.Capitolo 32.

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Lo sguardo arrabbiato che mi rifilò mi fece deglutire pesantemente, avvolto da un timore reverenziale che non avevo mai avuto nei suoi confronti. Lei era giudice e boia. Insieme.
<< quindi ho vinto io? Bene!>> disse, con un ghigno e sfregandosi le mani.
Ora mi dice di levarmi dalle palle.... ne sono certo!
<<mi ricorderesti che cosa ho vinto? Giusto per essere sicuri che tu non stia solo cercando di salvarti le chiappe....letteralmente!>> mi domandò, con tono inquisitorio.
Respirai a fatica, ancora lì, in ginocchio davanti a lei che mi massaggiavo il sedere:<< farò tutto quello che vuoi.... ogni singola cosa che mi chiederai...senza se e ma.>> le risposi.
"Anche andarmene..." pensai.
Lei mi sorrise con fare vittorioso, per poi tornare seria, e quello che mi disse mi fece tremare:<< torna immediatamente sulle mie ginocchia. ADESSO!>> Mi ordinò.
Io sbiancai. Avevo capito male? No, oh no....

Cercai disperatamente di risponderle, di dirle qualcosa, ma nulla uscì dalla mia bocca preso dal panico: solo una cosa sapevo, non si metteva bene per me!
<<oppure...>> disse lei di punto in bianco, cambiando espressione, forse dopo aver visto la mia reazione.
Annuì a se stessa dopo aver pensato per un pò attentamente:<< ti lascio un'ultima scelta...va bene? O torni sulle mie ginocchia e ti prendi il resto della tua punizione e tutte quelle che verranno dopo se deciderai di comportarti di nuovo male....>> iniziò a spiegare, tenendomi sulle spine.
<<.... oppure io mi alzo, esco da quella porta e non mi vedrai mai più.>> finì di dire, e giurai di aver sentito una punta di dolore nella sua voce.
Cosa? ....no.... non.....
La guardai confuso, perchè voleva andarsene? Aspetta ma io volevo che lei se ne andasse ma ora...io non.....non ha senso...
<<se vuoi rimuovermi dalla tua vita per davvero, non sarà una stupida scommessa a farlo, ma tu. Ti lascio la possibilità di deciderlo. Se resto, Sirio, posso farlo solo come madre, con lo scopo di amarti certo  ma anche di impedirti di continuare a ferirti oltre. La scelta è tua.>>

Se prima avevo progettato attentamente e minuziosamente come sbarazzarmi di lei, adesso che potevo scegliere avrei preferito essere preso a frustate col filo spinato che farla andare via.
Potevo sentire la discussione che si stava svolgendo dentro di me, tra il Soldato e il Bambino: uno che diceva di dirle di andare via, finalmente aggiungerei, che era meglio per tutti, soprattutto per lei, e l'altro che mi chiedeva se fossi scemo, visto che avevamo passato tutta la nostra vita ad aspettare qualcuno che ci amasse così, come una madre, solo per farcela scappare una volta trovata.
Rimasi un attimo lì, boccheggiando senza sapere cosa dire davanti a lei, che ero certo stava solo tenendo una maschera di severità e anche lei era preoccupata del mio verdetto.
<<io....io ti voglio solo proteggere.... lo so i miei modi per allontanarti sono stati pessimi, ti ho ferita forse persino di più di quanto avrei potuto fare stando vicino a te.  Ma ti prego Agnese, non farmi scegliere...non posso....non sarebbe affidabile...>> la supplicai con un filo di voce.

<<è proprio per questo che DEVI essere tu a scegliere. O questa giostrina non smetterà mai di girare, con tu che ti avvicini e allontani a seconda di come hai la luna. Tu non sei pericoloso, te lo posso assicurare. Ti sono bastate 5 settimane con me e non hai avuto incubi, scatti, crisi o altro. L'unico tuo difetto è che accumuli con il tempo: basta che una cosa vada male e precipiti giù per la solita spirale dell'orfanello non voluto e del soldato assassino. È già la..... terza volta? Sinceramente ho perso il conto... Insomma io devo avere la libertà di sapere quando qualcosa va male e aiutarti prima che peggiori, ma anche di darti quei quattro schiaffi che ti aiuteranno a fartela passare alla svelta, invece di accumulare sensi di colpa che diventeranno i soliti pensieri autolesionisti che poi sì ti fanno diventare una testina di cazzo. Se ti avessi punito subito dopo la faccenda degli ansiolitici, non saremmo qui in mese dopo con un quaderno pieno di insulti e tu che vivi da eremita nel tuo studio mangiando una volta al giorno. Anzi, se al primo casino con il corpo docenti mi avessi lasciato intervenire, non ti saresti quasi ammazzato con gli ansiolitici a prescindere!!!>> mi sgridò.

Oddio, un pò c'ha ragione.
<< non è successo nulla con il corpo docenti!!! Che stai a dire?>> feci il finto scemo, facendola pure innervosire.
<<mi prendi pure in giro??? So benissimo che è successo qualcosa, da essere uno dei professori più graditi di questo liceo sei diventato uno dei più antipatici, con tutti poi: bidelle, segretarie, professori, ALUNNI!
So che è successo qualcosa! Perchè tu sei precipitato come un aereo colpito da un missile nel giro di 2 settimane, nonostante tu fossi tornato tra gli applausi e gli urli dei tuoi alunni.
Sirio, te lo ripeto, anche perchè forse non sai come funziona una mamma quindi ti lascio il beneficio del dubbio riguardo al mio ruolo, o lasci che te lo mostri, mi fai entrare nella tua vita, nel bene...e nel male...>> disse, agitando la mano a mò di sculacciate:<< ... e io ti aiuterò, ci sarò per te e ti proteggerò da qualsiasi situazione in cui ti possa cacciare oppure me ne vado via, ma non voglio sapere che fai o come stai, perchè vedere come ti autodistruggi giorno per giorno mi fa solo male! E lo devi scegliere tu, perchè io non mi posso imporre nella tua vita a forza.>> concluse, ansimando dalla furia con cui mi aveva detto quelle parole.

<<e se ti facessi del male "per davvero"? Lì sarò io a dover soffrire perchè mi abbandonerai?>> le chiesi, con voce tremante, per una volta sia il Soldato che il Bambino erano d'accordo su quel fronte.
Lei mi guardò, addolcendo lo sguardo per poi scuotere la testa:<< se mi farai del male "per davvero", valuteremo cosa è successo, cosa ti ha portato a farlo e come fare per evitare che risucceda. Non credo...anzi sono sicura che tu non mi metteresti MAI le mani addosso di tua spontanea volontà. Se succederà, sarà probabilmente legato a qualcosa, e nessuno ci impedisce di rallentare un attimo e capire il perchè. Sirio, tu forse non te ne sei reso conto, ma mi hai già fatto male tante volte, e non solo posso dirti che il dolore fisico che mi hai provocato è un niente rispetto a quello emotivo, ma anche che, come vedi, non mi sono spaventata e sono ancora qui, per te, con te. >> disse, con calma e tranquillità, senza neanche l'ombra di un arrabbiatura nella voce.

Se prima ero pieno di dubbi, ora mi uscivano da tutte le parti. Sospirai, mi era stato detto così tante volte di essere un bastardo orfano che non si meritava nulla, che non riuscivo proprio a realizzare cosa volesse dire quello che mi stava offrendo Agnese, e soprattutto come facessero ad andarle bene tutte quelle mie mancanze e difetti. Forse era meglio se .... oppure....
<<senti....>> disse all'improvviso lei davanti alla mia esitazione, facendomi spaventare:<< ...forse è meglio se ti prendi una manciata di minuti per mettere in ordine la testa e i pensieri, che te ne pare?>> mi domandò. In effetti avercela lì davanti che aspetta la mia risposta mi metteva parecchio in soggezione.

Annuì, e trabuzzai gli occhi appena lei indicò l'angolino della stanza:<< tu stai scherzando spero?>> le domandai, esterrefatto.
<< assolutamete no. Nonostante tutto, la scommessa l'ho vinta io e quindi devi fare quello che dico io. Forza, un pò di naso all'angolo ti aiuterà a schiarirti le idee. >> disse, quasi gioviale, con un sorrisino.
Io la guardai malissimo, non muovendomi di mezzo millimetro, indignato dalla sua proposta.
<<nessuno ti vieta di decidere tra una sculacciata e l'altra sulle mie ginocchia...>> disse senza pudore. Arrossì violentemente e girai i tacchi alla svelta, andando a saltelli con i pantaloni ancora abbassati all'angolo della stanza, con il viso incassato tra le due pareti, sommerso dalla vergogna.
<< hai 15 minuti..... rilassati e prenditi una pausa!>> mi disse, mettendosi anche lei comoda a riposarsi.

Sbuffai, abbastanza innervosito.
Però ci misi poco a rilassarmi e a trovare un momento per mettere insieme i pensieri.
Temo per le sculacciate che verranno dopo lo scadere di questi 15 minuti....

Redamancy: &quot;L'Amore che ritorna&quot;Où les histoires vivent. Découvrez maintenant