7C - Il muto al mio fianco è Jordan

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La seconda cosa che mi ha detto Nat, dopo quel «mi mancherai», è stata: «Esci, socializza, divertiti» perché sa quanto in realtà sia complicato per me approfondire un rapporto. Finché si tratta di un mero saluto, di qualche battuta, sono a posto, ma quando le amicizie, le relazioni si iniziano a consolidare, allora tendo a correre in ritirata. È sbagliato lo so, proprio per questo voglio seguire il consiglio di Natalie e darmi una chance. Avere delle amiche qui potrebbe aiutarmi a sbloccare quel qualcosa che si è inceppato mesi fa. Magari ho solo bisogno di sciogliermi un po', di smettere di pensare a quanto sia in ritardo con la scadenza che mi sono imposta. Il punto è che avrei dovuto pubblicare ad aprile ma visto come sono andate le cose ho posticipato all'autunno. Chissà se ce la farò.

Seguo Jenna e Lisa lungo il corridoio grigio che ci porta agli spogliatoi. I ragazzi sono liberi e, da quello che ho capito, di solito vanno a cena insieme prima di piantarsi in qualche locale e festeggiare. Il piano non mi dispiace, è una settimana ormai che ceno con papà, non credo gli dispiacerà sapere che mi unisco alla squadra.

«Evitiamo di entrare, ci sono tanti giocatori che girano nudi.» Ride Jenna.

«Qualche settimana fa sono entrata e mi sono ritrovata davanti il culo di Rodrigo. Sai che trauma averlo dovuto spiegare a Camila?» Rabbrividisce Lisa.

«Avanti, confessa, ha un bel culo.» La punzecchia Jenna.

Lisa la fissa con fare ovvio. «Ma certo che ha un bel culo. Non esiste giocatore di rugby al mondo che possa averlo brutto.»

«Vero.» Concordiamo all'unisono io e Jenna.

«Dicevi di aver già conosciuto i ragazzi, giusto?» domanda Lisa rivolgendosi a me.

«Brevemente. Ho portato il pranzo a mio padre e nel frattempo li ho salutati. Papà tiene la sua vita privata... be', privata, di conseguenza nel momento in cui l'ho abbracciato qualcuno mi ha scambiato per sua moglie. Sono inorridita al pensiero ma devo ammettere che è stato anche parecchio divertente.»

«Oh mio Dio.» Ridono entrambe le ragazze.

«Scopriremo chi è stato. Assolutamente.» Annuisce Jenna.

«Ecco qui la mia ragazza!» Lisa non ha il tempo di ribattere perché viene sollevata dal pavimento da un ragazzo piuttosto alto, dai capelli scuri e il fisico prominente.

Lei si china subito a baciarlo mentre gli stringe le braccia al petto. «Complimenti, tesoro, sei stato eccezionale.»

«Ehi, bestione, dov'è il mio uomo?» domanda Jenna.

Alex si scosta dalla sua ragazza e la mette giù mentre si volta in direzione della rossa. «Sta—»

«Eccomi!» Liam copia le azioni del compagno, con la differenza che lascia la sua ragazza ancorata al pavimento.

«Ah, la non-moglie del coach. Ciao, piacere, sono Liam.» Il ragazzo mi porge una mano che accetto volentieri.

Sorrido, divertita, «Ciao, Calista.»

«Io sono Alex.» Anche il ragazzo di Lisa si presenta.

«Cali.»

«Andiamo a cena e poi in un locale. Ti unisci?» domanda Liam.

«Certo.» Annuisco. «Mi farebbe piacere. Mi serve l'indirizzo però, sono venuta in macchina.»

«Nessun problema, veniamo con te e ci vediamo fuori dal ristorante» asserisce Jenna.

Mi si scalda il cuore al pensiero che vogliano venire con me, è davvero carino da parte loro. «Potete pure restare con i vostri ragazzi, non è un problema per me.»

«Macché! Sono sempre tra i piedi questi due.» Lisa punzecchia il braccio di Alex.

«Scusami? Io sono il tuo raggio di sole, il tuo amore, la tua gioi—»

«Oddio, Lisa, fallo stare zitto o mi sparo.» Sbuffa una voce alle nostre spalle. «Che hai fatto per guadagnarti questa tale sofferenza?»

Eriksson, il numero 8, ci raggiunge proprio insieme a Baxter, solo che lui è intento a scrivere qualcosa sul suo cellulare.

«Ehi! Non sono la sofferenza di nessuno io» sibila Alex.

Ridiamo tutti, incapaci di contenerci. Alex è parecchio divertente. «Ci vediamo al ristorante, noi andiamo con Cali» dice Jenna.

Eriksson, così come Baxter, si rendono conto della mia presenza e mi rivolgono uno sguardo.

«Ah, Calista Spencer. Ciao, io sono Loris» si presenta, porgendomi una mano. «Il muto al mio fianco è Jordan.» Indica l'amico.

Riservo un sorriso ad entrambi. «Va bene se mi unisco?»

«Sicuro. Più siamo, meglio è.» Sorride Loris.

Ben presto anche il resto della squadra si unisce a noi in corridoio, così partono delle brevissime presentazioni. So già che memorizzare i loro nomi sarà complicato, ma ce la farò. Invento storie, realtà... che sarà mai ricordare un paio di nomi?

Sento un po' di ansietta sottopelle al pensiero di stare in mezzo a così tante persone, però sento che è la cosa giusta da fare. Devo uscire dal guscio, trascorrere un po' di tempo in mezzo alla gente. Loro hanno tutta l'aria di essere persone a posto, nessuno mi ha dato l'impressione di essere uno stronzo, nemmeno Jordan, che si è limitato a scoccarmi un'occhiata prima di tornare al suo cellulare.

«Allora, andiamo?» domanda... Christopher?

«Sì. Muoio di fame.» Annuisce il suo gemello, Paul, credo.

Dopo qualche altra chiacchiera ci dirigiamo tutti verso il retro, dove l'orda di gente si sta disperdendo. Raggiungo la mia auto in compagnia di Jenna e Lisa e prendiamo posto. «Scusate, faccio una chiamata veloce.»

«Certo.»

«Figurati.»

Compongo il numero di papà e metto il vivavoce mentre inizio a fare retromarcia. «Ehi, Cali.»

«Ehi, pa'. Ascolta, vado a cena con la squadra, d'accordo?» Guardo alle mie spalle, accertandomi di avere il via libera mentre esco dal parcheggio.

«Va bene. Stai attenta, però, sono i miei polli e li conosco. Se qualcuno ci prova, dimmelo, provvederò personalmente a spezzargli quelle gambette che si ritrovano.»

«Gambette?» Mima basita Lisa, al mio fianco.

Sbuffo una risata. «Sicuro. Ciao, pa'.»

«A più tardi, bimba.»

Sorrido e attacco.

«Non so per cosa essere più scioccata: il coach che ti chiama "bimba" o lui che definisce "gambette" quei tronchi che si ritrovano i ragazzi al posto delle cosce.» Esordisce Jenna dal sedile posteriore.

Scoppio in una sonora risata che ben presto le coinvolge. Mentre continuo a ridacchiare e guidare non posso fare a meno di pensare che è bello sentirmi così, mi domando solo per quanto durerà.

𝐓𝐇𝐄 𝐓𝐑𝐘 𝐙𝐎𝐍𝐄Donde viven las historias. Descúbrelo ahora