20 - Le mura della mia nuova casa

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Tentando di introdurre Hyunjin alla nostra tradizionale "domenica all'italiana", Yeongseo scelse nientemeno che un film comico del celebre Checco Zalone, rigorosamente in lingua originale sottotitolato.

-Non mi dirai mica che stai capendo tutto- le disse lui, a 15 minuti dall'inizio della pellicola.

-Non tutto tutto, ma molto. Haru è un'ottima insegnante.-

-Immagino.- si limitò a rispondere, spostando di nuovo l'attenzione sullo schermo

Avvampai, tutto mi aspettavo fuorché un commento del genere.
Non potevo farmi notare, quindi mi alzai e mi scusai per il bagno.

Non rimasi tanto tempo, ma abbastanza per far credere di star soddisfacendo i miei bisogni fisiologici.

Mi accomodai sul divano, di nuovo in mezzo tra i due.

-Non ci credo- bisbigliai mettendo piede nel salotto.

-Si è addormentato. Ho provato a chiamarlo ma non ha dato segni di vita.- concluse Yeongseo

"Quando dorme sembra ancora più angelico"

La testa affondava nel cuscino sull'angolo del sofà, con le labbra schiuse e qualsiasi muscolo del viso rilassato.

"Spero faccia dei bei sogni"

-Abbassa un po' il volume, sarà esausto-

La mia amica mugugnò qualcosa di incomprensibile, ma si alzò (sebbene controvoglia) per afferrare il telecomando.


*


-Senti- iniziò Yeongseo alla fine del film -Io devo andare adesso, ti aspetto domani alla solita ora.- si alzò rapidamente

-No, aspetta!- Mormorai -E di quello che me ne faccio?- indicai il nostro amico che giaceva fuori gioco sul divano.

-Lascialo li, o sveglialo. Al momento non è un mio problema, quindi... me ne vado!-

Lo fece davvero, saltò nelle scarpe, prese la borsa e con un saluto beffardo, chiuse la porta alle sue spalle.

"Quella vecchia bastarda..."

Mi guardai un attimo intorno: una cucina in disordine, un cadavere sul mio sofà, un orologio che segnava le 23.30 circa.
Non potevo lasciarlo li tutta la notte, come non potevo svegliarlo senza sentirmi in colpa (Considerando soprattutto il fatto che io provo un odio profondo per le persone che disturbano il mio sonno), quindi, decisi di sistemare il disastro e di prepararmi per andare a letto.

Aprii il rubinetto, iniziai a lavare i piatti mentre avevo acceso il gas sotto ad una teiera, in modo da poter preparare una brocca di thè per la colazione.

Il fischio aveva cominciato a farsi sentire mentre avviavo la lavastoviglie. In quel momento, forse per il rumore, Hyunjin si alzò dal suo giaciglio. Gli occhi stropicciati dal sonno e l'impressione di chi sia appena caduto in un mondo sconosciuto e totalmente estraneo al suo.

-Mi sono addormentato...- confessò.

-Ma non mi dire...- lo sbeffeggiai -Vuoi del thè? Lo sto preparando-

-Va bene, grazie-

Immersi due bustine di infuso nella brocca colma di acqua calda, passati i cinque minuti, aggiunsi un po' di zucchero e qualche goccia di estratto di limone.

Gli porsi la tazza bollente.

-Ho una curiosità- presi un bel sorso -Tu che lavoro fai?-

Mi guardò con l'espressione di qualcuno che non aveva più parole nel repertorio.

-Beh...- iniziò, roteando con la testa da destra a sinistra -Lavoro nel mondo dell'intrattenimento.- se ne uscì poi

-E sei famoso, a quanto ho potuto notare. Altrimenti non mi chiederesti di coprirti le spalle quando esci dal locale.-

L'avevo colto con le mani nel sacco, però, nonostante lo strano livello di intimità che si era creato durante la serata, presentava un volto spaventato, anzi, terrorizzato.

-Che c'è, ho detto qualcosa di sbagliato?- allusi alla sua espressione.

-No, no...- deglutì -A dire il vero, faccio parte di un gruppo. Ci chiamiamo "Stray Kids".-

-Mh, mi sembra di averli già sentiti nominare...- mi appoggiai completamente allo schienale

-Potrebbe essere, nell'ultimo periodo stiamo acquisendo molta fama...-

-Ed è stancante, non è vero?-

L'intero viso cambiò. Per quanto la mia prima domanda fosse inaspettata, questa affermazione a quanto pare lo era di più.
Non è vero.

Sembrava sul punto di piangere.

Prese l'ultimo sorso e rispose
-Certe volte si, certe volte no. Non sai mai cosa aspettarti.-

Sospirò, diede una rapida occhiata all'orologio da muro alle sue spalle e si alzò.

-Credo che sia ora che io vada.-

Mi alzai per accompagnarlo alla porta, gli presi le scarpe dalla scarpiera e gli porsi un calzascarpe che teniamo per gli ospiti.
Non appena se le infilò entrambe, aprì timidamente le braccia e mi circondò.

-Grazie della serata- aggiunse

-Grazie a te, hai un passaggio per tornare a casa?-

-Si, ho chiamato un taxi, tra un paio di minuti dovrebbe essere qua sotto.-

-Va bene-

Eravamo rimasti legati fino all'ultima parola, e non c'era vento, pioggia o tempesta che mi avrebbe smossa da quelle che sembravano essere le mura sicure della mia nuova casa.

-Allora, ti saluto.- si staccò -Ci vediamo domani.-

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Author's corner

Capitolo corto, ma effettivo.
L'ispirazione, devo ammettere, non è tra le più collaboratrici in questo periodo.
Ma visiterò una fiera e avrò l'occasione di osservare, dopo un po' che non lo facevo. (Incrociamo le dita)

(Revisione pre-pubblicazione) Ho sognato ogni momento di quella fiera in completa trepidazione. Quando dicono che la fortuna è una dea bendata, significa soltanto che la sfortuna ci vede benissimo, quindi, a causa di un infortunio sono stata costretta a rinunciarci. Mi spiace aggiungere, quindi, che il ritmo di pubblicazione si ridurrà da un aggiornamento settimanale ad uno ogni altra settimana.

Mi spiace che la mia fantasia non riesca a risvegliarsi, tuttavia potrei provare ad iniziare con la pubblicazione di qualche altra storia che ho nelle bozze, va bene come compromesso?

(Aggiornamento del 02/11/23) Ho pubblicato il primo capitolo della storia con Bangchan, mi scuso ancora per non riuscire a procedere linearmente! :'[

Dalla qui presente è tutto, alla prossima!

Healing us ~ Hwang HyunjinOnde as histórias ganham vida. Descobre agora