27C - Magnifico, no?

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Accenno una risata e la ringrazio, complimentandomi a mia volta, poi iniziamo a farci spazio tra la folla.

Raggiungo il mio finto fidanzato con un sorriso sul volto più falso di noi due messi insieme. «Ehi, amore.» Poggio la mano sul suo petto, l'anello in bella mostra per la sua ospite. Magari riesce a captare il messaggio che è parecchio impegnato. Con la sottoscritta. «Oh, scusami tanto, non ti avevo vista.» Mi rivolgo alla ragazza. «Volevo solo sapere se ti andava di fare un giro in pista o se volevi tornare in hotel.» Guardo Jordan dritto negli occhi, lui coglie subito la mia sfida.

«Torniamo in hotel, sono distrutto. È stato un piacere... Kate.» Lui accenna un sorriso educato e la ragazza contraccambia, imbronciata, mentre se ne va via.

«Ma che carina» sibilo.

«Le staccherei la testa a morsi. Ogni volta che succede ad Alex divento una vipera.» Sbuffa Lisa.

«Non stavo facendo niente.» Si difende Jordan.

«E questo è il momento per me di andare. A domani, ragazzi» dice Lisa, defilandosi l'attimo successivo.

«Andiamo, sono stanca.» Non aggiungo altro.

Torno al tavolo e recupero le mie cose, seguita da Jordan. Loris, Alex, Lisa e Filippo optano per tornare in hotel con noi mentre Jaxon, Paul e i gemelli restano.

Nel suv non si respira alcuna aria tesa perché non faccio niente per mostrare il mio fastidio. So che non stava facendo niente di preciso, non sono stupida, però è un personaggio abbastanza conosciuto, ci metterebbero tre secondi nello scrivere e pubblicare articoli velenosi nei nostri confronti. E, finta o meno, non voglio davvero sopportare l'ennesimo caso di tradimento.

Giunti in hotel, Jordan mi porge la mano per scendere. L'accetto e gliela stringo fin quando non arriviamo nella hall dell'hotel. I ragazzi si affrettano a salire in ascensore, costringendo me e Jordan ad aspettare il successivo.

È solo quando lo vedo guardarsi intorno che noto una biondina scrutarci con attenzione. È... bella. Caspita. I suoi occhi si spostano su Jordan, come fosse in attesa di qualcosa. Noto Jordan accorgersi di lei, poi sposta lo sguardo su di me. «Ascolta...» Si gratta un sopracciglio, un po' come se sentisse a disagio. «Ti spiace lasciarmi la camera un paio d'ore?»

Il cuore perde un battito, ma faccio il possibile per non darlo a vedere. «Fai sul serio?»

«L'ho conosciuta al locale, ha firmato un contratto di non divulgazione. Si tratta di un paio d'ore. Non posso chiedere un'altra stanza, sai perché.»

Ha proprio pensato a tutto. Mentre io ballavo un po' con Lisa, lui si organizzava con una sconosciuta per andarci a letto. Nella nostra camera. Quella in cui io dovrei dormire. Mi fa schifo. Non m'importa nemmeno di risultare esagerata. Lo so che non mi deve niente, che è tutto finto, non mi sono illusa di un accidente, ma scoparsi un altro sul letto nel quale dovrei dormire anche no.

«Certo. Dammi solo cinque minuti, ti scrivo quando puoi salire.» Non aspetto la sua risposta, entro in ascensore e attendo che le porte si chiudano mentre lo guardo dritto negli occhi.

Tranquillo, Jordan Baxter, avrai la tua serata.

Arrivata al piano, ci metto due minuti esatti a rimettere a posto le mie cose e chiudere il trolley. Mando un messaggio, nella speranza di ricevere esito positivo, ma non ottengo risposta immediata, pertanto scrivo a Jordan che può salire.

Percorro il corridoio, fermandomi davanti alla porta che conduce alle scale antincendio e la apro. Sistemo il trolley accanto al primo scalino e prendo posto sul terzo. C'è una luce fioca ma il resto dei piani è all'oscuro. Non mi fa impazzire l'idea di restare qui, da sola, ma non ho intenzione di ritornare da Jordan quando avrà finito, perciò conto sul mio salvagente.

𝐓𝐇𝐄 𝐓𝐑𝐘 𝐙𝐎𝐍𝐄Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora