«Qualsiasi cosa?» chiesi imprimendo una nota maliziosa alle mie parole. Dovevo smetterla di rimuginare e limitarmi a vivermi il momento.

«Assolutamente sì» ripeté, avvicinando le sua labbra morbide ed invitanti alle mie. «Ma dimmi, hai qualche desiderio in particolare al momento?» La sua voce si era fatta roca, i suoi occhi erano diventati dei neri pozzi di bramosia.

«È strano» sussurrai, sfiorandogli le labbra. Le mie mani cercarono le sue mentre il mio corpo si ricopriva di pelle d'oca.

«Che cosa?»

Si irrigidì quando guidai con decisione le sue dita verso i miei seni, oltre il tessuto della sua camicia che ancora indossavo, semiaperta sul corpo nudo. Non appena i suoi polpastrelli si posarono sulla mia carne gonfia di desiderio, io sussultai e serrai le gambe mentre Liam si morse il labbro inferiore, ingoiando un ringhio selvaggio.

«Che tu non te ne sia ancora reso conto» sibilai in debito di ossigeno, inarcandomi al suo tocco sapiente.

«Di cosa?» chiese, senza smettere di massaggiare i miei seni tra quelle mani calde e peccaminose.

«Di quanto ti desidero» rivelai prendendogli il viso tra le mani. «In ogni momento, Liam. Sempre di più».

Le nostre labbra collisero. Ci baciammo con ardore e profondità mentre le mie mani si perdevano tra i suoi capelli e le sue continuavano a disegnare cerchi attorno ai miei capezzoli.

«Desidero smettere di pensare» dissi poi, in risposta alla sua domanda iniziale.

«Bene» ammiccò lui, sfoggiando uno sorriso famelico. «Sarò lieto di accontentarti».

Le sue labbra lasciarono le mie e si posarono alla base della mia gola. Liam fece scorrere la lingua sulla mia pelle sottile ed io mugolai il mio apprezzamento. Le sue dita giocarono con i miei capezzoli e le attenzioni della sua bocca iniziarono a scendere sempre più giù.

«Liam...» ansimai. Si era chinato di fronte a me e la sua lingua aveva già raggiunto lo spazio tra i miei seni ancora coperti dalle sue mani. La scia di baci che aveva disegnato sulla mia pelle si ricoprì di brividi quando l'aria fresca del mattino si intrufolò sotto la camicia aperta. «Siamo sul balcone...»

«Nessuno ci vedrà» decretò lui con sicurezza prima inginocchiarsi, posandomi entrambe le mani sui fianchi.

E chi ero io per contraddirlo, mentre continuava quel percorso di languidi baci bollenti in direzione del mio piacere?

Quando la bocca di Liam raggiunse finalmente la sua meta, emisi un lungo gemito e reclinai la testa all'indietro. La mia schiena era premuta contro la balaustra che divideva il balcone dal cielo e dal mare sconfinati e davanti a me il vetro della portafinestra rifletteva i colori di quel mare mattutino. Liam strinse il mio sedere tra le mani, poi mi prese una gamba e, con sensuale decisione, se la posò sulla spalla per avere più comodo accesso alla mia umida e bramosa intimità. Trattenni a stento un grido quando la sua lingua lambì appassionatamente la mia carne. Già fremente di piacere, abbassai lo sguardo e mi ritrovai a tremare alla vista del suo corpo possente genuflesso di fronte a me, della sua testa nuovamente tra le mie gambe.

Chiusi gli occhi e lasciai che le scosse di quel piacere assoluto mi alleggerissero la mente mentre la brezza marina si intrufolava tra i miei capelli facendoli ondeggiare.

Qualche decina di minuti più tardi, dopo esserci amati e coccolati su quel balcone e poi tra le lenzuola, ci facemmo coraggio e sistemammo in valigia le ultime cose rimaste in bagno e negli armadi. Fortunatamente Liam aveva avuto l'accortezza di far portare tutti i nostri bagagli già il giorno prima. Ripiegare i vestiti in valigia e mettere in ordine il beauty mi mise una gran tristezza ma Liam colse ogni sbalzo del mio umore e non perse occasione per farmi sorridere con battute piccanti, commenti irriverenti e baci giocosi.

ADVENT CHRISTMAS CRUISE - Calendario dell'Avvento in crocieraWhere stories live. Discover now