Capitolo 11

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Vi vedo che ancora non mi avete seguita su Instagram, vi consiglio di farlo perché pubblico spoiler ogni giorno..🫵🏻

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Kelsey

I miracoli esistono allora.

Credevo di averle viste tutte nei miei diciannove anni di vita.

Io e Matthew Leblanc uniti per combattere lo stesso nemico? beh questa mi mancava proprio.

La voglia di tirargli un pugno c'è tutt'ora però a quanto pare dovrò starmene buona dato che siamo in una sorta di tregua.

La sveglia del mio iPhone continua a suonare.Quella musica assordante mi sta facendo venire un esaurimento nervoso.Esco dal bagno con un'asciugamano avvolto su tutto il corpo, inciampo sui miei stessi piedi ma fortunatamente riesco a cliccare sul pulsante "interrompi" e finalmente la sveglia tace.

Maledetta sveglia.

Sospiro e torno in bagno asciugandomi i capelli con il phone.Li lascio sciolti e mossi facendoli ricadere dietro la schiena.Mi metto un velo di correttore sotto le occhiaie, un pizzico di mascara sulle ciglia ed esco dal bagno tornando nella mia camera.

<<Kels!>>urla mio padre dal piano di sotto.

Sono in ritardo, come ogni mattina d'altronde.

<<Sto scendendo!>>grido in risposta.

In realtà sono in mega ritardo cazzo.

Ieri sera ero così tanto avvolta dai miei mille pensieri che sono rimasta sveglia fino alle tre del mattino.

Apro l'armadio e frugo un po' prima di trovare cosa mettermi per l'ennesima giornata al Montreal College.Ormai sono considerata una sorta di eroina in tutto l'istituto, l'unica ad aver sfidato il re e a tenergli testa.

Ah quasi dimenticavo.. gli occhiali cazzo!

Li afferro dal comodino posizionandomeli sul naso.Evito di mettere le lenti a contatto tutti i giorni perché comincerebbero a darmi troppo fastidio.

Comunque..Matthew Leblanc re del college?Quello lì è un caprone con una terribile sindrome della superiorità.

Perchè ogni volta finisco col pensare a lui?

Maledizione.

Metto l'intimo e il reggiseno, poi prendo un semplice jeans nero e me lo infilo, inciampando un po'.Indosso un maglioncino bianco a collo alto e mi porto i capelli davanti facendoli ricadere sulle spalle.Infine prendo il giubbotto, la borsa ed esco dalla camera.

La vocina del bianconiglio dentro la mia testa sta urlando: "È tardi, è tardi, è tardi".

<<Kels!>>urla ancora mio padre dal piano di sotto come se fosse posseduto da qualche demone.

<<Sto scendendo cazzo>>sbotto a denti stretti scendendo le scale e per poco non inciampo.

<<Muoversi muoversi!>>esclama lui aprendo la porta d'ingresso

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