{𝐶𝑎𝑝𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 33}

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Mugugnai quando una fitta all' addome mi fece stropicciare gli occhi. Quando li aprii, ovvero poco dopo, un posto a me questa volta conosciuto mi fece mettere più a mio agio, anche se mille domande mi frullavano in testa.

«Kacc-han..» Sussurrai, come se quel nome fosse la soluzione a tutti i miei problemi, la mia salvezza.

Un movimento veloce e brusco fece smuovere la tenda davanti a Izuku rivelando il ragazzo citato seguito da altre due altre due persone che, purtroppo, Izuku non riuscì a identificare a causa della scarsa vista del momento.

«Deku!» Esclamò in un sussurro l'Alpha venendogli incobtro a grandi falcate. SI sedette al suo fianco, baciandogli la fronte dolcemente, per paura che se lo avesse persino preso per mano, quest'ultimo gli sarebbe frantumato in mille pezzi.

«Kacchan..» Disse debolmente Izuku.

«Izuku, come ti senti?» Domandò una voce acuta e dolce, una vice che Izuku già aveva sentito; Uraraka.

«Mi fa male..tutto. L'addo-me special-mente.» Rispose Izuku strizzando gli occhi per il dolore.

«Va bene. Jiro, prepara il curcuma!» Ordinò Uraraka avvicinandosi ad una mensola in legno alla destra di Izuku. Estrasse una ciotola di terracotta e successivamente raggiunse Jiro, sparebdo per i sucessivi dieci minuti circa.

«Eccomi,Izuku.» Disse Uraraka ricomparendo insieme a Jiro.

«Bevi, è un antidolorifico. Farà bene.» Disse la castana portando la ciotola bollente alle labvra del verdino. Lui obbedì, accogliendo la medicina debolemente. Dopo aver mandato giù iniziò a tossire a causa del saporaccio che aveva.

«È amarissima!» Protestò riadagiandosi con la schiena al lettino.

«Sisi, certo certo. Ora riposa! Ci vediamo tra qualche ora ma se c'è bisogno di qualcosa non esitare a chiamarci! Intesi?» Disse Uraraka sullo stipite della tenda.
Izuku annuì coccolandosi meglio in quel lettino.

«Kacchan..» Richiamò l'attenzio del biondo, Izuku.

«Mhm?» Mugugnò, non lasciando andare la mano di Izuku fra le sue.

«Quanto tempo ho dormito?» Domandò. Katsuki rimase sopreso da quella domanda, ma decise di rispondere ugualmente.

«Tre giorni.» Disse, coccolandosi meglio fra la piccola e gracile mano del verdino, annusandone appieno l'odore.

«Ah..» Sussurrò sorpreso Izuku.

«Kacchan?» Ridomandò Izuku.
Katsuki grugnì iniziandosi a innervosire.

«Cosa vuoi adesso?»

«Ti amo, Kacchan. Più di ogni altra cosa al mondo.» Confessò Izuku prima di addormersi a causa dell'effetto del medicinale.

Katsuki si concesse di arrossire, prima di sussurrare un qualche insulto in sottofondo.

Pov's Dabi

Continuai a spostare le macerie sotto ai miei piedi, imprecando qualche volta quando alcuni pezzo di vetro mi perforava la pelle.
Mi dovetti assestare, però, quando in lontananza vidi un ragazzo privo di sensi appoggiato a un tronco.
Lo raggiunsi facilmente riconoscendo già a metà della corsa quest' ultimo.

«Tu..» Sussurrò Shigaraki con voce flebile.

«Sei stato tu, non è così?» Domandò infine, anche se sapeva perfettamente che effetivamente, l' autore di quel disastro, ero io.
Lo avevo capito dal tono della voce, prima sempre così energica e piena di vita e che ora, invece, trasmetteva pura delusione e, più a fondo, una lieve nota di rassegnazione.

𝐼 𝑤𝑖𝑙𝑙 𝑎𝑙𝑤𝑎𝑦𝑠 𝑝𝑟𝑜𝑡𝑒𝑐𝑡 𝑦𝑜𝑢 ~𝑂𝑚𝑒𝑔𝑎𝑣𝑒𝑟𝑠𝑒~ {𝐵𝑘𝐷𝑘}Donde viven las historias. Descúbrelo ahora