16. What Should I Do? (C)

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Chris Pov

🌶🌶

"Tutto passa attraverso il dolore,ferite interiori e sentirsi inferiore,senza il coraggio di guardarsi dentro"(Tutto passa - Mostro)

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"Tutto passa attraverso il dolore,
ferite interiori e sentirsi inferiore,
senza il coraggio di guardarsi dentro"
(Tutto passa - Mostro)



Se solo mi avesse lasciato il tempo di spiegare, di mettere in chiaro le cose e spiegare tutto nei dettagli per non permetterle di vagare lontano con la mente.

Di cosa è convinta?

Ha riconosciuto Kate, ne sono certo, gliel'avevo descritta bene -per non parlare dei suoi occhi cristallini, difficili da non notare o ricordare.

La stanza è così buia, proprio come piace a me. Se fosse davvero la mia camera -e non uno spazio temporaneo-, ora le pareti non sarebbero di questo colore, bensì scure, con qualche vinile attaccato alle pareti e repliche di quadri di Van Gogh per tutta la stanza.

Questa è fin troppo anonima, ma posso starci, fino a pochi mesi fa nemmeno l'avevo una camera tutta per me.Non sono schizzinoso, è già tanto che io possa stare qui, sono grato a Paul per questo. Perché

 Non sono schizzinoso, è già tanto che io possa stare qui, sono grato a Paul per questo. 

*Flashback*

La casa è un disastro, le porte rotte, i muri sporchi e crepati.

Una donna stesa sul divano e Jess seduta a terra che fa i compiti. Dovrei aiutarla, me l'ha ordinato nostra madre.

«Chris allora mi aiuti o no? Non riesco a fare queste operazioni, sono troppo difficili per me...» Si lamenta Jess, mentre impugna una matita rosa che ho rubato ad una mia compagna di classe. L'ho fatto per Jess, fari di tutto per lei.

«Non sono troppo difficili, devi solo cercare di capire cosa ti chiede la consegna. Qui devi sommare questi numeri in colonna...» inizio a spiegarle qualche addizione.

È in terza elementare, io in quarta, ci piace la nostra scuola, anche se preferiamo il giardino, almeno li possiamo giocare.

«Bambini, avete finito? Parlate piano, mi scoppia la testa.» È sempre così, io e la mia sorellina non possiamo giocare a casa, altrimenti la mamma si arrabbia e inizia a dirci parole che so di non poter ripeter

Ci vuole bene, anche se fa così.

"Dimenticate quello che vi ho detto e fatto, io vi amo, siete i miei bambini, non vi farei mai del male." Ma lo faceva sempre. Ogni volta si scusava, ma non cancellava nulla.

Jess era quella presa di mira. Si vestiva sempre con le magliette a maniche lunghe, anche in estate, altrimenti si sarebbero visti i segni violacei e le maestre avrebbero fatto domande.

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