Dal suo modo di ridere aperto e rumoroso sembra essere una persona piuttosto sicura di sé.

«E' mio padre» dice Alex, apparendo dal nulla vicino a me.

«Cristo, Alex» sussulto.

Kevin esulta dietro di noi, in auto-incitamento, e poi ci travolge per fiondarsi a ballare.

«Qualcuna di quelle ragazze le conosco, però» dice Filippo, avvicinandosi.

«Sono amiche di Fra» spiega Alex. «Le avrai sicuramente viste al campo, durante le partite. O in giro, comunque.»

«E quelli invece?» chiede Filippo, indicando il gruppo attorno al padre. Guardo anch'io con attenzione: ci sono due ragazze e due ragazzi, con bellezze che sono decisamente fuori dalla norma.

«Collaboratori di mio padre. Sono di passaggio verso Milano e si fermano a dormire qui, stanotte. Venite, ve li presento.»

Ma anche no.

«Alex!» esclama con fare splendido il padre, allargando le braccia. Ok, il padre mi sta sulle palle.

«Vi presento i miei amici. Rugo e Filippo» dice Alex.

«Rugo?» chiede uno dei due. Non è mascherato. Ha lunghi capelli neri e lineamenti vagamente cheyenne. E' il re degli zigomi.

«E' un soprannome, ed è principalmente colpa sua.» Indico Filippo.

«Ian» dice.

Si presenta anche l'altro ragazzo, Tony o Toby, che ha colori svedesi camuffati da un costume da scheletro simile al mio. Poi è il turno delle ragazze. Non sono mascherate, parlano principalmente inglese e sembrano stupende fate dei boschi.

In quel momento arriva Kevin che, senza tanti complimenti, prende per mano una delle fate trascinandola a ballare. Lei sorride in imbarazzo, girandosi verso l'amica, ma poi lo segue in mezzo alla pista. L'altra fatina, come se non aspettasse altro da tutta la vita, si unisce a loro. Due al prezzo di una.

«Ok, ragazzi, vado a fare rifornimenti» dice il padre di Alex, alludendo al suo bicchiere vuoto.

«Quindi vivi in una reggia» dice Filippo ad Alex.

«La reggia è della madre di Fra» precisa lui.

«E non è in casa?» chiedo io.

«La madre? No, è fuori per tre giorni.»

«Questa casa è strepitosa» dice estasiato Filippo.

E poi Ian, svegliandosi da un torpore tutto suo, di sicuro annoiato dalle nostre chiacchiere, afferra Alex per una mano e se lo porta dietro: «Dai, balliamo.»

Una tagliola mi azzanna il cuore.

Sento Filippo che mi guarda e mi infilo la maschera, per nascondere la morte vera sulla mia faccia.

«Balliamo anche noi?» propone.

Mi volto a fissare il suo filo di sangue disegnato sulla bocca.

«Io odio Halloween» dico entrando in pista.

Vicino a noi, adesso, ci sono anche Elisa e Capitan Fra. Si muovono in una loro bolla, occhi negli occhi, senza curarsi di nessuno. Sono bellini, insieme.

Alex balla poco più in là, accanto al cheyenne, che si prodiga in una danza sinuosa assecondando i movimenti di Alex. Mi sento morire.

Li spio, in disparte, finché vedo Ian chinarsi su di lui e sussurrargli qualcosa all'orecchio. Alex, senza smettere di ballare, lo allontana con un no deciso, quasi in imbarazzo.

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