•Capitolo 9•

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Restiamo in silenzio, guardandoci negli occhi.
Non capisco, vorrei chiedere spiegazioni ma ho paura di farlo.

Entra all'improvviso Erika; cosa ci fa qui?!
-Professore non sapevo frequentasse questi luoghi.-
Mh effettivamente..
-Erika, non sono un vecchio.
Ho 26 anni, vorró svagarmi anche io no? O devo chiederti il permesso?-
-Calmina, peró questo é il bagno delle donne.
Ops.-
-Greta ha avuto un mancamento e di certo non la portavo nel bagno degli uomini.-
-Faró finta di crederci.- dice con un sorrisino ed esce.
Entrare in bagno per poi uscire, tutto molto normale.
Decido di uscire anche io.
Non ha senso rimanere lì senza dire una parola, se avesse voluto dire qualcosa l'avrebbe fatto.
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-Gré, dov'eri?-
-In bagno Crì.-
-e guarda caso chi esce dal bagno.
Cosa ti ha fatto?!-
-Niente, non mi ha fatto niente.-
-Perché non ti confidi?-
-Non sia mai sia in cerca di compassione.-
-Greta! Dai! Cazzo, credo che se a te piacesse un ragazzo che peró quest'ultimo é attratto da una delle tue migliori amiche, non la prenda nei migliori dei modi. Non credi?-
-Questo ci sta tutto, per carità.
Ma dire che devo scegliere a chi darla, o che voglio compassione anche meno, non lo tollero.
Se avessi voluto scopare uno dei due l'avrei fatto tempo fa senza alcun problema.-
-é stato detto in un momento di rabbia, ma non cambiare discorso.
Raccontami.-
Andiamo fuori, c'é troppo caos all'interno del locale.
-Ha detto semplicemente che é incapace di lasciarmi andare.-
-semplicemente? É molto di più.
E tu non gli hai chiesto spiegazioni? Su, é il tuo professore.-
-Non c'era molto da aggiungere.-

Finalmente anche questa interminbile giornata é terminata.
Troppe cose stanno accadendo nella mia vita, e non riesco a darne senso.
Accade tutto così velocemente, senza che io abbia il tempo di metabolizzare.
A me piace, piace da morire e questa é una delle tante cose che mi fa paura.
É il mio professore, e non succederà mai nulla.
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-Greta dobbiamo parlare.- Gabriele.
É appena iniziata una nuova giornata e già ne prospetto un'altra di merda.
-Senti Gabrié, sono appena le 8:00 e non c'ho proprio la testa.-
-Sti cazzi, ora mi ascolti.-
-Parla.-
-Senza alcun giro di parole devo dirti che mi piaci, da morire.-
Oh Santo Dio, ci mancava solo queata dichiarazione.
-Ah..-
-Quindi?-
-Gabriele, la situazione é complicata.
Sai benissimo che piaci ad una delle mie migliori amiche, quindi se anche provassi qualcosa per te non mi permetterei mai di stare con te.-
-Ti piace il professore vero?-
Certo, ora lo vengo a dire a te.
-Gabriele tu sei un ottimo amico, ti adoro dal primo giorno in cui ci siamo conosciuti ma insomma ti ho spiegato.-
Cerco di cambiare discorso.
-Greta, rispondi alla mia domanda.-
-Gabriele..-
Non so cosa dire, di certo non posso dirlo a lui.
Non sono neanche io sicura di ció che provo.
-Vaffanculo tu sei mia.-
-Che?-
In pochi secondi mi attira a se e mi bacia con foga.
-No, Gabriele, no!-
Cerco di respingerlo ma é come indemoniato.
Non mi ascolta e mi sta facendo male.
-Gabriele ti prego.- urlo ormai in lacrime.
-Lasciala stare, ha detto no. Non senti?-
Thomas lo spinge e mi libera dalla sua presa.
-Mai possibile che ti trovo sempre in mezzo ai coglioni?-
Thomas c'é sempre, mi perseguita e mi sento oppressa.
-Stai bene?- mi chiede
Non rispondo, mi limito a girarmi per andarmene.
-Greta ascoltami...- dice Gabriele
-Basta! Lasciatemi in santa pace.
Non ho intenzione di parlare con nessuno dei due.-
Ho bisogno di stare lontana da Thomas.
Sono troppo confusa, non sto bene neanche con me stessa.
É arrivato il momento di mettere un punto a tutto.

~Angolo autrice.
Ecco qui il nono capitolo.
La storia si fa sempre più complicata eh?
Avrà mai pace quella povera Greta?
Commentate per farmi sapere cosa ne pensate della storia e a 6 voti si aggiorna.
Bacii

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