25.Meet&Greet, maybe.

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Angel POV

Corsi ad aprire la porta di casa e urlai eccitata. "Danieel" e lo stringo forte al mio petto. Mi bacia la cute ricoperta dai capelli castani. Li avevo lisciati. Mi ero truccata leggermente e avevo scelto dei jeans chiari e una maglietta nera con dietro scritto "Free Hugs".

In quella settimana avevo imparato tutte le canzoni dei One Direction e avevo letto dei libri su di loro. Daniel si ricordava di Niall ma non ci trovava nulla di male in lui.
Mi porse due biglietti gialli e un altro urletto uscì dalle mie labbra rosa. "Ti adoro" conclusi afferrando una felpa nera dall'appendiabiti. Uscimmo di casa pronti per andare al Meet&Greet.

"Angy posso farti una domanda?" Mi chiese con voce calma. Annuii insicura.
"Perché mi hai chiesto di andare a questo concerto?" In teoria non lo sapevo neanche io. Non so perché il cuore, gli occhi e l'eccitazione quel giorno si fossero posati su quel cartellone colorato. Non so perché desideravo rivederlo, ancora. Non lo sapevo. Mi dispiaceva per Daniel. A momenti avevano avuto una rissa.

Feci spallucce e lui abbassó lo sguardo sulle sue vans verdi. Una parte di me peró sapeva, sapeva troppo. Qualcosa era legato tra me e lui. Cosa? Forse il cuore, il sentimento. Mi mancava dopotutto. L'avevo abbandonato come lui aveva abbandonato me. Mi ricordo ancora le lacrime sul suo viso. Mi sono fatta del male da sola, che stupida.

Intanto salii sulla macchina di Daniel. Sfrecciammo verso lo stadio.

***

Ci fermammo davanti ad un bar in una via di Londra. Era una delle tante vie secondarie dove non passava molta gente.
Afferrai la borsa e il cd per poi uscire dall'auto. Daniel chiuse tutto e mi cinse la vita con un braccio. L'aria era fredda e infilai una felpa nera.
Dentro di me sentivo un formicolio, l'adrenalina, eccitazione e continue scosse di elettricità che mi mandavano in fibrillazione. Il mio viso era contornato da un sorriso da ebete.

"Angy la sento pure io la tua ansia.." quasi mi rimprovera. Non ci faccio caso e continuo a camminare verso l'indirizzo dello stadio. A momenti ci sarebbe stato il Meet&Greet. Era nel backstage. Daniel conosceva delle persone che lavoravano li, ma non aveva potuto prendermi un pass.

Io ci avrei provato. In un certo senso lui mi mancava da matti. L'avevo ritrovato e poi abbandonato. Ricordo ancora le urla di quel giorno. Non é facile dimenticare. "Chi ama non dimentica". Forse é quello, mi sono di nuovo innamorata di lui. So che vederlo mi farà soffrire ancora. Ormai dopo averlo visto di vista davanti a scuola mi aveva scosso dentro. Qualcosa mi aveva fatto fermare, anche solo per quell'istante. Mi era sembrata un eternità.

Probabilmente lui per me proverà rabbia e odio. Anzi ne sono certa. Lo lasciato li dopo due giorni.

Lasciai i pensieri vagare nella mia testa e mi avvicinai alla felpa di Daniel. "Ehi scusa" sorrisi. "E di cosa?" Rise. Aveva una risata stupenda, ma mai quanto la sua.
"Per l'ansia, bhu sono felice" la mia voce era eletrizzata. Mi diede un bacio sulla guancia.

***

Eravamo in coda davanti ai cancelli per le gradinate. Mentre osservavo le ragazze del Meet&Greet che entravano felici con il pass in mano. C'era confusione. C'era chi si lamentava. C'era chi piangeva. C'era chi cantava. C'era chi si scattava foto. E poi c'ero io, una margherita in un campo di rose. Ero in disparte e mi accucciavo a Dani. Ero spenta.
Sapevo che lui era dall'altra parte.

Misi le cuffiette e della musica per sentirmi a mio agio. Cliccai sui messaggi vocali e scorsi tutti quelli che non avevo letto. Intanto un signore alto si avvicinó alla nostra fila. "Chi ha il pass?" disse con vocione grosso. Mi spintonó leggermente mentre verificava il biglietto di una ragazza.

Quasi imprecai nella mia solitudine quando sentì una voce tanto familiare nelle mie orecchie. Mi fermai. "So tell me you believe in love? Cause is not an illusion to me.." era lui.

"Quindi dimmi se credi nell'amore. Così non é un illusione per me.." forse si. Provava lo stesso. La sua voce singhiozzava mentre con l'accento irlandese pronunciava quelle parole.

Mi dimenai seguendo l'omone che conduceva la ragazza verso un altra entrata. Non avevo detto nulla a Daniel. Lui mi seguiva cercando di portarmi indietro.
Tra spintoni e insulti mi ritrovai davanti ad un cancelletto. Era dietro lo stadio. L'uomo fece entrare la ragazza e dopo mi squadró dalla testa ai piedi. Sapevo che non avevo possibilità. Poi guardo Daniel che mi sussurrò "Che cavolo stai facendo?" Feci spallucce e gli sussurrai un "Fidati di me".

"Il pass?" chiese con voce imponente. Balbettavo. "Ehm, sa li c'é un mio caro amico, nonché migliore amico.." Daniel sbarró gli occhi deluso. Mi dispiaceva ma credo fosse quella la verità. "E allora posso andare?" Gli occhi rossi pieni di rabbia. Credo che quest'uomo fosse già stressato. Sorrisi delicatamente apparendo ancora più scema di prima. Mi prese in braccio e urló qualcosa come tipo "Siete odiose ragazzine!" Daniel veniva spinto da un'altra guardia del corpo.

Strillai. Forte forte. Finché non notai un ciuffo castano in lontananza. Harry. Si giró alle urla e mi osservó prima di mettersi le mani nei ricci e correre dentro l'edificio.
Altre ragazze si erano avvicinate e osservavano la scena.

Abbassai lo sguardo e sentì mettermi a terra. Alzai il viso e successe tutto in pochi secondi. "Aspetta Albert, posala" il suo accento irlandese risuonava nel mio orecchio. Niall era li. Correva verso di noi con dietro Harry che lo seguiva.

"Non ha il pass" ribatté Albert. Tutti osservavano, Dani incluso. "É una mia cara amica, lasciala stare." Il tono fermo. Gli occhi brillavano. Le ragazze sparlavano tra di loro e alcune piangevano. Harry si avvicinó a me e mi diede un bacio sulla guancia. "Tutto bene?" sussurró. "Insomma" risposi. E andó a fare foto e autografi.

Mi avvicinai a Niall. Eravamo ad un passo di distanza. "Angy mi sei mancata" disse a bassa voce. Mi sfioró la mano. I brividi, la pelle d'oca. Stavo per rispondere ma venni interrotta. "Niall, Harry nel backstage" un uomo con delle cuffie nere richiamó i ragazzi. Io sentì un colpo al cuore.

Cercai di abbracciare il biondo davanti a me. Lui cercó di portare le sue labbra sulle mie. Venne strattonato da una guardia del corpo e io presa in braccio di nuovo da Albert. Harry era già rientrato.
Urlavo e mi dimenavo di nuovo. Avevo il mio sogno li davanti. Non volevo rinunciare di nuovo a lui. Piangendo osservavo la scena, in prima persona.
Lui veniva trascinato mentre urlava il mio nome, io che venivo sollevata e portata via mentre singhiozzavo.

Finì li davanti a tutti. Daniel mi prese e mi abbracció. "Shh dopo troveremo un modo" intanto le ragazze piangevano e alcune mi guardavano sbalordite. Forse era solo un sogno. Mi diedi dei pizzicotti e nulla.
Mancava da far schifo. Avevo bisogno di lui.

Guardai il cielo blu e sospirai. Aveva lo stesso colore dei suoi occhi.

***

"Signorina" balzai sul mio posto. Ero già dentro allo stadio seduta con un panino in mano. Dovevo calmarmi dall'accaduto di prima. Era Albert. "Si" la voce era debole.
"Dopo il concerto, tenga" mi diede un biglietto di carta stropicciato. "Piccola ti devo parlare, a casa mia dopo." Forse per una volta poteva andare bene. Ma ci sarei andata? Il concertó inizió.

FINISH. BENE É FINITA. IL PRIMO LIBRO É FINITO. SHALALALALAAA.

Okay. Capitolo super lungo. Sono contenta. Per tutto. Vi ringrazio. Grazie a voi forse non avrei nemmeno continuato a scrivere questa "storia".
Naturalmente faró il sequel: You Are My Heart ||N.H.

Come finirà tra Angel e Niall? Commentate. Lei andrà da lui?

Non so che altro scrivere. Vi mando un bacione a tutte e tutti.
Allora non mettete il libro nell'archivio perché aggiorneró per informarvi quandó metteró il secondo libro eccetera.

Per ora vi saluto. Alla prossima.
P.s. leggete gli avvisi.

Ancora grazie, directionermisshoran.

(Facciamo arrivare il capitolo a 5 commenti e 10 voti? Ahahah❤)

You are my life ||Niall HoranWhere stories live. Discover now