Chapter 1: Sorprese al Parco e a Casa

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«Col cazzo che lo faccio! Non mi farò più mettere un fottuto vestito da donna addosso!».

Katsuki Bakugo era un ragazzo di quindici anni appena compiuti, con capelli biondi come il grano, occhi grandi e rossi e un viso fanciullo. Madre Natura, a detta sua, non era stata affatto clemente. Gli aveva regalato un fisico così minuto e snello da assomigliare a una ragazza. Il collo a cigno, gli arti lunghi e magri, le dita affusolate, la vita stretta e le gambe toniche avvaloravano il suo essere androgino.

A quindici anni non si era sviluppato, non era cresciuto affatto in mezzo alle gambe e la sua voce non si era scurita, come per la maggior parte dei ragazzi della sua età. In più, si era convinto che come appariva era colpa dei suoi genitori che l'avevano spinto prima a fare Balletto Classico e infine Pattinaggio Artistico.

Katsuki Bakugo era anche una star, amato da molti nonostante la sua boccaccia larga e il carattere impossibile quanto indomabile.

«Lo sai che dovrai girare questa pubblicità e dovrai anche essere il protagonista! A Shinozaki-san, nostro amico di famiglia e grandissimo regista, piacque molto la tua performance all'epoca, quando avevi cinque anni e ha deciso di riproporti ora che ne hai quindici!».

«Ma chi cazzo si sposa a quindici anni, vecchiaccia?» urlò Katsuki, sua madre invece scosse il capo sbuffando.

La donna bionda era stata una famosissima ballerina, una delle poche nipponiche che aveva avuto la presunzione di andare fino in Russia e di dimostrare che anche il Sol Levante era capace di sfornare talenti di prima qualità.

Masaru, mite uomo e dotato di una grande pazienza, aveva lavorato come attore e doppiatore fin dalla tenera età. Quando aveva visto in Russia la splendida allora quindicenne Mitsuki, se ne era innamorato.

«Questo è il destino! Sono venuto in Russia per girare un film d'amore e ho trovato te!» le aveva detto con le guance rosse per via del freddo, fuori dal Teatro Marinsky.

La ragazza era arrossita e aveva accettato quella rosa bianca. Gli occhi di Masaru brillavano di tante emozioni e spiccavano sotto i grandi occhiali sul naso.

«Non posso ignorare il fatto che tu sia venuto fin qui con il mio fiore preferito».

Masaru era stato il ragazzo più felice del mondo. Con gli anni, tra alti e bassi, si erano sposati e avevano avuto Katsuki, il loro unico e splendido figlio.

«Figliolo, so che è molto difficile per te indossare abiti da donna ma ti garantisco che sarà solo per questa volta» aggiunse morbido Masaru.

Il biondo fece schioccare la lingua contro i denti. Li fissò in cagnesco per qualche minuto, poi andò via perché incapace di trattenere la sua collera un minuto di più. Sbatté la porta della villetta in cui viveva.

«Che caratteraccio!» sbuffò Mitsuki. «Mi chiedo da chi avrà preso quel dannato moccioso!».

Masaru le schioccò un bacio sulla guancia. Sicuramente da lei.

Katsuki continuava a camminare con le mani nelle tasche, gli occhiali da sole, la mascherina e un berretto sui capelli. Tutto il suo outfit, dalla t-shirt oversize, ai pantaloni cargo, alle scarpe e il cappello era di un unico colore. Il nero.

Perché diavolo i suoi genitori avevano accettato la pubblicità senza interpellarlo?

Era così furioso che calciò una pietruzza indisturbata sul ciglio del marciapiede. La forza impressa la fece volare poco più avanti. Un gemito di dolore arrivò nitido, forte e sibilante come la freccia scoccata da un arciere.

Il ragazzo corrugò le sopracciglia mentre sollevava la testa e puntava gli occhi in direzione di un ragazzo inginocchiato su una sola gamba poco più avanti.

KiriBaku: Kamilla, Kat, KatsukiOnde histórias criam vida. Descubra agora