse, inconsciamente, quella sera con gli ansiolitici sapevo che rischio stavo correndo, ma avendo forzatamente allontanato il pensiero, non me ne ero reso conto fino in fondo.

Agnese non mi lasciò troppo lì a pensare, tringendomi di nuovo in un abbraccio:<< ora sei al sicuro. Abbiamo fatto piazza pulita e ora si può ricominciare da zero, senza paura e senza vergogna...>> mi consolò con premura. La strinsi forte, e lasciai, almeno questa volta, che il Bambino prendesse il comando:<< lo rifarai....?>> domandai, arrossendo. Lei capì al volo:<< comportati bene e non ce ne sarà bisogno! Altrimenti, sì, dovrò intervenire con qualche sculacciata di tanto in tanto per fare manutenzione. Secondo me sono meglio di qualsiasi altra medicina, almeno nel tuo caso.>> sentenziò, dandomi una pacca sul sedere, accompagnandola poi a una carezza sulla coscia malmenata.
Sospirai, mi andava bene.
Ma poi chiesi, con un filo di paura nella voce:<< ....ma quindi....resti?>>
Lei mi baciò sulla guancia, per poi appoggiare la sua testa alla mia:<< sì. Sì e cento volte sì. Te lo prometto, non ti lascerò mai. Sei la mia stellina e non vedo l'ora di riaverti in mezzo ai piedi mentre cucino a casa o a bisticciare con Ginny. Chissà quando incontrerai Edo, vi picchierete ne sono certa!! Con Viola ed Elia andrà alla grande invece.... ti voglio con me Sirio, hai tanta luce dentro di te, tanta bontà e voglio aiutarti a farle uscire. Piuttosto, la smetterai di cercare di allontanarmi? Anche perchè ora lo sai come va a finire..>> disse, facendo tap tap tap sul mio culetto.

Ridacchiai e la strinsi forte, prima si aprire il mio cuore e dirle:<< ........voglio averti come mamma. Voglio veramente tanto avere qualcuno che mi copre le spalle e su cui fare affidamento. Sono stanco di vagare da solo su questa terra.... la smetterò di cercare di farti fuori, promesso!>>
Agnese mi sbaciucchiò tutto, facendomi ridacchiare:<< e io ci sarò! Nel bene e nel male! Magari la prossima volta, parlami e non andartela a cercare!>> mi sgridò, furbescamente.
<<COSA!?! Non me la sono venuta a cercare!! Sei tu che mi hai costretto con la faccenda che avresti fatto la spia a Louis....e poi sennò andavi via quindi...>> dissi, un pò offeso dalle sue insinuazioni.

Mamma sospirò paziente: <<Io non ti ho costretto! Potevi benissimo mandarmi via come era nei tuoi piani..... >>
Mi innervosii un pò a quella sgridata, incrociando le braccia:<< guarda che tutto è cominciato perchè mi sei sempre stata addosso.... se tu non ti fossi accollata, non ti saresti evoluta a farmi da madre!>> insistetti, cercando di non sembrare io "l'orfanello disperato".
<<non provare a dirmi che sono stata sempre io quella appicicosa e materna, sei tu quello che è sempre venuto a cercarmi, chiedendomi conforto e consiglio, sin dall'inizio. Dopo che io mi sono fatta avanti per aiutarti con i tuoi problemi, te lo concedo, ma non ti ho cercato sempre io eh! Anche se non lo vuoi ammettere, tu mi hai mostrato quanto avessi bisogno di una figura di riferimento. È bastato mostrarti che potevi fidarti di me che ti sei subito appiccicato, mi seguivi di classe in classe, anche solo per parlare 3 minuti. Per non parlare di tutti i gesti servizievole che incosciamente hai portato avanti, è che non si possono di certo confondere come galanteria, come portarmi il caffè la mattina, e la borsa piena di libri...>> continuò.

Redamancy: &quot;L'Amore che ritorna&quot;Where stories live. Discover now