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Ci vuole del tempoPrima o poi migliorerai

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Ci vuole del tempo
Prima o poi migliorerai

1932 – New Orleans

Non era di certo la prima volta che Iliana metteva piede sul suolo terrestre, ma erano passati un bel po' di anni dal suo ultimo incarico come angelo custode. Allora era da poco iniziata la rivoluzione industriale e, comunque, la donna a lei affidata viveva nelle lugubre periferie di una Londra fumosa e oscura.

Era la prima volta che, invece, si trovava in America, più precisamente a New Orleans.

Iliana era sempre affascinata da quanto gli esseri umani sapessero essere ingegnosi e prodighi di iniziative, dalla loro capacità di adattarsi ed evolversi, di creare cose nuove e sempre più all'avanguardia, tanto che, in meno di un secolo, erano passati dal guidare carrozze trainate da cavalli ad automobili alimentate a benzina.

Una di esse quasi l'avrebbe travolta – rispendendola nell'Aldilà ancor prima che avesse la possibilità di iniziare il suo nuovo incarico – se una mano non l'avesse afferrata per un braccio e non l'avesse tirata verso il marciapiede e lontana dalla strada trafficata. Si ritrovò a barcollare all'indietro e direttamente contro un petto asciutto, mentre la macchina le sfrecciava a un centimetro di distanza, investendola con una sferzata d'aria gelida e terrificante.

Quel mondo nuovo era affascinante, sorprendente e... dannatamente pericoloso.

«State bene?»

La voce che aveva posto quella domanda era limpida, appena affannata, come se il suo proprietario avesse corso, e proveniva dal petto contro il quale era ancora premuta.

Iliana sbarrò gli occhi e fece un passo indietro, ristabilendo le dovute e decorose distanze tra lei e il suo salvatore. Era arrossita e lo sapeva dal calore che le era salito dal collo fin sul viso. Annuì e si sistemò gli occhiali tondi sul naso, prima di sollevare lo sguardo sul ragazzo che le stava di fronte. Dovette reclinare il capo di molto, perché lei non era particolarmente alta, nella sua versione umana (in realtà, non era la più alta nemmeno tra gli angeli, a essere onesti), ma lui in compenso doveva superare i due metri d'altezza. Incontrò prima un petto asciutto e ben abbigliato, una camicia bianca e una giacca di perfetto stampo sartoriale, poi un collo lungo e sottile, infine un viso ovale, sul quale comparivano un sorriso di cortesia e un paio di occhiali, tondi come quelli che portava lei, dietro i quali spiccavano due curiose iridi castane.

Iliana si sforzò di sorridere. «Io... sì, scusatemi. Sono nuova, in città, e da dove vengo io...» Non esistono automobili. «La gente guida in maniera meno spericolata.»

Il ragazzo chinò il capo in un breve cenno d'assenso. «Vi conviene prestare attenzione, allora. Questa città non è di certo nota per la sua moderatezza, tutt'altro.»

«Io... sì, grazie.» Iliana si toccò la tempia, ancora imbarazzata. «Lo terrò a mente.»

«Brava.» Ancora, lui fece un elegante riverenza, quindi si rimmerse nella folla. «A proposito» disse però, prima di sparire, «benvenuta a New Orleans.»

𝐒𝐄𝐑𝐄𝐍𝐃𝐈𝐏𝐈𝐓𝐘 | 𝐇𝐀𝐙𝐁𝐈𝐍 𝐇𝐎𝐓𝐄𝐋Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora