Capitolo 38

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Juliana


Osservo l'evento che si svolge davanti ai miei occhi, nella galleria d'arte moderna che ospita la mostra di Leonor sulle donne vittime di violenza. Le pareti bianche e soffitti alti creano un senso di spazio e luce mentre le foto delle modelle sono appese in tutta la galleria, ciascuna incorniciata in modo semplice per non distrarre dal soggetto dell'immagine.

Le donne nelle foto sono rappresentate in una varietà di ambienti e stili, mostrando una gamma di espressioni ed emozioni. Alcune foto sono in bianco e nero, altre a colori, ma tutte sono straordinariamente vivide e catturano l'attenzione sul tema: la violenza di cui sono vittime le donne. Di ogni razza o ceto sociale.

L'illuminazione è tenue, con faretti diretti sulle foto per metterle in risalto. L'atmosfera è rilassata ma sofisticata, così come lo sono gli ospiti intervenuti a questa mostra unica nel suo genere. Elegantemente vestiti, si muovono tra le opere, soffermandosi per ammirare le foto e discutere tra loro. Si sente un sottile brusio di conversazione, mescolato al suono occasionale di un bicchiere di vino che viene posato su un tavolo.

Il mio sguardo si posa su un angolo della galleria, dove un piccolo gruppo di persone si è radunato attorno a Leonor, ascoltando con interesse mentre parla del suo processo creativo. In un altro angolo, un cameriere offre agli ospiti degli stuzzichini su un vassoio argentato.

Ma la vera protagonista è la ragazza minuta con capelli biondi e grandi occhi azzurri che indossa un abito nero scollato sulla schiena, schiena segnata da cicatrici. Accanto a lei l'uomo della sua vita e marito, Sebastian Delgado. È davanti alla sua foto che la gente si è soffermata e i brusii sono aumentati.

- Sembri assorta nei tuoi pensieri. Qualche cosa non va? –

La voce di Thiago mi fa voltare. Ed i miei occhi non possono fare a meno di notare quanto stia bene nell'elegante smoking nero che indossa. Come le sue spalle larghe siano fasciate dalla giacca, i capelli neri pettinati all'indietro mettendo in mostra il volto dai lineamenti decisi che in questo momento sono rilassati. I grandi occhi neri che mi scrutano con attenzione alla ricerca di un qualche segno di cedimento.

Sorrido.

Negli ultimi mesi è stato la mia ombra, la mia ancora, senza di lui non so se sarei riuscita a uscire dal pozzo in cui mi ero cacciata. La sua pazienza, la sua calma, il suo spronarmi quando ne avevo bisogno mi hanno dato la forza necessaria a lasciarmi tutto alle spalle e a iniziare una nuova vita. E tra un paio di mesi, ci sposeremo e finalmente sarò sua moglie, come ho sempre voluto. Il mio cavaliere dalla scintillante armatura, l'uomo che ho idolatrato sin da bambina, ora mi appartiene, anima e corpo. E non me lo lascerò sfuggire.

- Stavo pensando a quanto ognuna di noi sia cresciuta in questo periodo. Ognuna di noi ha fatto un percorso ed è riuscita a realizzare i suoi obbiettivi e sogni-

Mi attira a sé

- Anche tu hai realizzato il tuo sogno? –

Appoggio la testa al suo petto, sentendo i battiti del suo cuore.

- Si, assolutamente sì-

- E quale sarebbe? – Mormora al mio orecchio.

- Sposare l'uomo che ho sempre amato –

Lo sento sorridere.

- Mi hai fatto sudare, ragazzina. Ma ne è valsa la pena, te lo assicuro-

Ridacchio.

- Stai bene? –

Annuisco.

- È stato un brutto periodo, ma è passato. Grazie a te –

The Rebel and the Mobster (MAFIA SERIE 8) completaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora