Capitolo 3

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POV'S SCARLET

<<Come cazzo ti permetti di andartene mentre parlo fichetta di merda?!>> Mi volto di scatto quando sento gridare queste parole seguite da un tonfo, mi affaccio nell'aula da cui capisco provenire il suono e vedo Apollo a terra dolorante sovrastato da un gruppo di ragazzi che lo sta riempiendo di calci, noto anche un ragazzo leggermente distaccato che osserva la scena divertito e compiaciuto, mi rendo conto che è lo stesso coglione con cui ho discusso meno di un ora fa, mi ritraggo istintivamente.

Che cosa dovrei fare? Se fossi intervenuta probabilmente sarei diventata bersaglio anch'io, ma se non lo avessi fatto sarei stata esattamente come tutti quelli che passavano e facevano finta di niente mentre lui mi faceva del male.

Sento le mie gambe muoversi e le labbra parlare senza che me ne accorgessi come se avessi disconne la mia sfera di azione da quella del ragionamento e della razionalità

<<Allontanatevi immediatamente da lui o giuro che finisce male stronzi!>>

urlo piena di rabbia con un coraggio e una sicurezza che neanche sapevo di avere vedo l'attenzione di tutti concentrarsi su di me 'Cazzo, da quando ero così impulsiva? E ora come me ne esco?' vedo un ghigno comparire sulla faccia del capetto e si avvicina a me

<<Guarda un po' chi c'è qui. Vuoi proprio guai oggi stronzetta.>> ride, io fisso il mio sguardo truce nel suo, anche i suoi occhi sono azzurri ma diversi da quelli di Apollo che sembrano ritagli di oceano quelli davanti a me sono celesti si, ma un celeste freddo e senza vita.

Vengo riportata alla situazione da una seconda battuta del bastardo davanti a me <<Allora sentiamo ragazzina cosa pensi di fare?>> lo afferma in un tono di scherno che mi fa salire il sangue al cervello, ma se perdo la testa potrebbe andare molto peggio di come sta già andando, quindi cerco di mantenere la calma e di pensare velocemente, molto velocemente, poi mi viene in mente di aver letto il cognome di questo stronzo nel libro dei pagamenti arretrati di mio padre, forse è una coincidenza ma è l'unica cosa che mi viene in mente al momento

<<Sai chi è mio padre?>> proprio come stamattina non aspetto mi risponda <<Arthur Bianchi.>> affermo molto più decisa di quanto in realtà sia, noto un leggero fremito e quindi vado più a fondo

<< Lo conosci questo nome vero? Si che lo conosci, ci dovete parecchi soldi non è così? Quindi ora gira i tacchi ed esci immediatamente da qui o quella cifra quadruplica.>>

tengo gli occhi piantati nei suoi per tutto il tempo sperando che ceda, lui mi fissa per un altro po' poi fa un cenno agli amici che lasciano Apollo e se ne vanno sbattendo la porta, aspetto che sia uscito poi mi fiondo vicino ad Apollo e lo aiuto a tirarsi su

<<Hey come va?>> lui mi guarda negli occhi i suoi sono arrossati dalle lacrime e alcune di esse ancora gli solcano il viso. Lui mi guarda in modo indecifrabile e poi va via senza dire nulla.

Dannato Apollo.


POV'S ASHER

La guardo solo neanche riesco a ringraziarla e ancora con le lacrime agli occhi corro via da quell'aula che mi stava soffocando e mi rifugio in bagno.

Entro velocemente chiudo la porta a chiave e scoppio in un pianto liberatorio. Non ne posso più, sono stanco di subire tutto questo, ma quando finirà questo inferno? Quando quel bastardo mi lascerà vivere?

Dopo un po' riesco a calmarmi ed esco dal bagno e decido di avviarmi verso la mia prossima ora.

Mentre seguo la lezione d'italiano mi torna improvvisamente in mente Atena, la sua faccia dapprima infuriata verso Paul e il suo gruppetto e poi sempre più preoccupata man mano che si avvicinava a me. Mi rendo improvvisamente conto di esser stato uno stronzo; lei mi aveva aiutato ed io me n'ero andato senza dirle una parola

'Beh meglio così no?! Per una volta hai fatto la cosa giusta'

Ma lei mi ha solo aiutato

'Sì certo, allora non hai imparato nulla dal passato. Come puoi pensare che una dea come lei possa aiutare sinceramente una nullità come te? Tu fai schifo e quella probabilmente era solo un'altra mossa per prenderti per il culo'

Quella maledetta voce aveva sempre ragione cazzo,

ho fatto bene si, ho fatto bene.

La giornata finalmente termina ed io sto aspettando i miei amici all'uscita 'Ma perché cazzo ci mettono così tanto?!' penso piuttosto infastidito, mentre li aspetto mi passa accanto Atena 'dovrei smettere di chiamarla così' rifletto.

Vengo riportato alla realtà dalla sua voce

<<Ciao... ehm ... non ricordo il tuo nome scusa>> dice impacciata, dio è bellissima cazzo.

<<Asher>> la aiuto io con un tono da stronzo che mi viene voglia di prendermi a schiaffi da solo ma lei invece continua con un mezzo sorriso

<<Asher giusto, io sono Scarlet>> io non le rispondo così lei continua, ma che ha questa ragazza perché continua a parlarmi

<<Volevo solo chiederti come stai, sì ecco dopo stamattina>> mi volto di scatto, cazzo questa ragazzina sembrava preoccuparsi per me e volermi aiutare e per qualche assurdo motivo la cosa mi faceva infuriare

<<Ma perché non ti fai cazzi tuoi figlia di papà di merda eh? Perché cazzo ti devi intromettere nella mia cazzo di vita? Stammi lontana chiaro?>> sbotto incazzato

<<Che cazzo vuoi da lui? Stagli lontana o giuro che me ne fotto che sei una ragazza>> sento una voce alle mie spalle mi volto e vedo i miei amici era stato Jonathan ad urlare e Tyler cercava di trattenerlo

<<Ragazzi?>> dico interrogativo

<<Quello di storia ci ha fatto fare tardi mentre venivano ti abbiamo sentito urlare e siamo corsi>> mi spiega Tyler pacato come sempre, porto di nuovo l'attenzione sulla ragazza davanti a me, sembra terrorizzata ha le lacrime agli occhi e trema impercettibilmente, alterna lo sguardo carico di paura tra me e il mio amico poi fa un respiro

<< Sc-scusa... non volevo offenderti... o farmi gli affari tuoi... volevo solo... volevo solo dirti che se hai bisogno d'aiuto tu... puo-puoi contare su di me>> dice con voce spezzata dal pianto guardandomi con i suoi smeraldi dritto negli occhi, c'era un sofferenza enorme ed erano pieni di lacrime, lacrime versate per colpa mia...

Non ho il tempo di ribattere che scappa via.

'Cazzo sono stato uno stronzo'. Mi volto verso i miei amici con sguardo colpevole e loro mi ricambiano con uno pieno di interrogativi

<<Andiamo a pranzo? Così vi spiego tutto>> loro mi guardano ed annuiscono, così ci incamminiamo verso il fast-food dove andiamo sempre.

NOTA AUTRICE 🫶🏻

Ciao a tutti, è uscito il 3º capitolo della storia di Ash e Sky fatemi sapere se vi sta piacendo con un commento e se vi va lasciate una stellina.
Piccola comunicazione i capitoli usciranno ogni lunedì salvo complicazioni.
E niente aspetto i vostri commenti baci e a lunedì con un altro capitolo. 🫶🏻🫶🏻

Come fiamme senza ossigeno Where stories live. Discover now