-L'accademia Larian Himmel-

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Dusk ascoltava attentamente le varie teorie e poi aggiunse: "Potrebbe essere... ma non è sempre stato così gli è successo qualcosa, un tempo anche lui era un cavaliere come noi, uno dei migliori guerrieri, il bastardo si batteva anche a mani nude contro nemici più grossi di lui."

Un altro cavaliere, una donna di nome Elara, sollevò un'ipotesi diversa: "E se Lour fosse semplicemente un uomo che ha subito delle trasformazioni magiche? Forse è stato vittima di un sortilegio o di una maledizione che gli ha conferito poteri straordinari, ma al contempo lo ha reso diverso dagli altri. Quello che mi incuriosisce e perché anche lui è tornato a Genderschim, io non credo che sia solo per liberare la sua terra e aiutare i pochi sopravvissuti."

Il dibattito prosegui mentre i cavalieri esploravano le diverse possibilità riguardanti la vera identità di Lour Trein. Ognuno offri le proprie opinioni e speculazioni, cercando di comprendere il mistero che avvolgeva il giovane guerriero e il suo destino nel regno di Genderschim.

Mentre i cavalieri procedevano attraverso la zona paludosa, la terra umida e melmosa rallentava il loro progresso. I cavalli erano costretti a fermarsi e i cavalieri a scendere. Erland, uno dei cavalieri più giovani e meno esperti, iniziava a mostrare segni di frustrazione.

Erland si fermò e guardò intorno con evidente disagio. "Maledizione, questa palude non finisce mai! Non possiamo proseguire in questo modo, perderemo troppo tempo e rischieremo di non raggiungere l'Accademia in tempo."

Dusk si avvicinò a Erland. "Mantieni la calma, Erland. Siamo tutti stanchi e irritati, ma dobbiamo trovare un modo per superare questa palude. Non possiamo permettere che la frustrazione ci distragga dal nostro obiettivo."

Erland sbuffò e agitò le mani nell'aria. "Ma come possiamo superare questo terreno ostile? È come se ci fosse un'atmosfera opprimente, cazzo! Forse è meglio trovare un'altra strada."

Thomas intervenne: "Forse dovremmo cercare un sentiero alternativo, uno che non sia così impregnato. Potremmo perdere un po' di tempo, ma sarebbe meglio che rischiare di rimanere bloccati qui."

Dusk annui, prendendo la guida del gruppo. "Hai ragione, Thomas. Cerchiamo un altro percorso. Non possiamo permettere che questa palude ci fermi.

Mentre Dusk e i cavalieri si preparavano ad uscire dalla zona melmosa con i cavalli, furono improvvisamente assaliti da creature orribili e disgustose. Questi esseri mostruosi erano insetti giganti, con corpi segmentati ricoperti di una peluria vischiosa e maleodorante.

Le loro zampogne articolate e coperte di spine si muovevano con rapidità sinistra, afferrando e strappando tutto ciò che trovano sul loro cammino. Le loro mandibole affilate come rasoi gocciolavano di una saliva verde e viscida, pronta a divorare la carne dei cavalieri senza pietà.

Le loro ali membranose e iridescenti vibravano freneticamente, emettendo un ronzio ossessivo che perforava le orecchie dei cavalieri, causando confusione e disorientamento. Gli occhi neri e lucenti delle creature bruciavano con una malevolenza innaturale, mentre fissavano il loro prossimo pasto con avidità animalesca.

Il terreno intorno a loro si contorse e si trasformò in fango, intrappolando i cavalli e rendendo difficile la fuga. Dusk e i suoi uomini impugnarono le loro armi con determinazione, pronti a combattere per la loro vita contro questa minaccia implacabile che li aveva  sorpresi nel momento meno opportuno.
Mentre l'attacco delle creature si abbattè sul gruppo, Erland, spaventato e con poca esperienza, si trovò incapace di difendersi adeguatamente. Le creature gli si avventarono addosso con ferocia, le loro mandibole affilate  tagliarono la sua carne e lui emise un grido straziante di dolore mentre veniva dilaniato vivo.

Thomas si precipitò in suo soccorso, brandendo il suo scudo con destrezza per proteggere il corpo inerme di Erland dagli attacchi implacabili delle creature. "Dobbiamo andarcene! Non possiamo fare altro per lui!" gridò, cercando di tenere a bada la paura che minacciò di sopraffare anche lui.

Elara, paralizzata dal terrore di fronte a tali orrori, restò immobile, incapace di reagire o di muoversi. Le sue mani tremarono mentre osservava impotente la scena davanti a lei, incapace di fare qualcosa per aiutare il suo compagno in pericolo.

Le creature continuarono il loro assalto implacabile, ignorando le suppliche e i tentativi di difesa del gruppo. L'aria intorno a loro era impregnata del suono delle loro urla di terrore, mentre il destino crudele gli si presentava sotto forma di queste creature abominevoli.
Con voce potente e vibrante, Dusk iniziò a intonare un canto, una melodia di gloria eterna, che risuonò nell'aria circostante come un raggio di luce nel buio della notte. La sua voce si alzò sopra il clamore della battaglia, portando coraggio ai suoi uomini in preda al terrore.

"Oh no oh no! guerrieri valorosi, noi siamo non temiamo la notte oscura,
La luce della stella astrale risplende nel cuore di ognuno di noi.
Con coraggio e determinazione, affrontiamo il male,
E insieme trionferemo, nella gloria eterna che ci attende."

Le parole di Dusk avvolsero il gruppo come un manto protettivo, infondendo loro una nuova forza. Poi, interrompendo improvvisamente il canto, alzò le braccia verso il cielo e evocò una magia di luce radiante che si diffuse rapidamente attraverso la palude.

La luce sacra avvolse ogni angolo, rischiarando le tenebre e svelando le creature immonde nell'orrido splendore della sua purificazione. Le creature urlarono di dolore mentre venivano scacciate via dalla potente magia di Dusk, costrette a ritirarsi nelle profondità della palude.

Con la minaccia respinta, Dusk si volse verso i suoi compagni, assicurandosi che fossero al sicuro e incolumi. La sua magia aveva salvato il gruppo dall'orrore imminente.
Dusk, mantenendo il suo silenzio impenetrabile, montò a cavallo con calma, ignorando momentaneamente l'esplosione emotiva di Elara. Il suo volto restò impassibile mentre osserva la giovane donna piangere disperatamente per la perdita di Erland.

Elara, tra i singhiozzi, rivolse a Dusk accuse cariche di dolore e rabbia. "Perché non ci hai avvertito di quello che avremmo dovuto affrontare in questa landa maledetta?" urlò, tra le lacrime rigavano il suo viso. "Erland non avrebbe dovuto morire così! Questa è tutto colpa tua!"

Il silenzio di Dusk sembrò aumentare la sua rabbia. Non riusci a tollerare il suo atteggiamento distante e insensibile di fronte alla tragedia che li circondava.

Thomas si avvicinò a Elara, cercando di confortarla. "Calma, Elara. Nessuno di noi era a conoscenza di queste creature, forse c'è qualcosa in più ora a Genderschim, dobbiamo prestare più attenzione ora in avanti", disse con voce placida, cercando di calmare gli animi. "Ora dobbiamo restare uniti e continuare il nostro viaggio. Non possiamo permettere che questa tragedia ci divida."

Il gruppo riprese il viaggio, con Elara che si sforzava di trattenere le lacrime mentre cavalcava silenziosa, ignorando completamente Dusk. Il suo sguardo era fisso davanti a sé, determinato a superare il dolore e concentrarsi sul cammino che li attendeva.

Dusk, pur mantenendo il suo distacco, osservò attentamente il gruppo mentre avanzano attraverso il paesaggio dissestato. La tensione tra loro era palpabile, ma decise di non intervenire, lasciando che ognuno affrontasse i propri sentimenti come meglio credeva.

Thomas, sempre pacato e composto, si mantenne vicino a Elara, offrendole un sostegno silenzioso con la sua presenza. Sapeva che il dolore della perdita di Erland sarebbe stato difficile da superare, ma sperava che con il tempo e con l'aiuto reciproco del gruppo, potessero trovare la forza di andare avanti.

Il viaggio continuò, con il sole che sorgeva lentamente all'orizzonte, illuminando il cammino davanti a loro e riportandoli nel sentiero, offrendo una flebile speranza di calma e luce in quel mondo avvolto dall'oscurità.

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