Capitolo 3

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Gli ultimi giorni d'estate erano passati in fretta. Era arrivato il primo giorno di scuola e con lui, finalmente, anche il mio cellulare. Non ero riuscita a eliminare tutti i messaggi e le notifiche ricevute ma ero certa che sarei riuscita a smaltirne la maggior parte durante l'intervallo. Entrati in classe Lidia si era seduta all'ultimo banco, non era mia abitudine e per questo avevo deciso di non seguirla posizionandomi in seconda fila, subito Roberto si era seduto vicino a me. Era il mio migliore amico, un bel ragazzo, tranquillo, un po' secchione ma sapevo che mi voleva bene davvero. Ci conoscevamo dai tempi delle elementari, avevamo litigato e da allora eravamo diventati inseparabili. Lui non era mai riuscito a sopportare Lidia e per questo non usciva mai con il nostro gruppo. Al banco davanti al mio si era seduta Mary insieme a Camilla, Cami per gli amici. Loro erano quelle tranquille del gruppo. A casa entro mezzanotte, compiti sempre fatti, vestiti poco provocanti, niente alcol, insomma le classiche brave ragazze, tutto il contrario di Lidia che invece era una testa calda. Mary era una buona amica, mi aiutava nei momenti di difficoltà e nonostante si era sempre seduta al primo banco era davvero un portento nel passare le versioni di latino e greco durante i compiti in classe.
La mattinata era trascorsa in modo leggero, tra una lezione e una chiacchiera. Lidia civettava peggio del solito con gli altri, aveva negli occhi qualcosa di diverso ma non riuscivo a capire che cos'era. Probabilmente tutta la storia di Federico al campeggio doveva averla scossa molto. I miei pensieri erano stati interrotti dalla voce di Roberto.
« Terra chiama Sara! »
« Oh scusa, ero in un altro mondo »
« Me ne sono accorto, cosa stai pensando? »
« Pensavo a lei. »
Mi ero girata nella direzione della mia amica.
« Lidia? »
« Sì, da quando è tornata dal campeggio mi sembra diversa eviden.... »
« Certo, che stupido tu non puoi sapere cosa è successo al campeggio! »
« Sì lei mi ha raccontato »
« Dubito ti abbia detto la verità, io me ne vergognerei! »
« Tu hai assistito in prima persona? »
« Certo e anche Mary, Cami e molte altre persone».
« Okay, spara! »
« Tu sai meglio di tutti l'ossessione che quella ragazza ha per Federico De Santis, bene. Lui non se la fila nemmeno di striscio. Uno della sua cerchia, mi sembra Tony l'ha sentita parlare con quelle della C, lei sarebbe finita tra le braccia del bel De Santis a fine campeggio, hanno fatto una scommessa. Così una sera lei si è intrufolata nella tenda dei ragazzi, loro erano fuori. Lei ha aspettato ma quella sera è rientrato solo Spillo e il resto puoi immaginarlo... »
« Il resto quando Federico De Santis le ha fatto una partaccia? »
« Sara sei proprio ingenua. Il resto è che Lidia e Spillo sono rimasti in quella tenda per tutta la notte e si sentivano certi rumori, ti lascio immaginare... »
« No... Lei me l'avrebbe detto ».
« Sara ancora non ti rendi conto di chi è Lidia? Lei è la reginetta del ballo, la miss che non cade mai dalle scale, la musicista che non sbaglia una nota... lei cade sempre in piedi! Adesso sta con Spillo, quei due escono insieme, stanno sempre appiccicati »
« E Federico? »
« Federico non la calcolava prima e non lo fa neanche adesso. Quando Tony gli ha raccontato della scommessa che aveva fatto Lidia, ha scosso la testa ed è andato via. Semplice, non la vede proprio, come se fosse invisibile. »
A quelle parole il mio cuore aveva cominciato a sussultare. Invisibile è proprio come mi sentivo io sotto lo sguardo di Fede. Roberto si era subito reso conto che mi stavo estraniando di nuovo.
« Sara, a cosa pensi? Devi dirmi qualcosa? »
« Prima di risponderti devo farti un'ultima domanda. »
« Cioè? »
« Qualcuno ha parlato di me durante il campeggio? »
« Non capisco cosa intendi. Ci sarà stato qualche scambio tra me Mary e Cami ma... »
« Intendo, qualcuno ha detto che non avevo il cellulare, che ero in punizione o cose simili? »
« Forse mi è scappato durante l'allenamento con Tony, ma perché tutte queste domande? E poi ancora non mi hai risposto! »
« Tony fa allenamento? E tu fai allenamento con Tony? »
« Sì giochiamo a basket ma non capisco, si può sapere cosa ti prende? L'astinenza dal cellulare deve averti dato alla testa. Guarda che è una malattia seria, si può curare! »
Avevo cominciato a guardarlo di traverso ma il mio amico non comunque non la smetteva di prendermi in giro.
« Ok te lo dico ma giura che manterrai il segreto »
« Bocca cucita »
« Mi è arrivata una richiesta di amicizia da Federico De Santis. »
« Una richiesta di amicizia, che sarà mai? »
Mi guardava con fare interrogativo.
« Sì lo so, pensavo anche io la stessa cosa ma poi lui mi ha scritto "ciao" e abbiamo cominciato a parlare, ha detto che aveva sentito parlare di me e cose simili. Era spiritoso e sembrava di parlare con un'altra persona. »
« La tua faccia mi sta dicendo che ti stai prendendo una cotta per un tipo bello, l'idolo della squadra di calcio, lo stronzo per eccellenza... »
« No, no, quale cotta? Ma stai scherzando? Io e quello lì? Non scherziamo mica »
« Quante volte ci hai parlato? »
« Solo una! »
« E stai messa così! »
Roberto aveva cominciato a sghignazzare.
« No aspetta, ti ho detto che non ho nessuna cotta. La cosa che mi fa strano è che il giorno dopo l'ho incontrato per strada e... »
« TI ha salutato, che ti ha detto? »
« Niente. Ero praticamente invisibile. Magari ha preso una svista contattandomi, forse credeva che fossi un'altra. All'inizio pensavo fosse uno scherzo».
« Signorina Sara, Signor Roberto. Forse non ve ne siete accorti, ma la lezione è appena cominciata, dal momento che avete tanta voglia di chiacchierare venite entrambi alla lavagna, correggiamo i compiti estivi ».
Il professore di greco aveva quel sorriso strafottente, aveva il potere di farmi arrabbiare sempre di più. Eravamo finiti alla lavagna il primo giorno di scuola, non era una cosa buona. Imparata la lezione, avevamo smesso di parlare, l'ora successiva c'era storia dell'arte ma il professore non si era presentato, quindi avevamo un'ora buca. Il supplente aveva detto che potevamo chiacchierare ma in tono moderato. Dato che ormai avevano preso tutti il cellulare in mano, mi ero aggiunta agli altri. Messanger lampeggiava, avevo un nuovo messaggio. Con mia grande sorpresa, il nome che lampeggiava era proprio quello di Fede:
Federico: Ciao Sara, sei tornata tra noi? Hai riavuto il tuo telefono?
Sara: Ehi ciao, si la punizione è finita. È tornato tutto alla normalità.
Federico: Che fai?
Sara: Sono in classe, abbiamo supplenza.
Federico: Senti mi è scomodo scrivere su messanger, ti va se passiamo su Whatsapp?
Sara: Si, va bene...
Federico: Mi dai il tuo numero?
Sara: Eccolo...
Gli avevo inviato il numero e immediatamente mi era arrivato  un suo messaggio  WhatsApp.
Federico: Eccomi
Sara: Eccoti
Federico: Cosa fai oggi, esci?
Sara: Ancora non lo so, tu?
Federico: Io esco sempre.
Sara: Giusto
Federico: Stasera è la prima serata in cui ci sono le giostre, uscire è d'obbligo!
Sara: Non sapevo arrivassero già stasera...
Federico: Sarai con la tua amica?
Sara: Quale amica, Lidia?
Federico: Sì, lei
Sara: Probabile, perché?
Federico: Perché allora faremo finta di non conoscerci.
Sara: Scusami non è quello che fai sempre?
Federico: Come dici?
Sara: La mattina dopo che abbiamo parlato, mi sei passato vicino, hai fatto finta di non vedermi.
Federico: Ero con i miei amici.
Sara: E quindi?
Federico: Stiamo litigando per caso? Ti saluto, alla prossima.

Ero sicura che quel tipo , di sicuro, mi avrebbe fatto diventare matta.

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⏰ Son güncelleme: Mar 06 ⏰

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