Chapter 18: Dare un'Occasione

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«Quindi gli darai una mano con i compiti?».

La penna sfuggì di mano a Katsuki rumorosamente. Si era perso in un profondo silenzio dopo che aveva raccontato tutto al suo amato cugino Izuku. Quest'ultimo stava leggendo un libro in alfabeto braille, seduto sulla parte alta del letto a castello. Di tanto in tanto muoveva alternativamente le gambe.

«Una cosa del genere».

«E' una buona cosa. Eijiro-san vuole essere tuo amico» riprese felicemente Izuku.

Katsuki raccolse la penna ma non tornò ad occupare il posto alla scrivania. Non aveva più voglia di fare i compiti. Accanto a Izuku si sedette e senza troppa dolcezza lo fece stendere con la testa sulle sue cosce.

Una delle cose che adorava era accarezzare, pettinare e spazzolare quelle morbide ciocche smeraldine. Lo rilassava farlo e rilassava lo stesso Izuku.

«Kacchan...» e l'altro rispose con un suono gutturale dalla gola. «Non essere così duro con Eijiro-san. Prova a dargli una possibilità».

Ma tu non sai quello che mi ha fatto, Izuku...

Katsuki rispose nello stesso modo, con un suono poco convinto a bocca chiusa. Districò delicatamente i capelli del cugino con un piccolo pettine di legno che aveva comprato anni fa in un mercatino a Osaka.

Non sai che lui mi provoca
uno strano effetto e mi spaventa...


«Era interessante il libro?».

Izuku non rispose. Era profondamente addormentato.

Katsuki sogghignò; funzionava sempre! Sistemò Izuku dolcemente, infine anche lui s'infilò a letto e subito si addormentò.

***

Per tutta la mattina, Katsuki provò una sensazione indecifrabile.

Evitò Eijiro prima di entrare in classe, non lo degnò di una sola occhiata, svanì dalla mensa e solo quando la fine della quinta ora arrivò con lo squillo forte della campanella l'ansia lo divorò.

Era filato tutto liscio, aveva perfino avuto la falsa forza di potercela fare a fronteggiare non più Eijiro ma un nemico e un altissimo muro.

Ma ora, tremante vistosamente di mani, con gli occhi lucidi di rabbia e l'acidulo sfregolio del nervosismo alla bocca dello stomaco, sbirciava Eijiro da una delle porte della biblioteca.

Capelli di Merda era un pugno in un occhio in mezzo a tutto il legname degli scaffali e alle copertine dai colori smorti. Katsuki sospirò, infine gli si sedette di fronte senza neppure annunciarsi.

«Grazie per essere venuto» sussurrò felicemente sorpreso il rosso.

Le palpebre di Katsuki diventarono due spiragli minacciosi. «Roba semplice» bofonchiò. Aveva dato un'occhiata veloce alle costole dei libri chiusi del ragazzo muscoloso.

«Semplice? Non credo proprio! E' complicato!».

Katsuki sospirò. «Mostrami i tuoi compiti».

Eijiro si sporse sul banco e lo sorprese non poco. Ora che erano così involontariamente vicini poteva scorgere le piccole imperfezioni sul viso del più grosso.

Viso curato e perfettamente senza un solo pelo di barba, un piccolissimo neo sotto l'occhio sinistro, labbra sottili... Eijiro aveva davvero un buon profumo di colonia e di frutti rossi per i capelli.

KiriBaku: Kamilla, Kat, KatsukiWhere stories live. Discover now