Cᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 32

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Il pensiero di Julian non cambiò radicalmente, non si sentì improvvisamente degno di continuare a vivere, ma sentiva di potersi almeno impegnare per dare ad Allen lo stesso amore che lui stava cercando di mostrargli. Era confuso, faticava a leggere i suoi pensieri, i suoi comportamenti, eppure c'era quella minima possibilità di cui essere certi e Julian ci si appese con entrambe le mani, iniziando a formare un piccolo appiglio nella roccia.

Non sarebbe guarito, lo sapevano entrambi, la depressione, il desiderio di morire, la sensazione di pace nel pensare di slittare via dalla realtà in un perfetto silenzio, l'odio per se stesso, per il proprio corpo, non sarebbero svaniti con qualche bacio, ma sapevano perfettamente entrambi che era l'unica forza in grado di tenerlo in piedi, di guadagnare tempo. Un soffio, un battito di ciglia, sarebbe bastato voltare lo sguardo e il tempo di un respiro per perdere la presa e né Julian, seppur inconsciamente, né Allen avevano alcuna intenzione di mollare.

A volte Julian riusciva a vederlo, illuminandosi per pochi istanti, lo sforzo che il ragazzo stava facendo per lui, proprio come accadde la Vigilia di Natale.

Quella mattina lui e Allen erano usciti, Julian avvolto in una lunga e spessa sciarpa che gli copriva anche la punta del naso, mentre l'altro passeggiava tranquillo nell'unico giubbotto che Julian gli avesse mai visto indossare senza alcun segno di percepire il gelo natalizio.

Allen era un ragazzo completamente differente quando era a casa, in quel posto baciato dalla quiete, parlava come mai lo aveva sentito, sorrideva come mai lo aveva visto e lo guardava con tanta intensità da richiamare il sangue ad affluire sul viso di Julian.

Adesso, si era fermato a salutare un paio di anziane signore che avevano incontrato per strada e conversava amabilmente di fronte ai loro volti illuminati di amore, raccontando loro di come Erika era venuta a capo dell'intero menù per il pranzo del giorno dopo.

Julian, che di estroversione quasi traboccava, si trovò però a disagio ogni volta che una nuova persona salutava Allen come se fosse stato il capo di un villaggio di contadini. Era rimasto invece a fissare le loro mani, ancora intrecciate dal momento in cui si chiusero la porta di casa alle spalle, senza che nessuno sguardo, nessuna parola, nessun pensiero le spingesse a separarsi.

Sentiva la pelle di Allen calda contro la propria e, di tanto in tanto, stringeva le sue dita per essere sicuro di non essersi immaginato ogni piccolo scenario. Poi, sollevava lo sguardo sulla sua alta figura, sempre curva a lasciare un bacio sulla guancia di qualche nonna di quartiere e si stupiva nello scorgere alcuna traccia di vergogna nei suoi confronti.

Il suo sguardo rimaneva immutato, la sua sicurezza impediva quasi a Julian di avere paura e i suoi pensieri non furono macchiati, nemmeno per un istante, dall'idea di allontanarsi da lui a causa di qualche giudizio. Julian pensò a Noel, pensò a Trent, pensò a ogni ragazzo che lo aveva cercato soltanto per frustrazione, pensò a loro ogni singolo istante della sua vita, lasciò che i loro sguardi modellassero per lui ogni suo pensiero, lasciò che gli costruissero l'idea di un Julian che, alla fine, non meritava alcun tipo di amore, lasciò che governassero la sua mente senza rendersi conto dell'unica persona che di vergogna, nello stare insieme a lui, non ne provò mai. Allen aveva baciato Julian accanto alla fontana del Campus, di fronte a tutti, e poi se n'era andato a lezione come se non fosse accaduto nulla, gli aveva tenuto la mano, aveva camminato al suo fianco nonostante la reputazione che si era costruito, nonostante i sussurri degli altri studenti al loro passaggio, nonostante i sorrisi di scherno, nonostante Julian non fosse altro che...un'attrazione.

Così, rimase a osservarlo, con gli occhi brillanti illuminati dalle lacrime, mentre Allen si comportava come se stare con lui fosse parte della quotidianità, al pari di svegliarsi al mattino e addormentarsi la sera, Julian era diventato la sua quotidianità e lo capì soltanto in presenza di quelle due signore, mentre gli teneva la mano, sfiorandogli la pelle nonostante lo avesse fatto milioni di altre volte.

𝗦𝗼𝗺𝗲𝘁𝗵𝗶𝗻𝗴 𝗡𝗲𝘄Where stories live. Discover now