30C - Serial Kinder

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La settimana che faccio trascorrere a Jordan è un inferno. Munita di shorts e canottierine, credo di aver fatto cadere più oggetti in questi ultimi sei giorni che in tutta la mia vita. Se l'è meritato. Doveva penare per ciò che ha fatto e detto, anche se credo fortemente che non lo intendesse davvero. Tuttavia, questo non ha sviato la mia sete di vendetta.

Dopo aver ammesso la forte attrazione che nutre nei miei confronti, sono stata ancora più motivata. Perciò ho fatto spesso un bagno nell'idromassaggio, gli ho fatto trovare slip e reggiseni qua e là e giusto ieri sera mi sono versata addosso un'intera caraffa d'acqua. Sulla maglia bianca che indossavo. Senza reggiseno. È stato... inebriante. Mi sono sentita vittoriosa. Visto che non può avermi, lo faccio soffrire. Ha capito il mio gioco dopo il secondo giorno ma non ha fatto niente per farmelo notare sapendo di essere nel torto, ciò mi ha dato carta bianca per portarlo oltre il limite.

Non ho bisogno di urlargli contro, riservargli il trattamento del silenzio o schiaffeggiarlo quando posso usare il mio corpo contro di lui.

Sfoglio le foto che abbiamo fatto fino a oggi e accenno un sorriso. Molte di esse le ha scattate Jordan perché, a quanto pare, io sono un vero disastro. Non ha torto.

Ne posto una nella storia che risale alla cena di beneficenza e aggiungo una descrizione, seguita da un sondaggio per mantenere viva l'interazione con gli utenti.

Se non sto scrivendo, è tutta colpa sua @JordanBaxter

A proposito del mio finto fidanzato, vorrei capire dove si è andato a cacciare. Avrebbe dovuto tornare all'incirca due orette fa ma sembra svanito dalla faccia della terra. Il venerdì di solito si vede a casa di uno dei ragazzi della squadra per visionare un paio di partite, oggi era il turno di Jaxon Mayer, l'estremo. Bene, visto che JB ha deciso di sparire, proverò proprio con il suo compagno.

«Pronto?»

«Ehi, Jaxon, ciao. Ti disturbo?»

«Tu? Mai, tesoro. Dimmi tutto.»

Sbuffo una risata mentre metto il vivavoce. «Scusami se ti chiamo, volevo solo sapere se Jordan ha intenzione di tornare a casa o resta lì a cena. Sarebbe dovuto rientrare tempo fa ma non mi risponde al cellulare.»

«Aspetta, adesso provo a chiamarlo. Se n'è andato circa due orette fa perché, cito testuali parole: "se non me ne vado, Calista mi romperà le palle più di quanto non faccia già". L'ha detto lui, io no potrei mai.»

«Però è strano. E se gli fosse successo qualcosa?» Mordicchio l'interno guancia. Inizio un po' a preoccuparmi. Non sarà con qualche ragazza, vero? Spero di no. Lo ammetto, spero vivamente che non si trovi con nessuna ragazza.

«Sta' tranquilla. Ti metto in attesa.»

«Va bene.»

Qualche minuto dopo, Jaxon riprende parola: «Non mi risponde. Vuoi che passi da te? Ti tengo compa—Ahia!»

«Ma davvero ci stai provando con la ragazza di J quand'è preoccupata che sia sparito chissà dove? Dammi qua.» Un rumore mi arriva alle orecchie, poi la voce di Filippo. «Ehi, Cali. Scusa l'idiota.»

«Non preoccuparti.» Ridacchio, incapace di trattenermi.

«Riprova a chiamarlo» dice Filippo a qualcuno. «Aspetta, Cali, adesso ci prova Liam. Di solito J non risponde mai a Jaxon perché sa che racconta balle.»

«Non è vero!»

«Con chi parlate?» sento Loris in lontananza. «Sembra Cali.»

«Perché è Cali» risponde Paul.

«Ciao, tappetta! Che succede?» Adesso sento la voce del mio amico più vicina.

«Non riesco a trovare...» Smetto di parlare quando sento il rumore di una chiave, poi lo scatto della serratura.

𝐓𝐇𝐄 𝐓𝐑𝐘 𝐙𝐎𝐍𝐄Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora