Chapter 2: Eijiro cerca-Kamilla

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Katsuki sbuffava.

Era furioso, annoiato, frustato, incazzato. Tutto! Alla fine i suoi genitori lo avevano caricato in auto quasi di peso e portato nell'agenzia del loro amico.

«Ti sei fatto proprio un bel ragazzo! Ma con trucco e parrucco giusti ti trasformeremo in una bella signorina, vedrai!».

Le parole dell'uomo dai capelli castani e gli occhi neri non avevano smesso di ronzargli in testa. E mentre gettava occhiate al suo riflesso nello specchio sulla console ripensava a molte cose.

Che cosa gli avrebbero fatto indossare?

Che tipo di trucco sarebbe stato applicato sul suo viso?

«Perché sono così dannatamente femminile?» sussurrò.

Più fissava il suo riflesso, più si disgustava. I suoi occhi erano luminosi, due biglie liquide e profonde, contornate da lunghe ciglia dorate. Il taglio della mandibola ben poco mascolino, le labbra sottili ma non come quelle di un ragazzo.

«Ero una cazzo di donna in un'altra vita... altrimenti non me lo spiego!».

La porta alle sue spalle si aprì con violenza, lui tremò bestemmiando a denti stretti e sottovoce. Tre truccatrici gemelle che parlottavano tra di loro entrarono. Timidamente, con le dita sullo stipite della porta e il muro, anche Izuku fece il suo ingresso.

«Che ci fai qui?» domandò sorpreso il biondo.

Quando gli strinse le mani, Izuku sorrise dolcemente prima di abbracciarlo. Gli arrivava sotto al mento, i capelli verdi sfioravano la sua morbida pelle nivea.

«Cercavo il bagno ma alla fine ti ho sentito imprecare e sono venuto qui. Dove siamo?».

«Nel camerino» rispose l'altro, stupito. «Il tuo udito è fottutamente buono!».

Izuku se la ridacchiò. Katsuki lo guidò verso uno sgabello. Le truccatrici erano proprio simili da far paura! Con vaporosi capelli aranciati, occhi verdi e labbra colorate di magenta. L'unica cosa che cambiava era il colore delle loro t-shirt oversize. La prima era gialla, la seconda azzurra, l'ultima rosa. I pantaloni neri risaltavano le loro gambe magre ed erano accompagnati da un marsupio cadente trasversalmente sul fianco sinistro zeppo di pennelli, trucchi e pinzette.

«Ha un bel visino questo ragazzo! Sarà proprio uno spasso renderlo una ragazza!» quella in giallo parlò con voce acuta e vibrante.

La palpebra destra del povero Katsuki vibrò nervosamente un paio di volte.

«Il vestito è già stato scelto?» domandò la rosa alle sorelle.

«Sì, certo! Lo sta portando Annica-san!» rispose briosa quella azzurra.

Chi cazzo è Annica?

Il biondo non fece neppure in tempo a finire il suo pensiero pieno di imprecazioni che alla porta bussarono. Una ragazza che non poteva avere più di venticinque anni teneva sulle braccia distese un involucro grigio con una zip lucente. Lì dentro si trovava il vestito da sposa che avrebbe dovuto indossare.

Maledizione!

«Annica è qui!» esclamò la corvina vestita di nero, con un berretto sulla testa.

Katsuki scorse perfino una scatola poggiata sul pavimento; doveva trattarsi sicuramente delle scarpe! Tacchi, certamente.

Neanche stavolta poté sviolinare una serie di bestemmie per via di quell'enorme smacco al suo orgoglio perché una figura vestita elegantemente di bianco e con un mazzo di rose rosse che si aggirava lentamente sul corridoio, cercando qualcosa o qualcuno entrò timidamente.

KiriBaku: Kamilla, Kat, KatsukiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora