Sul tavolo ci sono quattro computer portatili accesi. Intorno al tavolo ci sono quattro sedie vuote. Su tre di esse sono sistemati dei cappotti scuri. Poco più in là c'è Eugenio. È steso sul pavimento, supino. Ha lo sguardo vitreo e la bocca semiaperta. Tony, Calcagno e Massimiliano, accovacciati tutt'intorno, sono chini su di lui. Tony gli molla una sberla. Eugenio si rianima, i suoi occhi tornano mobili.
EUGENIO
Ahia.
TONY
Come ti chiami?
EUGENIO
Eugenio.
TONY
Come mi chiamo io?
EUGENIO
Antonio.
CALCAGNO
(a Tony)
Non ti chiami Tony?
TONY
Che giorno è?
EUGENIO
Lunedì.
TONY
Ok, la testa gli funziona ancora.
Eugenio solleva il busto, si puntella coi gomiti.
TONY
Fai piano. Se ti alzi troppo in fretta è peggio.
CALCAGNO
Massimiliano, per favore, vai a prendere un bicchiere d'acqua.
MASSIMILIANO
Subito, signor Calcagno.
Massimiliano si alza ed esce dalla stanza.
CALCAGNO
Signor Calcagno... Di solito mi chiama così solo l'ufficiale giudiziario.
EUGENIO
Cos'è successo?
TONY
Dimmelo tu. Un secondo prima stavi bene, o almeno non peggio del solito, e il secondo dopo sei andato giù come un sacco pieno di patate.
EUGENIO
Forse sarà lo stress. Sto passando un brutto periodo.
TONY
In effetti non hai una bella cera.
EUGENIO
Negli ultimi tre giorni ho dormito due ore.
Massimiliano rientra con un bicchiere di plastica pieno d'acqua. Si avvicina al resto del gruppo.
MASSIMILIANO
Ecco.
CALCAGNO
Grazie.
Calcagno prende il bicchiere e se lo scola d'un fiato. Massimiliano lo fissa perplesso.
CALCAGNO
Che c'è?
Eugenio si alza in piedi. Tony e Calcagno fanno lo stesso.
EUGENIO
Comunque mi sono ripreso. Posso continuare.
Tutti tornano alle loro postazioni intorno al tavolo.
TONY
Ci mancherebbe pure che ci mollassi. Se non cominciamo a produrre dei risultati, il vecchio Presutti ci fa un culo come uno stadio.
CALCAGNO
Tu non l'hai mai visto incazzato. È veramente una iena.
EUGENIO
Ragazzi, un po' di rispetto. Magari a Massimiliano dà fastidio. È pur sempre suo padre.
MASSIMILIANO
Non si preoccupi, signor Pareggio. Finché sono seduto a questo tavolo, mio padre non è mio padre. È solo il mio datore di lavoro. E confermo che è una iena.
TONY
Ok, focalizziamoci. Storie di infedeltà coniugale che sembrino vere, e che possano andare in onda alla tivù generalista nella fascia preserale. Qualcuno ha qualche idea?
Qualche secondo di silenzio. I quattro si scambiano sguardi di sottecchi. Poi Eugenio alza una mano.
EUGENIO
Io una mezza idea ce l'avrei.
TONY
Mi accontento. Sentiamo.
EUGENIO
C'è un tizio. Uno sulla quarantina, sposato, senza figli, con un lavoro precario.
TONY
Uno nella media.
EUGENIO
E in generale una scarsissima gioia di vivere.
TONY
(annuisce)
Nella media.
EUGENIO
Un giorno questo tizio incontra una ragazza più giovane, molto più giovane, che manifesta un'attrazione di tipo sentimentale nei suoi confronti. E lui la rifiuta.
CALCAGNO
La rifiuta? Perché?
MASSIMILIANO
Perché è sposato.
CALCAGNO
Ma non doveva sembrare una storia vera?
EUGENIO
Malgrado tutto, però, cominciano a frequentarsi. Lui si accorge che lei lo fa stare bene come non gli capitava da un'eternità. Si avvicinano sempre di più, finché a un certo punto si avvicinano troppo. E la trama si complica.
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Bo
רומנטיקהEugenio Pareggio ha quarantadue anni, un matrimonio solido, un lavoro creativo e, in generale, una vita perfetta. Ma la realtà, vista da vicino, è ben diversa: la moglie di Eugenio lo tratta come un bambino, il suo lavoro è precario e malpagato e la...