3. LEO

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Quando Leo riuscì a far partire il motore, diresse il furgone verso New York, facendosi nota mentale di ricordare ad Anson e agli altri suoi fratelli di darci un'occhiata. Lui era troppo impegnato con i preparativi per il matrimonio. Si sarebbe svolto alla fine dell'estate, quindi non aveva fretta nell'organizzare il tutto. Probabilmente perchè ci avrebbe pensato Calipso al suo posto. Non aveva fatto storie quando le aveva detto che Chirone gli aveva chiesto questo favore, anzi, lo aveva praticamente sbattuto fuori di casa con la scusa che Becky aveva bisogno del suo aiuto, che lei sarebbe stata bene e che mentre non c'era gli avrebbe cercato qualcosa da indossare il grande giorno. L'armadio di Leo non era certo pieno di abiti eleganti, ma per sua scelta. Non gli andava molto di indossare uno smoking. Quando ne aveva parlato con la ninfa, le aveva chiesto se almeno avesse potuto tenere la cintura degli attrezzi. A lei l'idea non era piaciuta molto.

Imboccò la strada per uscire da New York. Ryan, sui sedili posteriori, si era già addormentato; Becky sedeva davanti accanto a lui e sfogliava un libro.

-Riesci a leggere in macchina?- le domandò.

-Riesco a leggere ovunque. Scommetti?

-A me verrebbe da vomitare anche sulla terraferma.

-Tu sei un ignorante- chiuse il libro e se lo appoggiò in grembo.

-Questa l'ho già sentita. Che posso dire, sono un genio incompreso.

Come per avvalorare la tesi, sterzò bruscamente e superò un'auto che iniziò a suonare il clacson.

-Molto incompreso...- mormorò la figlia di Apollo, bianca in viso.

Ryan dormiva ancora. Leo avrebbe voluto fargli qualche scherzo, ma non poteva togliere le mani dal volante. Controllò che la strada fosse libera, poi frenò. Il figlio di Atena cadde in avanti.

-Ahia.

Si alzò massaggiandosi la testa, mentre Leo rideva.

-Ma quanti anni hai?- chiese all'autista.

-Non si è mai troppo vecchi per queste cose- rispose, poi aprì un pacchetto di patatine che aveva messo nel vano porta-oggetti e iniziò a sgranocchiarle. Riaccese il motore e ricominciarono a muoversi.

-Tu sei quello che ha sconfitto Gea...- disse Becky.

-In persona.

-Più ti conosco, più mi chiedo come sia possibile.

-Oook. Evito altri scherzi del genere- vedendoli tirare un sospiro di sollievo si affrettò ad aggiungere: -per i prossimi 10 minuti.

I due semidei sbuffarono. Ryan si appoggiò al finestrino e iniziò a guardare fuori, Becky riaprì il suo libro. Il figlio di Efesto riuscì a cogliere il titolo: 'Shadowhunters: Città di Ossa'.

-Wow. Quel libro avrà almeno una ventina d'anni- commentò.

-E allora? A me piace.

-Avevo visto il film, prima di partire per l'impresa.

Lei alzò una mano, rivolgendogli il palmo. -Non parlarmi più. Lo odio, quel coso.

-Io l'ho trovato carino.

La figlia di Apollo gli lanciò un'occhiata torva. -Come regalo di matrimonio ti darò questo libro. Poi ti costringerò a leggerlo. Vedremo se troverai ancora carino il film, dopo.

-Scusate se interrompo questa interessante conversazione, considerando anche il fatto che tu cerchi di costringere tutti a leggere quella stupida saga, Becky- si intromise Ryan.

Eroi dell'Olimpo: 15 anni dopoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora