•Capitolo 19•

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É passato quasi un mese da quella fatidica sera.
E tantissime sono le cose accadute in quest'ultimo periodo: dal compleanno di Marco non l'ho più sentito, invanamente gli ho mandato anche dei messaggi, letti, ma senza aver ricevuto mai risposta.
Riguardo il professore é come se io non esistessi più, come se fra di noi non ci fosse mai stato nulla. Ma effettivamente oltre a qualche bacio "rubato" non c'é stato nulla: durante le lezioni a malapena qualche sguardo, ma niente di più, anzi ha avuto rapporti con altre alunne, ad esempio Erika, vantandosene anche.
Ci ha provato anche con Cristina ma senza alcun risultato.
E a proposito di Cristina, si é finalmente fidanzata con Francesco.
Non l'avrei mai detto!
Con Federica i rapporti si stanno riallacciando e si frequenta con Gabriele
Ti sei tolta una sanguisuga. esulta la mia vocina entusiasta.
E poi ci sono io: sola, con un cuore in frantumi.
O meglio, ho una "relazione" con Christian.
É un vecchio amico di famiglia che frequenta la mia scuola.
In questo periodo ci siamo frequentati abbastanza, e direi che lui sia cotto pazzamente di me, ma io per lui non provo nulla neanche un minimo di affetto.
Diciamo che ho voluto concedere ad egli una possibilità, ma solo per colmare questo vuoto che mi uccide.
Ma i vuoti li puó colmare solo chi li ha causati.
Si, sono una stronza.
Sto mentendo a me stessa ma soprattutto lui.
Ma per ora sto bene così.
Spiega la tua teoria del stare bene.
Sto una merda, okay.
Non mangio da tre giorni e quando lo faccio ingerisco poco quanto niente.
Ed é appena suonata la campanella e ora ho lezione con il professore Ward.
Dopo circa dieci minuti entra il classe, attraente come sempre.
In questi dieci minuti si sarà scopato qualcuna.
Tutti si alzano per poi urlare un "buongiorno" all'unisuono.
Tranne me: ho la testa appoggiata al banco, e gli occhi semichiusi.
Non ho le forze di alzarmi.
-Greta buongiorno anche a te.
Non sei la figlia della gallina bianca, dovresti alzarti come il resto dei tuoi compagni.-
-Ma prof, Greta sta..- ribatte Ludovica e prima che potesse terminare la frase mi alzo dalla sedie, e accenno un piccolo "buongiorno".
Vedo tutto viola, mi gira la testa sembra di stare in quelle giostre che girano a 360° fino allo svenimento.
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Apro gli occhi: sono in infermeria.
Le rose..
-P-perché sono qui?- chiedo sperando ci sia qualcuno e cerco di alzarmi da quel dannato lettino.
-Greta, sei svenuta ed é colpa mia.-
-S-sua prof?-
-Si, ti ho 'ordinato" di alzarti e poi sei svenuta.-
Ora ricordo: non mi sentivo bene, e al suo rientro a differenza degli altri ero seduta.
-Ah, non si preoccupi. Sto meglio.-
-Greta, da quanto tempo non dormi? E soprattutto da quanto non mangi?
Mi sembra di aver davanti uno scheletro.
Dov'é finita la Greta che conosco io?-
-É morta un mese fa.-
Dal secondo giorno di scuola, direi.
-Ti sei ridotta così a causa mia?- mi chiede con gli occhi lucidi.
Non rispondo e mi limito a girare il capo verso il lato opposto della stanza.

-Christian non ti rende felice?-
-Felice? Le sembro una persona felice?
Lo ero, forse, un anno fa.- rispondo quasi urlando, mordendomi le labbra per trattenere le lacrime.
-Perché stai con lui, allora?-
-Per dimenticare chi mi ha fatto del male.-

~Angolo autrice
Per farmi perdonare del capitolo precedente, sono riuscita a scrivere il successivo ed eccolo qui.
Ne sono cambiate di cose vero?
Il professore é diventato un vero puttaniere, mentre Greta a poco a poco si sta distruggendo.
Cosa ne pensate?
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