"Non ti meriti tutto questo amore e attenzioni, sei un mostro! Non ti meriti che lei abbia pietà di te!! Non è giusto che lei ti voglia bene!!"
Il cervello mi si riempì di voci cattive: le avrei fatto del male prima o poi, non si meritava di faticare così tanto per me, non si meritava un assassino in casa, un violento bastardo che sapeva solo aggredirla e deluderla a ogni occasione, non...
I miei pensieri furono interrotti da Agnese, che mi aveva portato un succhino di frutta:<< su, è ACE, il tuo preferito! Bevi qualcosa di zuccherino che magari ti aiuta...>> mi disse tutta contenta.
Afferrai il succo e iniziai a sorseggiarlo, producendo quei tipici rumori gutturali che suonano quando la cannuccia non trova liquido da aspirare, facendomi un pò sentire bambino, ma calmando abbastanza la mia testa da darmi tregua.

<<ti va allora di dirmi cosa è meglio che eviti con te? Avrei dovuto chiedertelo prima ma temevo di metterti in soggezione. Tutto quello che ti viene in mente, anche gesti o situazioni...>> insistette Agnese, intrecciando di nuovo le sue dita tra le mie.
Un'onda di puro affetto di invase quando la sentii vicina, nonostante lei stesse mantenendo la distanza forse solo per lasciarmi spazio.
Sbuffai, mettendomi a pensare: <<emh...ok....la bacchetta no. Come qualsiasi strumento che fa rumore fendendo l'aria. Con quei cosi mi ci hanno picchiato 18 anni, non li reggo. È viscerale. Non posso farci niente. Paddle, cinture, strap, spazzole e simili vanno bene. Anche la mano. Basta che non faccia quel cazzo di sibilo...>> ringhiai nervoso.
<< va bene, sostituisco un paddle piccolo alla bacchetta per le cose sul libretto rosso. Ti sta bene?>> mi domandò, serena.
Arrossi un pò, annuendo.

Lei mi strinse la mano con affetto, come per incoraggiarmi a continuare:<< altro? Posizioni? Zone del corpo dove preferiresti non essere toccato? Oddio, non che io abbia intenzione di palparti e molestarti, però...sai....suore....PRETII.....>> disse facendo la super vaga, e la cosa mi strappò un sorriso e una risata soffocata.
<<umh.....allora.... posizioni non ho problemi, forse preferisco non essere immobilizzato o tenuto fermo, mi potrebbe dare fastidio e svegliare "il soldato"...sai che intendo. Angolini, sgridate, insulti ... fa quello che ti pare insomma. Poi mi basta non essere chiuso al buio in uno stanzino e penso di poter sopportare tutto! Come zone... le mani, mi hanno bacchettato troppe volte anche lì e la schiena.... troppe frustate...>> dissi atono, un pò dissiociato dalla conversazione per non agitarmi.

<< perchè diamine dovrei frustarti sulla schiena?!?!?!?>> mi domandò sconvolta Agnese, per poi proseguire:<< e perchè il viso ti va bene?!?!?>> qualcosa nella sua voce mi fece capire che queste cose non erano normali...per niente!
Io feci le spallucce:<< sono ignorante riguardo l'etichetta di una punizione "normale">> le risposi stupito.
Lei scosse la testa, portando pazienza:<< ok nessuno delle due zone è normale. Si uno schiaffo sul viso può starci, ma deve essere una cosa grave....come appiccicare qualcuno a una libreria....>> mi spiegò, con quel tono che lasciava intendere, nonostante avesse un sorrisino pieno di affetto e pazienza.

Mi riempì il cuore vederla così nei miei confronti, nonostante le mie intenzioni fossero di allontanarla da me.
Sospirai, godendomi quel momento di dolcezza, prima di alzarmi in piedi di botto:<<forza, finiamo 'sta punizione!>> dissi, allungando però la mano per aiutarla a tirarsi su. Dovevo sbrigarmi a levarmela tra i piedi, o il mio prossimo scazzo potrebbe esserle fatale!!
Lei storse il viso, alzandosi:<< sei sicuro? Nel patto non è contemplato tutto questo, possiamo anche rimandare....>> mi chiese, titubante.
<< SÌ! Sono sicuro.>> tagliai corto, osservandola attentamente: qualcosa mi disse che lei sapeva il fatto suo, e soprattutto era certa di quello che stava per fare.

<<bene!>> disse, prendendo un respirone:<< tutto apposto allora? Bagno? Sete?>> mi chiese di nuovo, giusto per essere sicura.
<<TI HO DETTO DI SÌ, CHE CAZZO C'È CHE NON CAPISCI?>> scattai, incazzato. Ero troppo teso e avevo tanti pensieri contrastanti, prima finivo, prima riuscivo a mantenere quello stato di concentrazione e resistenza, prima lei sarebbe stata lontana e al sicuro da me.
Non avevo capito però che anche lei era tornata in modalità "mamma-generale"!
Mi guardò sconvolta e senza dire niente mi afferrò per il braccio, tirandomi verso di lei, per poi girarmi in un nanosecondo e stamparmi quattro sculacciate sul sedere belle forti!

Redamancy: &quot;L'Amore che ritorna&quot;Where stories live. Discover now