Consolare

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Stolas era comodamente seduto alla sua scrivania, sfogliava le pagine di quei vecchi libri, in un consueto rituale che si portava dietro dai primi anni della sua vita; ormai conosceva quelle pagine a memoria, ma leggerle e chiudersi nella conoscenza degli astri lo tranquillizzava e lo rendeva reattivo al mondo circostante.

Avevano da poco finito di consumare sotto le coperte, Blitzø era stato assorto nei pensieri tutto il tempo e Stolas aveva fatto zero domande in merito all'inusuale temperamento dell'altro. Non aveva proferito bocca sulla quasi iniziale forzatura dell'atto, preferendo lasciar fare all'imp e alla sua volontà.

L'avevano fatto velocemente e in modo disattento, il gufo aveva comunque apprezzato il gesto e alla fine lo aveva convinto a dormire da lui, lasciandolo sotto le coperte calde, assicurandosi di alzare il riscaldamento della stanza, come piaceva all' imp.

Blitzø una volta gli aveva confessato di non avere il riscaldamento a casa perché non era un tipo freddoloso, ma a giudicare dalle mani sempre gelide e dal suo dormire seppellito dalle coperte, il gufo aveva intuito essere una puttanata detta per non ammettere la difficoltà economica.

Sorrise appena sentendolo agitarsi nel sonno e chiudendo il libro decise di stendersi con lui, cercando di non fare rumore; lo stato perenne di allerta in cui vigeva quello però si fece sentire e infatti gli occhi grandi si spalancarono, tornando poi quieti ma non richiusi.

«Allora...» iniziò tossicchiando il gufo: «Vuoi che metta un film come sottofondo per dormire?»

«Per me va bene»

«Vuoi qualcosa da mangiare?» l'imp fece di no con la testa stiracchiandosi completamente sveglio ormai, si alzò velocemente per prendere le sigarette nei jeans abbandonati sul pavimento. Stolas seguì con gli occhi la linea allenata e atletica del corpo di Blitzø, cercando magari qualche segno o ferita nascosta che quello non volesse rivelare.

L'imp tornò indietro passandogliene una, sedendosi a gambe incrociate sul materasso mentre il principe accendeva ad entrambi col dito e dopo quello, Blitzø non gli rivolse più attenzione.

Ma che gli prende?
Forse non mi trova più attraente?
Forse vuole cessare l'accordo?
Forse-

Stolas non si trattenne: «Blitzø» lo chiamò toccandogli il braccio con la punta degli artigli, attirando la sua attenzione, precedentemente rivolta al film in tv.

«Mh?»

«A che pensi?»

Scese il silenzio e Blitzø lo guardò inclinando la testa, mentre la cenere cadeva distrattamente sul materasso, Stolas non fece una piega, impuntato sul capire quello strano comportamento.

«Ho ucciso per sbaglio due bambini oggi»

Cosa?

«Eh?» fece sconcertato.

Sul viso dell'Imp nacque un sorriso dispiaciuto: «Avevo l'incarico di uccidere due umani e sono andato da solo perché era un lavoro semplice, erano due vecchietti. Avrei mascherato le loro morti con una fuga di gas, non ho controllato le altre stanze della casa.» aspirò massaggiandosi gli occhi con una mano: «... e invece di due ne ho fatti schiattare quattro.»

Stolas lo ascoltò attento, cercando di vedere il buono nel negativo: «Tesoro, non l'hai fatto di proposito» a quel nomignolo l'altro vece il verso del vomito, lanciandogli un'occhiataccia, continuando.

«Lo so, ma ho pensato a Luna e al fatto che... magari poteva essere una situazione inversa!» gesticolò: «Non lo so Stol. È da oggi che ci penso, ho un magone nello stomaco.» e rise imbarazzato, non venendo ricambiato dall'altro.

«Perché non me l'hai detto? Ne avremmo parlato dall'inizio invece che passare la serata divorato dai pensieri.» Blitzø alzò gli occhi al cielo, scocciato.

«Quindi se te ne avessi parlato non avresti voluto il mio caz-»

«Io non sono un dannato ninfomane, so capire quando è il caso di scopare e quando invece no.» beccò piccato, con i quattro occhi infastiditi.

«Calmati capo!» lo derise leggermente più tranquillo: «So come sei, semplicemente non volevo parlarne.»

Stolas come al solito rese tutto imbarazzante e troppo diretto: «Perché ti saresti sentito vulnerabile?»

«Ehi! Non sono una femminuccia!» fece lanciandogli contro il cuscino, scatenando il riso del gufo: «E non vedo come tu avresti potuto aiut-»

Nelle sue mani comparve un cavallino maniacalmente dettagliato e intagliato, l'imp lo afferrò con occhi innamorati stringendoselo al petto come fosse suo figlio appena partorito, cosa che destabilizzò Stolas per qualche millisecondo.

«Ti senti meglio?» fece con un sorriso benevolo, accarezzando le corna dell'imp, che annuì infatuato dal cavallo, iniziando a fotografarlo, chiedendo una foto per Instagram fatta da Stolas.

Il gufo scattò la foto, trovando il tutto terribilmente adorabile, immortalando la scena dell'imp che baciava il suo cavallino, mezzo nudo nel suo letto, un brivido gli percorse la spina dorsale quando gli occhi ora maliziosi dell'imp lo gelarono sul posto, poggiò l'oggetto sul mobile vicino, gattonando sopra di lui con la linguetta in vista, finché Stolas non fu stesso del tutto con le mani di Blitzø sui suoi polsi.

Stolas ingoiò a vuoto: «Sono bravo a consolare, Blitzy?»

«Sei eccellente, Stolas.» si piegò sul suo collo: «Aggiustiamo la performance di prima

Quando Stolas aprì gli occhi erano circa le cinque del mattino dopo, prese il telefono per verificare eventuali messaggi da Via e notò una notifica di Instagram, controllò cosa potesse essere e quasi si trattenne dal sorridere genuinamente: Blitzø aveva pubblicato la foto fatta da lui, taggandolo sopra il cavallo baciato.

Raccolta di One Shot, anche su richiesta! (Helluva Boss)Where stories live. Discover now